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EUTANASIA PER I PARTITI

DEL CENTRO-SINISTRA.

 

   di Antonia Briuglia




Litigiosità intestine e interessi trasversali.

Numerosissimi aspetti, errori politici, mancanze e rovinosi atteggiamenti fanno capire, in modo sempre più chiaro, che i partiti del centro-sinistra sono in una crisi profonda, ma quel che è più grave è che, palesemente indifferenti a una scollatura sempre più evidente con la loro base elettorale, sembrano non percepirne la gravità.

 Questo desolante aspetto colpisce la vita politica a livello nazionale, dove, già a causa di questi motivi, la sinistra è attualmente extraparlamentare, ma non meno quella a livello locale.

Dal Partito Democratico a Rifondazione Comunista, tutti sono in grave affanno. I loro esponenti politici appaiono, irresponsabilmente  sempre più impegnati a dipanare o tessere litigiosità intestine ancora intrise di antiche voglie scissioniste, atte a garantire solo posizioni di potere irrinunciabili. Organizzano ancora obsoleti e inutili Congressi da anticipare o posticipare, secondo interessi che non coincidono sicuramente con quelli della società reale e della gente cui chiederanno il voto.

Quel che è peggio, però, è che li scopriamo, su gran parte del territorio nazionale, sempre più impegnati a difendere interessi che non sono proprie di una società che vota a sinistra o lì intorno.

La difesa del territorio dalla cementificazione, (la vecchia speculazione edilizia: la ricordate?), i problemi ambientali ed energetici, il problema della formazione scolastica e universitaria, la difesa delle libertà di espressione e la giustizia, sono solo alcune delle importanti e urgenti tematiche dove il centro sinistra, non solo ha perso l’occasione di proporsi alla società con idee e battaglie autonome e forti, ma spesso sembra confusamente collusa con un sistema, chiaramente o indirettamente trasversale.

A ridosso, poi, di appuntamenti elettorali, come la storia ci insegna, si va a rimorchio di quella o di quell’altra battaglia che i vari Movimenti portano avanti ( la scuola, l’università, l’opposizione alle centrali a carbone, l’abuso edilizio di turno): lo sforzo è minimo e il risultato può apparire garantito.

I politici a livello nazionale, e a livello locale sembrano, ormai, aver perso la lucidità mentale necessaria a rappresentare i partiti del centro sinistra e stanno lavorando alacremente per farli morire di morte naturale.

 Un deprecabile campionario.

 Villari

 Scorrendo i giornali di quest’ultima settimana un campionario della peggior politica, che invece di attivarsi nell’elaborare un’opposizione forte, strutturata e condizionata da quelli che sono i veri bisogni del Paese reale, ha riempito le pagine di orrori che attestano ormai che la fine è già iniziata.

Si è partiti a Roma con Riccardo Villari, fortemente “incollato” a una poltrona, quella della RAI, alla quale sembra tanto affezionato da non rassegnare le dimissioni richieste a gran voce dal suo partito, il PD, fornisce un chiaro esempio di mancanza di dignità e doppiogiochismo trasversale.

Veltroniani e Dalemiani

 Intanto le riunioni romane del PD sono definite “round di faccia a faccia” perché, dopo anni e anni, siamo ancora alle lotte per la leadership tra Veltroni e D’Alema, come se oggi, con una destra deplorevole, faziosa e incapace come quella al potere in Italia, il problema di una forza d’opposizione veramente nuova e alternativa fosse questo.

 

Trovo una certa somiglianza con quel soldato giapponese, rimasto su un’isola convinto di dover continuare combattere, mentre la guerra era finita da un pezzo.

Qui invece si continua con i tormentoni della vecchia politica, con le guerre tra gruppi, tra leader, tra “correnti” per eleggere questo o quel coordinatore o per far cadere qualche Governatore scomodo, come se non fossimo usciti da una batosta elettorale che ha portato al governo una destra con Berlusconi in testa proprio per gli errori e l’incapacità politica degli uomini del centro sinistra.

Finiscono le riunioni di Partito e dopo ore e ore si dichiara :”Tutto bene, massima coesione..”, ma su cosa? Su chi? E soprattutto con quale proposta politica?

 

Riparte poi l’appuntamento delle primarie, perché presto ci saranno l’Elezioni Europee, e le Amministrative ed è necessario che un “base virtuale” avvalli quello che succede da sempre e continuerà inesorabilmente a succedere: piazzare i nomi dei soliti noti nelle liste elettorali, in modo da dare continuità ad una politica morente e finita.

Si può portare qualche sfumatura di novità come in Liguria, dove si propongono solo due mandati amministrativi per i candidati che, però, se hanno l’avvallo dell’Assemblea Territoriale del PD, potranno ambire al terzo mandato e  questo presupposto non sembra così remoto in un Partito che ai suoi uomini “fedeli” non rinuncia.

Luxuria

 Intanto Rifondazione festeggia Luxuria per la vittoria all’Isola dei famosi. Liberazione le dedica editoriali al pari di chi ha conquistato una vittoria politica o ha vinto una battaglia sociale e culturale.

Così un partito della sinistra, invece di proporsi all’opinione pubblica e ai suoi elettori come catalizzatore di quelle opinioni e posizioni che sono sempre vive nella società civile e nei giovani,  ddecide di cavalcare gli ascolti di un discutibile “gioco televisivo” e, rivedendo le sue posizioni inizialmente critiche, cerca addirittura di approfittare della nuova popolarità per una eventuale candidatura alle Europee.

 

Gramsci

 

Il Vaticano dal canto suo, cerca di dare un’ulteriore stoccata ai moribondi ideali comunisti e nell’occasione di presentare un catalogo di santini, non si sa con quale legame, viene comunicato che Gramsci in punto di morte si convertì e prese i sacramenti.

Chi potrà smentire il pro penitenziere emerito del Vaticano che non si capisce, con questa sua inaspettata quanto inutile rivelazione, quale contributo potrà portare alla vita del Paese e a quella delle sue anime.

    Soru

 “Sotto il fuoco amico”!!! Titolavano i quotidiani, registrando la gravità inaudita della vicenda.

Lo scontro politico che ha portato Renato Soru, il Governatore più ammirevolmente coerente d’Italia sulla difesa del territorio.

In Sardegna è stato protagonista di battaglie e autore di una severa  legislazione di politica urbanistica che avrebbe continuato a mettere  fine a decenni di cementificazione dissennata: legislazione ampiamente osteggiata dalla destra e da Berlusconi in persona, che scoprendosi appassionato di consultazioni democratiche, promuoveva un referendum sulla materia, miseramente fallito.

Su un comma del Piano Paesistico, però, proprio una parte della maggioranza di centro sinistra gli ha voltato le spalle e ha votato contro vanificando, di fatto, gli obiettivi legislativi.

Soru si è dimesso, e quello che viene chiamato “uno sgambetto”, è accaduto  proprio in coincidenza con le riunioni romane che sancivano le lotte intestine ai DS, che preferiscono sacrificare gli uomini migliori e le idee di rinnovamento e di ritrovata legalità.

 Ruggeri

 A Savona, un esempio clamoroso di come la politica di centro sinistra si faccia strumento di operazioni che rasentano spesso l’irregolarità.

L’ opposizione e la motivata critica che  gran parte della società civile e pensante, quasi sempre collocata a sinistra, fa nei confronti dell’aggressione e la cementificazione del territorio savonese, viene non solo tacciata di antiprogressismo, ma insultata e relegata a minoranza di persone che, come sostiene il Superassessore Regionale DS  Ruggeri” non amando l’architettura del XXI secolo, agisce per luoghi comuni ed è sempre per il NO, contro lo sviluppo e la trasformazione di una città viva”.

Il supporto a Molteni, come era previsto, è arrivato subito e i “rivoluzionari in pantofole” si ritrovano nuovamente denigrati in articoli dove non è difficile capire una certa difficoltà a contrastare ormai un’opinione pubblica che, attraverso sempre più numerosi incontri, pubblicazione di libri, articoli sui blog e battaglie nei movimenti cittadini, tradisce un allontanamento sempre più concreto da una classe politica ormai distante e impegnata in altro.

L’amore per l’architettura del XXI secolo, che non è sempre tutta apprezzabile ( converrebbe leggere cosa ne pensa Renzo Piano che su alcune vicende ha egli stesso, nella sua grandiosità, dovuto accettare critiche e richieste di modifiche),  non  può certo giustificare la” voglia di cemento”, tutta a fini residenziali e privati, anche se con esercizi di moderna progettazione.

Si può pensare che sia più , quella che Ruggeri chiama la “mobilitazione di risorse” ( SecoloXIX del 26/11/08)  a giustificare impatti come quello che ha trasformato la zona Crescent, che non il bisogno di offrire un campionario di buona architettura del XXI secolo.

 

Di Tullio

 La Regione Liguria solleva dubbi sull’annosa questione  Margonara, di cui si è ampiamente trattato  e dibattuto, sia sulla procedura che sui contenuti del progetto che impatta inutilmente su un tratto di costa, oltre che permetterne l’appropriazione illegittima da parte di privati.

L’assessore Di Tullio DS, continuando a difendere il progetto,  si rammarica che amministratori come Ruggeri, Burlando e il suo Sindaco Berruti subiscano ingiusti attacchi su questa operazione che, eroicamente, stanno portando avanti, per il bene della comunità. (!)

 Colpo di coda contro la Centrale

   Come previsto, numerose le Amministrazioni che, in vista della prossima tornata elettorale, hanno deciso di sostenere e accodarsi alla lotta da lungo tempo in atto contro il Potenziamento della Centrale a carbone di Vado e il Depotenziamento dell’attuale. 

I movimenti sul territorio possono tornare utili per contrastare l’azione di un Governo Centrale che, facendosi forte della  debolezza e della scarsa convinzione su questa battaglia, delle Amministrazioni locali e dei partiti del centro sinistra che le rappresentano, ha deciso di ignorarli e decidere per loro.

Il Governatore Burlando DS aspetterà che il Ministro Prestigiacomo firmi la delibera e poi…..e poi…….deciderà la gente.

                                                  Antonia Briuglia