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Troppa gente scrive e parla senza sapere. La testimonianza

MAREGGIATE ED EROSIONE

LA POSIDONIA PROTEGGEVA

Quando e come è iniziato l’arretramento dell’arenile di Noli


di Carlo Gambetta

Carlo Gambetta

NOLI - Ho letto in ritardo (meglio tardi che mai) il servizio sul Il Secolo XIX di domenica, 24 agosto, a firma di S. Andreetto, col titolo “Bagni Marini: contro l’erosione Comune immobile. Il presidente provinciale: tocca a enti locali e Regione, noi privati abbiamo già dato disponibilità ad investire”.

Voglio subito parlare della grossa discarica, proveniente da materiale delle gallerie dell’Autofiori, presso i Bagni Nereo che ha creato, a suo tempo (anni sessanta), nuove spiagge verso Spotorno, distruggendo, va  rimarcato, l’habitat-praterie sottomarino (di conseguenza anche la fauna).

Un consiglio non richiesto. Penso sia utile raggiungere la sala d’attesa del sindaco di Spotorno ed osservare la gigantografia del litorale al confine tra i due comuni, per capire quanto sia stato sottratto, in questi ultimi anni, proprio all’ambiente marino.

Proseguo parlando degli insediamenti balneari dei Bagni Mediterranèe ed attraverso i Bagni Nirvana e Bagni Hilton, arriviamo fino alla spiaggia libera comunale, protetta a ponente dal molo Sant’Antonio.

Questi ultimi arenili sono stati creati, bene o male, anch’essi negli anni sessanta, riversando in mare quarzite della locale cava di Mazzeno.

Prima di tale intervento, il mare arrivava sotto il muraglione di sostegno della Via Aurelia, protetto da una leggera scogliera.

Nel passato le mareggiate non producevano danni sull’intero litorale nolese (dal confine con Spotorno al molo Sant’Antonio) perché la potenza dei marosi si smorzava naturalmente sulla prateria di posidonia, presente da sempre su tutto il golfo, da Noli all’isola di Bergeggi.

Gli arenili e le infrastrutture (laddove costruite), in queste zone, sono state eseguite prima della spedizione di una lettera, datata 20 giugno 1997, da parte della Regione Liguria al ministero dell’Ambiente, e inviata alla Commissione europea. Lettera concernente l’individuazione (con la collaborazione dell’Istituto di Geologia dell’Università di Genova) dei 127 Sic ( Siti di importanza comunitaria- prioritaria per la posidonia):

Tra cui quelli identificati, nel golfo Noli- Spotorno, tre sono le aree. E precisamente: IT 1323271 A (Noli), IT 1323271 B e IT 1323271 C (per Spotorno-Bergeggi).

E’ utile precisare, per chi non conosce la materia e le leggi che la regolano, che “le Regioni hanno la responsabilità, una volta individuati i siti, di adottare le opportune misure per evitare il degrado degli habitat…nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state individuate”.

E ancora “… di emanare idonee misure di salvaguardia…anche da parte dei Comuni interessati..”. 

Ne consegue, per la normativa attuale, che oggi non è più possibile permettere opere a mare di difesa.  Di tutto questo il signor Luca Canepari è a conoscenza? Quando parla di isole soffolte utili o inutili, sarebbe anche opportuno essere documentati, non a parole, sui risultati raggiunti negli anni (non nel breve tempo) dove sono già state realizzate.

A Noli e sui fondali del golfo, non possono essere realizzate, in base alla normativa nazionale ed Europea. Si cambi la normativa! Poiché esiste va rispettata e fatta rispettare. Cosi accade nei paesi democratici, civili. 

Per quanto riguarda il litorale antistante Noli, sul numero 161 di Trucioli Savonesi avevo scritto e dimostrato...leggi... anche attraverso una foto risalente ai primi anni del Novecento, che la profondità dell’arenile, con il molo di Sant’Antonio (non ancora prolungato, all’epoca) è pressoché uguale a quella di oggi.

Erosione? Mi viene in mente il famoso settimanale di destra Il Borghese, diretto da Guareschi con la sua rubrica “Visto da destra e visto da sinistra”.

A Noli, due caste – Bagni Marini e pescatori, secondo Canepari - considerano l’erosione chi dal mare e chi dalla parte opposta, cioè da monte (leggi costruzioni).

La foto d’epoca, a mio modesto avviso, la fa da arbitro. Al lettore ogni giudizio, meglio se si reca sul posto e ha la stessa visuale.

Ps 1 : “Il Partito del cemento”, a Noli, prima ha occupato la collina, adesso la costa e l’ arenile  con gli avanzamenti delle costruzioni ad opera dei Bagni Marini (con bar e ristoranti). Per creare ulteriore spazio si cementifica e si infanga il fondo del mare con discariche “intensive”. Attendo smentite pubbliche!

Ps 2 : Ho letto, proprio stamane, sul Decimonono  l’articolo sulla presentazione del progetto, da parte della Fincosit, del nuovo porticciolo di Spotorno-Noli. Non è stato chiarito che il vecchio elebatorato, citato nell’articolo, è stato annullato (e non stoppato, provvisoriamente) dalla Regione Liguria perché interferiva proprio sulla posidonia. La stessa delibera regionale indica, per il futuro, una serie di “paletti”. Spero di non svelare segreti scrivendo che l’ingegner Giorgio Sirito, profondo conoscitore della costa savonese, ha volontariamente deciso di predisporre un progetto di approdo, senza volumetrie, con relative infrastrutture. Saranno i comuni di Noli e Spotorno, con un auspicabile bando pubblico, a scegliere il progetto migliore. Spero che almeno in questa circostanza non vinca il potentissimo-trasversale “Partito del cemento”, dei Zunino e Orsi, come ho già avuto modo di scrivere e documentare su Trucioli Savonesi. Nulla di personale, ma di futuro per figli e nipoti. Per le future generazioni di nolesi e spotornesi.

Carlo Gambetta