Sono finiti
da tempo gli anni delle “vacche grasse”. A far precipitare la
situazione è stato il “fuggi fuggi” dall’imprenditoria alberghiera,
per far posto alla più redditizia trasformazione immobiliare. I
ricavi tra costi e vendita finale
di un immobile non hanno pari. Oggi c’è
un primo stop per la crisi mondiale. Non è finita. Soltanto il
ritorno agli investimenti alberghieri, alla convenienza di investire
può fermare l’emorragia.
Non dimenticando,
tuttavia, che la fascia costiera è cambiata. Lo ripeteva
Mario Fazio,
presidente di Italia Nostra, testimone ed osservatore di questa
Liguria. L’hanno
scritto tutti i maggiori organi di
informazione.
Il mattone ha reso ricchi, ma ha fatto anche
scempio di “industria turistica” tradizionale. Ha impoverito il
tessuto turistico. Pur avendo creato una certa ricchezza. Non è
accaduto cosi nelle Regioni d’Italia dove hanno tutelato il
territorio e non è crollato il patrimonio alberghiero. Non c’è stato
il crollo della qualità, a turismo di massa, sempre più pendolare,
da fine settimana.
La “cura da cavallo” della Regione Liguria avrà un
suo effetto solo nel momento in cui, cercando di salvare il
salvabile (siamo arrivati a questo, inutile nascondersi dietro un
dito), si tornerà ad investire in nuovi alberghi, ristrutturare gli
esistenti dove è necessario e saranno messi in condizioni di
lavorare. Guadagnare il giusto.
E’ un settore dove le associazioni di categoria
(con rarissime eccezioni) hanno clamorosamente fallito, fanno
soprattutto presenza sui giornali, ma dove il mercato del lavoro non
ha più i sindacati, né iscritti, rappresentanza, dove fino ad oggi
anziché essere considerati aziende (a partire da tasse e gabelli
vari, comunali compresi) sono state trattate alla stregua del
“compra e vendi”, dei centri commerciali, del negozio sotto casa.
C’è bisogno di speranza
della ragione, non servono abituè di annunci ad effetto. L’archivio
e le pagine dei giornali ne sono pieni. Testimoni impietosi. Serve
soprattutto guardare senza ipocrisia e fingimenti, la realtà.
Non quella offerta dai “bla bla” che
dovrebbero almeno togliere il disturbo.
La scandalo è quella “classe” di rappresentanti che ci ha portato,
con la politica, a questi traguardi. Chi paga il conto?


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