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2008- 2050: GAS SERRA – CARBONE PULITO – NUCLEARE SICURO!

 Antonia Briuglia

Wooden owl in a street of Akan kohan (Hokkaido)
centro termale di Hokkaido

 

LA MANCATA SCOMMESSA G8

 

Finalmente è terminata, nel centro termale di Hokkaido, la farsa inutile e dispendiosa del raduno dei “grandi della terra”! Lontano cento chilometri da Tokio e da possibili contestatori, hanno finito di sorridere alle telecamere, hanno finito di comunicare falsi slogan e

inutili dichiarazioni d’intenti ai cronisti del mondo. Hanno terminato di simulare riforestazioni, piantando alberelli virtuali come loro:  irresponsabili quanto anacronistici rappresentanti del mondo ricco e civilizzato.

Hanno saputo decidere una poco credibile riduzione dei gas serra del 50% nel lontano 2050.

Hanno deciso loro per i nostri nipoti, sì perché tra 40 anni loro, che non ci saranno più, non potranno vedere con i loro occhi ciò che i loro scellerati comportamenti hanno prodotto al pianeta.

 

 

Oscurate dalle vicende riguardanti la manifestazione di Piazza Navona, dalle polemiche sul lodo Alfano e dalle solite (non richieste) reazioni del mondo politico e religioso all’intervento poco gradito del “comico” di turno, sono passate sotto tono le dichiarazioni di Berlusconi che comunicava con soddisfazione la decisione presa a Hokkaido sulla costruzione di 1000 centrali nucleari e che, con suo grande compiacimento, l’Italia sarà in prima fila.

Dobbiamo soddisfare una domanda mondiale sempre più crescente di energia, di cui gli USA consumano il 25%, mentre il costo dell’uranio sta, comunque, aumentando del 1100% e le sue riserve stanno diminuendo, senza parlare delle scorie, argomento che nessuno ritiene più di dover affrontare in modo serio e approfondito.

 

IL NUCLEARE FRANCESE

 

Intanto, l’8 luglio, 30.000 litri di liquido contenente uranio sono usciti dalla centrale nucleare di Tricastin a Bollene(vicino Avignone), in Francia, riversandosi in due fiumi della turistica Vaucluse. Per le autorità, che diramano un bollettino solo 12 ore dopo, nessun problema, ma nei comuni di Bollene, Lapalud e Lamotte-Du-Rhone sono vietati: la balneazione, la pesca, l’irrigazione e l’uso dell’acqua potabile.

I responsabili della Socatri, l’azienda mondiale numero uno per il nucleare, non si spiegano le cause dell’incidente che deve essere successo durante le normali opere di pulizia vasche.

Comunque per “cedimenti tecnici” ( dizione ufficiale) ,i primi di questo tipo nel mondo, si sono riversati sul suolo 360 chili di uranio. Cento volte quello si può disperdere in un anno.

Esperti tecnici, come spesso accade, in tv assicurano che non c’è da preoccuparsi che il livello d’inquinamento scende di ora in ora e in alcuni bacini il consumo di acqua è addirittura consentito.

Qui il tasso di uranio sembra di 2 microgrammi per litro: tutto normale.


Claudio Scajola

Questa non ci voleva proprio!

Proprio qualche giorno prima, il ministro Scajola sosteneva con fermezza che, la vicina Francia ha sul suo territorio le centrali e quindi inutile quest’opposizione tutta italiana a costruirle, vista ormai la sicurezza di quelle di nuova generazione.

 Inoltre la pressante propaganda di Sarkozy, conscio dell’affare dei prossimi anni, sul nucleare francese all’avanguardia, finalizzata a fare incetta di contratti per centrali e forniture di uranio non deve rischiare di essere intaccata da un incidente di percorso, che è sempre raccomandabile minimizzare.

 

VECCHIE E NUOVE CENTRALI

 

Sembra comunque che la massiccia costruzione di centrali di “NUCLEARE SICURO”, quello di terza e quarta generazione, debba essere affiancata dal ritorno di costruzioni di centrali termoelettriche a “CARBONE PULITO”.

Efficaci e curiosi i due inattendibili aggettivi, collocati dopo il tipo di fonte energetica: SICURO e PULITO.

Il carattere ambientale rende sempre più digeribile e apparentemente rinnovata una scelta che sembrava ormai obsoleta e pericolosa.

I due tipi di centrale hanno comunque, contrariamente a quanto ci si vuole far credere importanti aspetti in comune tra i quali, ad esempio, lo stoccaggio, le une delle scorie e le altre del CO2.

Per entrambi si propone, come scelta rassicurante, quello sotterraneo, ma l’Agenzia Internazionale per l’energia stima che abbattere il CO2 entro il 2050, con questo sistema richiederebbe costi e spazi proibitivi, senza garantire la sicurezza di tali processi.

Non ultimi i rischi sismici e la contaminazione delle acque potabili.

Questa tecnologia, poi, come quella delle centrali nucleari di terza generazione, sarà disponibile nel 2030, data in cui le emissioni di CO2 saranno, nel frattempo, aumentate in modo irreversibile.

  

 In Calabria, intanto, a Saline Joniche, l’ex - liquichimica è venduta a una società svizzera ( discendente dalla RATA ENERGIA A.G.) per poterci costruire una centrale a carbone di poco più di 1300 MW.

Per chi vive vicino a quella di Vado Ligure (di 1400 MW) e, conscio delle problematiche, si oppone fermamente al suo potenziamento è facile comprendere le preoccupazioni e le ansie degli amici calabresi, che i giornalisti Monteleone e Foti denunciano con analisi dettagliate e competenti.

In Calabria il baratto sta, come sempre, nei posti di lavoro, a Vado lo”sviluppo” del comprensorio. Tutto ciò al posto della salute delle popolazioni attuali e future.

Vado e gran parte dei territori del comprensorio, però, il loro prezzo l’hanno già ampiamente pagato, ecco perché si oppongono in maniera determinata al potenziamento.

I cittadini che abitano intorno alla centrale, hanno già ricevuto il loro bagaglio di ossidi di azoto e di zolfo, di micro particelle, di diossine, benzene, benzopirene, cadmio, cromo, piombo, mercurio, arsenico, vanadio, manganese, nichel…..


La centrale Tirreno Power

 

CERTIFICAZIONI EMAS

 

Il paradosso, che la dice lunga sulle certificazioni e chi le rilascia è, comunque, la certificazione EMAS assegnata il 17/06/2004 alla Tirreno Power di Vado Ligure, proprietaria della Centrale a Carbone.

Sembra che la Centrale possieda un elevato livello di sensibilità ambientale e che sia il primo impianto in Liguria ad avere la certificazione ISO 14001.

Mentre per quest’ultima l’Ente Certificatore è un’organizzazione privata, la certificazione EMAS è rilasciata a livello europeo .

Verrebbe da chiedersi: chi sia stato il verificatore e di chi sia la responsabilità della sorveglianza, poiché tale certificazione di standard ambientale elevato permette, insieme ad altre agevolazioni, la riduzione del pagamento di polizze assicurative proprio per eventuale danno ambientale?

Verrebbe da chiedersi: chi sorveglia le emissioni, visto la latitanza Regionale e Provinciale, chi gli scarichi, i rifiuti, le contaminazioni del terreno e delle acque, le polveri, tutti parametri previsti dalla EMAS ?

Verrebbe da chiedersi: se non sia giunto il momento, da parte delle Autorità Sanitarie Savonesi e della Magistratura, promuovere una ricerca sulla popolazione residente nel circondario, sulle morti e sulle malattie strettamente correlate alle emissioni della Centrale?

I dati pubblicizzati più volte da esperti e studiosi, come il Dott.Franceschi e la Dott.ssa Piccinini, confermano anche per Vado i dati delle  ricerche già condotte negli USA , i cui risultati attestano come l’uso del carbone come combustibile sia il più dannoso per la salute umana e strettamente legato all’eccesso di mortalità.

Verrebbe da chiedersi: se sia il caso di vigilare sulla farsa delle certificazioni, delle bandiere e delle iniziative che di ambientale non hanno proprio nulla se non il nome.

Svolgere finalmente quel ruolo che gli Enti Pubblici dovrebbero assolvere e cioè quello di amministrare rappresentando e tutelando i cittadini?

 

                ANTONIA BRIUGLIA

 

Apprendo dalla Stampa dell’11/07/08, ad articolo già concluso, che l’Autorità per la Sicurezza Nazionale francese ha ordinato la chiusura dell’impianto nucleare a Triscastin e l’immediata messa in sicurezza che, dalle ispezioni effettuate, è risultata insoddisfacente.

L’ASN denuncia che “il dispositivo che dovrebbe evitare la fuoriuscita di liquido presenta irregolarità rispetto alle disposizioni dei regolamenti”.

Dopo quattro giorni di rassicurazioni, per alcune zone di utilizzo dell’acqua, di grave, minimizzato, inquinamento del suolo, di taciuti danni alla salute pubblica anche da parte della Prefettura francese:

è partito un rapporto al Procuratore della Repubblica sulle eventuali responsabilità.