Una bella legge e i nostri alberghetti magicamente si trasformano in
bellissime costruzioni con ampi spazi interni ed esterni, con parcheggi
e piscine, con terrazze panoramiche e centri benessere e perché no, con
vasti parchi e aree verdi.
Abbiamo costruito i nostri alberghi come voi volevate rispettando i
piani regolatori
che voi avete stilato, piani regolatori che hanno sempre privilegiato la
speculazione edilizia ottenendo come unico risultato un territorio
turisticamente invivibile.
E come se non bastasse oltre a vincolarci a vita alle nostre difficoltà,
ci nominate paladini della società costringendoci a risolvere per voi il
problema residenziale, obbligandoci a costruire per voi quell’edilizia
convenzionata che voi mai in precedenza avete preso in considerazione.
I piani particolareggiati alberghieri ed i vincoli precedenti hanno
provocato solo un aumento esponenziale delle trasformazioni al motto
di: scappiamo prima che si chiudano i cancelli e giustamente scappiamo
anche con i cancelli chiusi.
Almeno i piani particolareggiati avevano un’ottica territoriale e
analizzavano la realtà urbanistica di tutto il territorio comunale
dividendola in zone .
Questa nuova legge no.
Addirittura individua il singolo immobile, lo delimita nei confini e
sentenzia : “ tu singola CELLULA soffocata da più del 90% dalla
speculazione edilizia selvaggia continui a fare l’albergatore e lo devi
fare soddisfacendo al meglio la clientela dando tutti i servizi che il
mercato richiede “.
Mi dispiace ma non è giusto che siate voi a chiederci l’impossibile,
è più giusto che siamo noi chiedervi il possibile.
Trasformate il territorio, ridisegnatelo , date delle indicazioni
urbanistiche che permettano la riqualificazione e magari qualche
incentivo serio .
Demolite e ricostruite, guadagnate spazi e servizi inserendo l’edilizia
convenzionata, rendete questo territorio vivibile non per noi che ormai
siamo soffocati ma per i nostri clienti che rappresentano meno del 10%
della realtà ricettiva.
La convivenza tra il cliente dell’albergo e quello delle seconde case
non è più sostenibile. Potessimo farlo noi costruiremmo strutture di
supporto per la nostra clientela, piscine, teatri, centri termali, aree
verdi, veri parcheggi, ampie zone pedonali e sale congressi, fiere e
convegni.
Questo è il mondo che si doveva creare ma purtroppo non è certo quello
che si è fatto.
Questo territorio ha già subito negli anni passati una rivoluzione
urbanistica ed
ora
sta pagando un prezzo altissimo per gli errori fatti,
cerchiamo di non commettere lo stesso errore e cerchiamo soprattutto di
avere il coraggio e la lungimiranza mancata in tutti questi anni.
Paolo Buscaglia
info@hotelvillaida.it
www.villaida.it
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