La
richiesta che perviene dalla Minoranza è quella di ampliare gli
argomenti che si trattano in Commissione. Le Commissioni Consiliari
trattano solo e esclusivamente delle pratiche che vengono in
Consiglio Comunale. Si è richiesto di modificare le Commissioni, di
ampliare nelle Commissioni gli argomenti trattati, si è trovato un
accordo sulla Maggioranza, con questo vi chiediamo semplicemente che
ci sia una forma di limite. E la forma di limite data dalla buona
volontà di ampliare, perché se no le Commissioni Consiliari solo e
esclusivamente di argomenti di Consiglio trattano, data proprio dal
fatto che ci sia una richiesta che viene fatta alla Maggioranza e
poi il Sindaco porta gli argomenti in discussione. Sul fatto poi che
dopo che sono state fatte una serie di richieste, molte, da parte
della Minoranza, accolte tutte da parte della Maggioranza, la
Maggioranza abbia richiesto che essendo arrivati ad un testo che
accoglie il novanta per cento delle vostre richieste ci sia la fine
dei lavori portando qua un testo condiviso e voi abbiate detto “no,
noi cento volevamo e cento ci votiamo“, beh sicuramente non è un bel
modo per cominciare a lavorare in sede di Commissione. Cioè le
Commissioni saranno sempre così: voi arriverete con una serie di
richieste, ne otterrete una parte e rimarrete sulla vostra
posizione. Non arriveremo mai a una posizione nell’interesse comune
per cercare di dare un contributo ad un prodotto che sia di tutti e
due. In questo caso voi arrivate dicendo “benissimo, noi vi
chiediamo una serie di cose e ce le concedete”. Bene. Quel testo lì
con le cose che noi abbiamo voluto ve lo votate voi, noi ce ne
votiamo uno ancora diverso nel quale ci mettiamo tutto quello che
abbiamo richiesto “. (3)
Allora, in quest’ottica, visto che siamo andati così avanti e
si è lavorato così bene, tanto, dal fatto che comunque voi siete
rimasti sulle vostre posizioni mentre noi siamo venuti sulle vostre,
in sede di Maggioranza sarebbe stato argomento di Capigruppo, lo
anticipo qua, e lo porteremo nel prossimo Consiglio Comunale, la
richiesta è quella di ampliare il lavoro di questa Commissione, che
aveva come obiettivo modificare solo la parte relativa alle
Commissioni e di entrare nel merito di Statuto e Regolamento, cioè
di entrare in una revisione della Costituzione Loanese, portando
anche altre modifiche che in questi due anni si sono evidenziate
come difficoltà, dal nostro punto di vista, di tenuta dei Consigli
Comunali. (4) E quindi la
prossima volta chiederemo di ampliare le funzioni di questa
Commissione a cui daremo sia Statuto che Regolamento da revisionare
e li revisioneremo in maniera globale, sperando di trovare un
accordo e diversamente, come mi sembra giusto e corretto, mantenendo
le nostre posizioni, portando poi alla fine un testo voi e un testo
noi, che voteremo qui, ma sperando che in Commissione si possa
arrivare a una posizione mediana. La motivazione per cui non c’è
oggi è questa. Sono due, la prima perché riteniamo che questa
Commissione già che lavora continui a lavorare e finisca la modifica
anche su altri argomenti; la seconda, onestamente ritenevo non così
complicato da parte vostra arrivare a votare il testo per cui noi
abbiamo praticamente recepito il novanta per cento delle vostre
osservazioni; il mantenere con il vostro testo e comunque voi vi
continuate a votare quello che portate non è neanche un buon viatico
per quelle che saranno poi le Commissioni.”
CONSIGLIERE GARASSINI:
“Guardi, innanzitutto eventualmente sarà il
Presidente del Consiglio a dire se un Consigliere si sta comportando
non in aderenza al Regolamento del Consiglio. Lo abbiamo eletto,
cioè c’è apposta, lo avete eletto, sì perché altrimenti sarebbe
inutile la sua figura. Quindi, Signor Sindaco, se lei vuole essere
Sindaco e Presidente del Consiglio,
(5) per
carità, ma ne prendiamo atto e che non c’è problema. Vede, Signor
Sindaco, lei in tutto quello che ha detto si è dimenticato di un
dettaglio, cioè: alla prima riunione, un’unica riunione alla quale
lei ha partecipato, era stato redatto un verbale di questa riunione
nella quale il Gruppo di Studio, la Commissione di Studio, avevo
dato i principi sulla base dei quali poi impostare il proprio
lavoro. Uno di questi principi era proprio il discorso
dell’ampliamento del ruolo e delle funzioni e delle competenze delle
Commissioni Consiliari. (6)
Quindi, come dire, questa era, è stata una scelta e come dire un
caposaldo che i Membri del Gruppo di Studio, lei compreso Sindaco,
forse si dimentica, però lei compreso, aveva condiviso in quella
sede. Quindi le modifiche al Regolamento e allo Statuto non sono
nient’altro che un’esplicazione dei principi che si erano dati in
quella sede. Per cui le Commissioni Consiliari sì hanno competenza
per le materie di Consiglio, ma proprio in quest’ottica e
nell’ottica appunto indicata in quella prima riunione, si è pensato
appunto che fosse corretto che nelle Commissioni Consiliari anche
argomenti chiaramente di interesse per la collettività, per il
paese, non argomenti qualsiasi, potessero entrare in Commissione in
un momento appunto di confronto fra Maggioranza e Opposizione.
Questo è quello che si era deciso e mi sembra insomma che i Membri
della Commissione di Studio non potranno smentirmi. Ora il fatto che
lei voglia comunque essere, diciamo, l’autorità a cui il singolo
partecipante Consigliere debba riferirsi per decidere se in
Commissione si discuterà o non si discuterà di un argomento, è una
cosa molto avvilente per le Commissioni Consiliari stesse, per il
Consiglio e soprattutto avvilente per il Presidente di quella
Commissione. (7) Perché noi
riteniamo che questo filtro che ci sarà senz’altro e che il
Presidente eserciterà d’accordo con il Sindaco e con la Giunta,
perché questo è chiaro, questo filtro eventualmente sia fatto dal
Presidente della Commissione, che è nominato dalla Maggioranza. E
invece no, Sindaco, lei vuole comunque mettere lo zampino e becco su
cose che in realtà non la riguardano, perché le ricordo che sono
Commissioni Consiliari. E tra l’altro, ribadisco, il Gruppo di
Studio aveva deciso insieme, d’accordo, all’unanimità, lei compreso,
che le materie sarebbero state ampliate. Il fatto che lei ora dica
“questa Commissione di Studio dovrà anche occuparsi di tutta una
serie di modifiche dello Statuto e del Regolamento “: va bene,
Signor Sindaco, non siamo proprio sciocchi, l’anello al naso non
l’abbiamo. Cioè, è un modo forse gentile, un po’ politichese, il suo
solito modo, di aumentare la mole di lavoro per far sì che magari
questa Commissione di Studio, che sappiamo con quanta difficoltà si
è riunita, sempre per i suoi molteplici impegni, cioè lei era sempre
impegnato, non si riuscivano mai a trovare le date per vederci, però
poi alla fine lei non c’era mai. Allora, ci metteremo un altro anno,
sa lei magari davanti avrà anche degli impegni non da poco,
metteremo magari un altro anno per modificare magari qualche piccola
cosa, insomma di fatto le Commissioni non le volete fare. Le avete
annunciate in campagna elettorale, le avete annunciate dopo, sui
giornali, “finalmente le Commissioni si fanno “, ma poi di fatto
nella sostanza, diciamocelo chiaro, è evidente che non le volete
perché altrimenti le avreste potute istituire già con il Regolamento
attuale, con lo Statuto attuale e non l’avete fatto, abbiamo trovato
un accordo, non lo volete portare in Consiglio, va beh, aggiungiamo
noi non ci sottraiamo al lavoro, per carità, lavoreremo, però
insomma non prendiamoci per il naso.”
(8)
Riflessioni, ipotesi, domande
(1)
“…Io
sinceramente, in tutta serenità, pensavo che in questo Consiglio
avremmo trovato all’Ordine del Giorno, finalmente, dopo quasi un
anno, … Mi domando, e vorrei una risposta chiara, perché invece
questo punto non è all’Ordine del Giorno. Perché non si era detto
assolutamente che si doveva comunque arrivare ad un testo
condiviso,…” E’ il modo personale di
amministrare del Sindaco: una volta dice…, la volta successiva
smentisce e rettifica… e così via!
(2)
“…è
auspicabile un testo condiviso, l’abbiamo raggiunto direi per il
novantanove per cento, ma se non si raggiunge al cento per cento
sempre il Consiglio si può esprimere perché il Consiglio è sovrano e
riguarda, tra l’altro, le Commissioni Consiliari che sono appunto le
Commissioni del Consiglio. La Capogruppo
Garassini si rassegni. Il Sindaco Vaccarezza ha dimostrato e vuole
dimostrare chi comanda: Lui vuole il 100 per cento!
(3)
“…la
Maggioranza abbia richiesto che essendo arrivati ad un testo che
accoglie il novanta per cento delle vostre richieste ci sia la fine
dei lavori portando qua un testo condiviso e voi abbiate detto “no,
noi cento volevamo e cento ci votiamo“, beh sicuramente non è un bel
modo per cominciare a lavorare in sede di Commissione. … Non
arriveremo mai a una posizione nell’interesse comune per cercare di
dare un contributo ad un prodotto che sia di tutti e due. In questo
caso voi arrivate dicendo “benissimo, noi vi chiediamo una serie di
cose e ce le concedete”. Bene. Quel testo lì con le cose che noi
abbiamo voluto ve lo votate voi, noi ce ne votiamo uno ancora
diverso nel quale ci mettiamo tutto quello che abbiamo richiesto “.
Argomenti puerili e non veritieri che
dimostrano, ancora una volta, con quanta arroganza (e da anni)
Vaccarezza sta amministrando Loano.
(4)
“…lo
anticipo qua, e lo porteremo nel prossimo Consiglio Comunale, la
richiesta è quella di ampliare il lavoro di questa Commissione, che
aveva come obiettivo modificare solo la parte relativa alle
Commissioni e di entrare nel merito di Statuto e Regolamento, cioè
di entrare in una revisione della Costituzione Loanese, portando
anche altre modifiche che in questi due anni si sono evidenziate
come difficoltà, dal nostro punto di vista, di tenuta dei Consigli
Comunali. Il probabile pensiero del Sindaco:“Non
posso fare una cosa? I Consiglieri di minoranza mi danno fastidio?
Modifico il regolamento! Non posso comandare “a modo mio”? Cambio la
Costituzione loanese e così via facendo…! Questa è la “Democrazia”
del Sindaco Vaccarezza!
(5)
“…Guardi,
innanzitutto eventualmente sarà il Presidente del Consiglio a dire
se un Consigliere si sta comportando non in aderenza al Regolamento
del Consiglio. Lo abbiamo eletto, cioè c’è apposta, lo avete eletto,
sì perché altrimenti sarebbe inutile la sua figura. Quindi, Signor
Sindaco, se lei vuole essere Sindaco e Presidente del Consiglio, per
carità, ma ne prendiamo atto e che non c’è problema.
Il presunto pensiero del Sindaco: Qui comando IO e dico quello che
voglio IO! Il Presidente del Consiglio c’è…ma non deve esserci: Ci
sono IO! Tutti i Consiglieri comunali (sia di maggioranza ed, in
particolare, quelli di minoranza) devono sapere (e non mettere in
discussione) che c’è solo IO, ossia il Sindaco VACCAREZZA!
(6)
Vede, Signor
Sindaco, lei in tutto quello che ha detto si è dimenticato di un
dettaglio, cioè: alla prima riunione, un’unica riunione alla quale
lei ha partecipato, era stato redatto un verbale … nella quale …, la
Commissione di Studio, aveva dato i principi sulla base dei quali
poi impostare il proprio lavoro. Uno di questi principi era proprio
il discorso dell’ampliamento del ruolo e delle funzioni e delle
competenze delle Commissioni Consiliari. Sempre
il probabile pensiero del Sindaco:Ma cosa dice e cosa vuole la
Garassini? I principi…? Ma via:Faccio quello che voglio IO!
(7)
“ … Ora il fatto che lei
voglia comunque essere, diciamo, l’autorità a cui il singolo
partecipante Consigliere debba riferirsi per decidere… è una cosa
molto avvilente per le Commissioni Consiliari stesse, per il
Consiglio e soprattutto avvilente per il Presidente di quella
Commissione. … Continua il presunto pensiero del Sindaco:
Ma allora! Non insista la Consigliere Garassini! Avvilente per le
Commissioni consiliari… per i Presidenti di Commissioni? Ma è chiaro
o non è chiaro che “A LOANO COMANDO IO!”
(8)
“…E
invece no, Sindaco, lei vuole comunque mettere lo zampino e becco su
cose che in realtà non la riguardano, perché le ricordo che sono
Commissioni Consiliari. … Il fatto che lei ora dica “questa
Commissione di Studio dovrà anche occuparsi di tutta una serie di
modifiche dello Statuto e del Regolamento “: va bene, Signor
Sindaco, non siamo proprio sciocchi, l’anello al naso non l’abbiamo….,
il suo solito modo, di aumentare la mole di lavoro per far sì che
magari questa Commissione di Studio, che sappiamo con quanta
difficoltà si è riunita, .. Allora, ci metteremo un altro anno,…,
metteremo magari un altro anno per modificare… , insomma di fatto le
Commissioni non le volete fare. Le avete annunciate in campagna
elettorale, …, diciamocelo chiaro, è evidente che non le volete
perché altrimenti le avreste potute istituire già con il Regolamento
attuale, con lo Statuto attuale e non l’avete fatto, abbiamo trovato
un accordo, non lo volete portare in Consiglio, va beh, aggiungiamo
noi non ci sottraiamo al lavoro, per carità, lavoreremo, però
insomma non prendiamoci per il naso.” Ultimo
probabile pensiero del Sindaco: Basta! Ne ho le
scatole piene! I loanesi mi hanno votato? E allora faccio quello che
voglio pensando, prioritariamente, al bene e interessi della “Casta
loanese” e al bene e interessi degli “amici degli amici”. Non
faccio gli interessi dei loanesi? Non va bene agli altri? Ebbene,
me ne frego!
*Gilberto Costanza (giornalista iscritto
nell’elenco speciale dell’Ordine, già assessore e consigliere
comunale di Loano)
e-mail:
gilberto.costanza@alice.it
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