TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni EDUCAZIONE MONETARIA Ecco una materia che dovrebbe essere aggiunta a
quelle esistenti nelle scuole superiori, per poi proseguire, su basi
realistiche, e non bank partisan, nelle università. Sono ormai 3 anni che io mi sforzo di dare il
mio modesto contributo a questa disciplina dalle pagine di questo sito
di provincia, in coda ad articoli focalizzati su problemi locali. Certo,
vorrei estendermi su quotidiani o rotocalchi nazionali, ma “o’ sistema”
aborrisce l’idea che la gente sia monetariamente educata, perché se lo
fosse chiederebbe a gran voce, nelle piazze e intorno al Parlamento, una
radicale correzione delle vigenti regole. Ma forse sono io che racconto delle bufale.
Magari è tutto ciarpame raccattato da esaltati siti internet e oscuri
libri sovversivi. Dopotutto, non posso sciorinare prestigiose lauree a
Harvard o alla Bocconi, né premi Nobel in economia! Allora, per dissipare ogni dubbio, farò
riferimento al dio in terra, colui che ha nobilitato il recente G8 con
la sua idolatrata presenza: nientemeno che Barack Obama! In un discorso tenuto alla Georgetown
University lo scorso 14 aprile, (*) il Presidente USA ha
ribattuto così a chi gli chiedeva se non sarebbe stato meglio dare alle
famiglie e alle imprese i soldi che il governo aveva dato alle banche: “La verità è che 1 dollaro di capitale dato a
una banca può in effetti trasformarsi in 8 o 10 dollari di prestiti alle
famiglie e alle imprese, con un effetto moltiplicatore che può alla fine
condurre ad una più rapida ripresa della crescita economica.” Ipse
dixit. Forse non tutti colgono la bestemmia di una
frase simile uscita dalla bocca di quello che dovrebbe essere il sommo
sacerdote della res publica. Siamo così abituati a vedere
personaggi della finanza privata transitare in cariche pubbliche (e
viceversa) che è svanito il “senso dello Stato”, cui pure fanno
retoricamente appello i vari presidenti di Repubblica, Senato, Camera,
nonché i vari “leader” politici. La confusione, nella mente della gente,
tra cosa sia pubblico e cosa sia privato, è massima: a cominciare da
Bankitalia e BCE, che si comportano come -e tutti pensano che siano-
istituzioni pubbliche, cioè al nostro servizio, anziché a quello degli
interessi delle banche private, loro padrone; per proseguire con la
moneta, che tutti credono sia pubblica, tanto è ovvio che così dovrebbe
essere. Ma torniamo alla frase di Obama. Quelle parole
dimostrano la (falsa) ingenuità con cui il capo dell’esecutivo USA ha
ammesso, non in una riunione circoscritta tra insiders, ma ad
un’assemblea di studenti universitari, ciò che nessuna università, per
omertà e reticenza, insegna: che lo Stato (sia esso americano, tedesco,
italiano o giapponese; ma non gli “stati canaglia”, come Cuba, Nord
Corea, Iran e Cina) ha da tempo abdicato alla sua funzione sovrana:
quella monetaria, per lasciare che siano dei clan bancari privati
agestirla. Obama infatti ha detto che 1 dollaro dato dallo Stato ad una
famiglia o ad un’azienda rimane 1 dollaro; se invece il percorso si
allunga e quel dollaro transita per una banca, questa compie il miracolo
in cui sperava Pinocchio, moltiplicandolo per 8 o per 10. Magnifico!
Abbiamo trovato il Paradiso Terrestre: senza alcun apporto lavorativo,
senza fatica, la ricchezza clona se stessa. Insomma, abbiamo scoperto il
modo di aggirare la maledizione vetero-testamentaria su Adamo ed Eva,
scacciati dall’Eden e condannati a guadagnarsi il pane col sudore della
fronte. E noi che credevamo che le banche fossero grette e venali!
Secondo Obama, vanno viste invece come benefattrici dell’umanità, quasi
divine, perché rinnovano il portento neotestamentario della
moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ma Obama crede di parlare ad una massa di
idioti? Beh, forse sì, visto che a tale candida ammissione non è seguita
nessuna rivolta di gente che indignata gli chiedesse: presidente,
perché quegli 8 -10 dollari non li fabbrica direttamente lo Stato,
il suo e nostro Stato, come fecero Lincoln e Kennedy, senza
debito né interessi alle tipografie bancarie? O lo Stato è forse capace
di fabbricare 1 dollaro (e la moneta metallica, esente dal miracolo, in
quanto pubblica), ma non 8 o 10, mentre le banche sì? Questo valore
aggiunto corrisponde a un loro lavoro, a una loro produzione di
ricchezza? Ma cosa producono in concreto le banche, se non carta e
servizi contabili? Purtroppo siamo a questi punti di ignoranza
generale sui meccanismi di produzione della moneta, che anche un ragazzo
delle elementari sarebbe in grado di capire. Proprio per questo non se
ne vuole parlare. Non lo fa neppure l’ex “picconatore”, Francesco
Cossiga, così prodigo di critiche in altri campi (meritoria quella
contro Draghi); non lo fa più neppure Beppe Grillo, (avvertimenti,
minacce?), come si può vedere nei 2 video “d’epoca” consigliati in
calce; non lo fa il digiunatore Marco Pannella, che rischia spesso la
vita per temi di ben minore impatto sociale; né s’azzarda a farlo
neppure il giustizialista Antonio Di Pietro, che conosce benissimo
questo colossale raggiro; né lo fa Casini (!), che ha fatto salire sul
suo carro l’avvocato “anti banche” A.L. Marra per raccattare qualche
voto in più; ma si guarda bene dal proseguire il discorso in prima
persona: se no, al suo e agli altri partiti, le prossime campagne
elettorali, chi gliele paga più? Insomma, silenzio generale, tranne per qualche
blog qua e là (§) e qualche pubblicazione a scarsa diffusione;
tranne romperlo, a sorpresa, nientemeno che il presidente USA. Che
ammette lo scandalo e potrebbe porvi rimedio, come già fecero i suddetti
suoi predecessori; ma forse teme di fare la loro fine, in odore di
punizione per il loro coraggio. Eppure, il governo USA è oppresso, oltre
che, per metà, dalle spese militari,** proprio da un astronomico
quanto evitabile debito pubblico verso la banca centrale (Fed). Oggi il ripetuto allarme è (ultimo Cardia,
presidente Consob): le imprese, specie medio-piccole, rischiano
l’asfissia finanziaria se le banche non concedono i prestiti. Ma, vista
la recalcitranza delle banche, perché non interviene lo Stato? Come?
Creando una banca pubblica al 100%, che presti denaro al mondo della
produzione a tassi infimi e intascando gli interessi. In tal modo,
non creerebbe altro debito pubblico, mentre gli interessi, anziché
uscire dalle sue casse in ragione di 70-80 miliardi l’anno, passerebbero
da passivi ad attivi. E imprese e cittadini, oggi gravati di tasse, in
buona parte proprio per pagare gli interessi passivi alle banche e le
tasse che esse evadono sul denaro creato ex nihilo, potrebbero
tornare a respirare a pieni polmoni grazie a tasse drasticamente
ridotte. Ciò è quanto ha fatto, già nel 1919, lo stato del Nord Dakota,
non a caso l’unico stato degli USA, col Montana, ad avere un bilancio in
attivo e una fiorente economia.(*) Troppo semplice? Infatti. Per questo si deve
dare dell’economia un quadro di complessità matematiche riservate a “genii”
come Trichet e Draghi, non ai cittadini normali. Io, certo, sia pur con le forze di un singolo,
vorrei fare di più, ad esempio denunciare questo sistema alla Corte dei
Conti, o alla Corte Costituzionale. Ma alla seconda non può pervenire in
via diretta un “cittadino qualsiasi”; e comunque intentare cause contro
istituzioni zeppe di avvocati a tempo pieno gli costerebbe caro e
l’esito sarebbe comunque incerto e soggetto a “spinte” che i poteri
occulti sicuramente tenterebbero di esercitare. Dopotutto, la vittoria
di Davide contro Golia appartiene al mito. Di queste vittorie il mondo
reale ne vede pochine (eppure il Nord Dakota è una di queste). Non mi resta dunque che continuare a parlare a
quanti avranno la pazienza di leggermi; e poi “vada come vuole”. Non ho
la vocazione al martirio. E neanche Obama, a quanto pare. *
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=14357 **
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13969 Entrambi da me tradotti su questo stesso
numero di Trucioli. (§) Non solo a chi parte da zero sulla
truffa del signoraggio bancario, ma a TUTTI consiglio vivamente 2
recenti video Genius Seculi su YouTube, che la spiegano in modo
chiarissimo nell’arco di soli 18 minuti. Da non perdere!
http://www.youtube.com/watch?v=FmowizOksto&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=z8l9vd28M9M&annotation_id=annotation_17627&feature=iv
Sempre della serie Genius
Seculi, segnalo anche i 5 brevi video, a partire da:
http://www.youtube.com/watch?v=vpSh7XHecdI ripresi da un recente
programma prima delle elezioni europee su Odeon TV (mica una rete Rai o
Mediaset, beninteso!). Prima di quelle precedenti ne parlò, una domenica
mattina alle 6 (!), Canale Italia. Dopo le elezioni, silenzio. O’
sistema ha evidentemente un sacro terrore dell’argomento! Marco Giacinto Pellifroni
19 luglio 2009 |