versione stampabile Tra i ricordi
d’archivio: la visita per il nuovo cantiere navale a Lusignano e la Piaggio
La scomparsa di Luigi PretiMinistro caro
ai savonesi Le foto con personalità della provincia che lo acclamavano. Tanti i volti popolari… |
Luigi Preti |
Luigi Preti
era una figura storica del Psdi (socialdemocrazia). Deputato per
dieci legislature e più volte ministro. Dopo Paolo Emilio Taviani e
Carlo Russo, era il
ministro della Repubblica che più si era interessato alle istanze dei
politici savonesi. Aveva
rapporti con diversi esponenti locali, alcuni ci hanno lasciato, altri
sono ancora in vita. Si rivolgevano a lui per tematiche industriali, per
le infrastrutture (è stato anche ministro dei Trasporti e della
Navigazione, delle Finanze per tre volte), per cantieri
navali, porti, strade.
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Luigi Preti
che si è spento il 19 gennaio 2009, aveva 95 anni. Lo scorso anno era
stato ancora ospite della trasmissione “Porta a Porta” di
Bruno Vespa. Era originario di
Ferrara, si è spento a Bologna. Era stato membro dell’Assemblea
Costituente. Deputato per 10 legislature. Più volte ministro
e sottosegretario nei governi di centro
e centro sinistra, presidente di Commissioni parlamentari e vice
presidente della Camera.
Con Giuseppe
Saragat (poi Presidente della Repubblica) era stato, nel 1947, uno
dei partecipanti alla scissione di palazzo Barberini. Generoso nelle esternazioni, Preti dimostrava sempre grande disponibilità, anche con i meno “potenti”. Come quando rispondeva al telefono se chiamato dal corrispondente di provincia (Savona). Non lesinava dichiarazioni per questo o quel problema. E col giornale, col lettore, ti faceva fare bella figura, visto che si parlava direttamente con un ministro della Repubblica. Senza filtri e attese. Su tematiche d’attualità.
Luigi Preti
aveva una robusta formazione giuridica (suo un saggio sulla Crisi
della giustizia in Italia, pubblicato nel 2000). Preti alla
Costituente si era battuto perché la magistratura fosse definita come
“un ordine” e non come un “potere”. Scrisse anche un romanzo ambientato
durante il regime fascista: “Giovinezza, giovinezza” dal quale fu
tratto un film con lo stesso titolo. A lui si devono divertenti
aneddoti, al limite della barzelletta, sulla retorica del regime
fascista. Gustosissima la
filastrocca sul gerarca Achille Starace: <Qui giace Starace,
vestito di orbace; in pace rapace, in guerra fugace, sul letto pugnace.
Di nulla capace. Requiescat in pace>.
A Luigi
Preti, del resto, non mancava la battuta facile come qualcuno
ricorderà in occasione dell’inaugurazione del nuovo cantiere navale che
da Loano si trasferì nella nuova sede di Lusignano (dove
non ebbe una sorte felice) nel 1974.
<Speriamo
– disse scherzando – anzi, prima di venire in questa terra di Pertini
e Taviani, ho chiesto loro il permesso perché sono uomini
eccezionali… Sono onorato di aver fatto qualcosa di bene anch’io per la
vostra gente….>. E poi, altre battute divertenti, spiritose, senza
ricorrere alla volgarità; suscitava applausi. Attorno a lui
(come documentano le foto di Renato Esposito) autorità civili,
militari e religiose. In quella circostanza, oltre al padrone di casa,
Germano Caviglia di Loano,
anziché il vescovo, era presente monsignor Nicolò Palmarini,
originario di Pietra Ligure, considerato tra gli studiosi più
insigni del clero della diocesi di Albenga e Imperia. Uomo da
cultura enciclopedica. L’unico
sacerdote della diocesi, tra l’altro, che poteva parlare,
leggere, tradurre in sette lingue, antiche e moderne.
Fu a lungo Vicario generale, mancò la nomina a vescovo per
motivi mai chiariti. Quel giorno,
all’aeroporto di Villanova prima, poi a Lusignano, scambiò
col ministro Preti pochi pensieri, ma concreti, efficaci. Al
punto che il ministro chiese informazioni dettagliate su quel sacerdote
in talare che incontrava per la prima volta. Nelle
nuove foto, due momenti della visita del ministro Luigi Preti,
presenti molte personalità e cittadini comuni della provincia. Documenti
di storia e di archivio di cronaca vera. L.C.
Due momenti della visita (1974) dell'allora ministro Luigi Preti
a Lusignano d'Albenga (Foto Renato)
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