A 25 anni dagli interrogatori, storia di un “ciclone” dimenticatoTeardo: <Le mie
opere di bene…> I nomi che non avete mai lettoPortare rispetto ai fatti e considerarli nel loro contesto. Con questo obiettivo ecco la nuova puntata (24) di “Trucioli Savonesi” con sei pagine di domande e risposte. Da una parte il giudice Del Gaudio ed il maresciallo Travisi, dall’altra il “presidente Teardo”, con gli avvocati Chiusano e Romanelli. Tema: il contenuto, spesso cifrato, di “pizzini”, agende, foglietti e tanti nomi, cifre, somme, riferimenti. Da Teobaldo Rossigno, a Nino Gaggero, da Abrate a Sangalli, da Manca a Santi, da “don Peppino” alla conoscenza dei fratelli Scajola, da Bottino a Vignaroli, a Magliotto, ad Allosia, ai Ghigliazza, a Lombardini….e persino i soldi di un funerale di …
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![]() Il maresciallo della Guardia di Finanza Roberto Travisi (foto d'archivio Gallo) |
Savona
– <Ho
sempre lavorato in Regione non meno di 12 ore al giorno ed ho trascurato
tutto il resto, dalla famiglia, alla vita di società, agli svaghi, a
tutto quello che non fosse politica…e posso dire di aver fatto tanti
favori, a tutti indipendentemente dal colore politico e non ho mai
chiesto contropartite non solo in denaro, ma nemmeno in termini di voto
alle elezioni>. Uno dei sei interrogatori, presenti i difensori Vittorio Chiusano di Torino e Silvio Romanelli di Genova. In precedenti puntate abbiamo già raccontato domande e risposte, accuse e “verità”. Conferme e dinieghi. Silenzi, non ricordo, o ricostruzioni a volte vaghe, a volte minuziose. La storia reale di cosa rappresenti un’istruttoria penale. Proseguiamo con l’obiettivo di portare rispetto ai fatti, considerandoli in quel contesto. |
La puntata, numero 24, descrive un Teardo sempre più alle corde perché, nel frattempo, erano state scoperte nel fienile di Spotorno, i “pizzini”, l’“agenda rossa”, il “registro” della contabilità occulta, foglietti, appunti, sigle, cifre. Nel verbale si parla di Teo Rossigno, Nino Gaggero, Leo Capello, Domenico Abrate, Gianfranco Sangalli, dell’onorevole Enrico Manca, dei fratelli Claudio e Alessandro Scajola, uno era parlamentare Dc, l’altro sindaco Dc di Imperia, di Antonio Canepa ed Ermidio Santi. Entrambi socialisti. Ed altre persone assai conosciute nel panorama pubblico. Teardo:
Conosco Teo
Rossigno e senza dubbio l’ho segnalato in
qualche occasione, anzi, più volte, per fargli ottenere incarichi
professionali presso Enti pubblici, nel senso che facevo presente agli
amministratori, che dovevano conferire incarichi professionali, di tener
conto di certi professionisti, tra cui appunto
Rossigno, ovviamente
valutate le capacità… Del Gaudio:
A chi segnalava il nome, i nomi dei professionisti? Teardo: Per Rossigno, può darsi che l’abbia segnalato a Nino Gaggero, senza assolutamente accordarmi di ricevere un terzo dell’onorario percepito e nel caso dell’Iacp versarlo a Lorenzo Bottino. Sicuramente non sono stato io a dire a Rossigno e a Savio di pagare…se il Gaggero ha fatto certe richieste, è stata una sua iniziativa, senza avermene assolutamente parlato. Un’utile e doverosa parentesi
su questo fronte. L’ingegner Nino Gaggero
(del quale pubblicheremo nelle prossime puntate interrogatori e memorie
difensive) il 5 marzo 1984 davanti al giudice
Del Gaudio - alla
macchina da scrivere c’era il maresciallo dei carabinieri
Luciano Lombardelli
che abita in Valbormida - difeso dall’ottimo
Tito Signorile, disse
a proposito del ruolo dell’architetto
Rossigno nell’inchiesta
Teardo: <Con
Rossigno avevo
rapporti professionali e al di fuori del lavoro, seppure superficiali.
Contrariamente a me, Rossigno
conosceva bene Teardo…
una sera riuscii ad avere a cena a casa mia
Teardo e la moglie,
proprio grazie all’interessamento di
Rossigno che si fermò a cena. Per le case
popolari di località Calvisio,
a Finale, i
professionisti incaricati erano Rossigno
e Edoardo Savio.
Ricordo che fui avvicinato da Rossigno,
mi disse che a causa della sua salute ed in
particolare della vista, non era in grado di fare il lavoro da solo,
voleva avvalersi di….ma il nome del sindaco
Bottino venne fuori
solo al momento del pagamento di onorari, fu
Rossigno a farlo, ma
io non ne volli sapere perché Bottino
col progetto non c’entrava;
eravamo in tre ad aver
lavorato e non il Bottino….nego
quanto ha dichiarato ai giudici
Rossigno in merito
alla spartizione ed al versamento di somme al gruppo
Teardo….comprese le
dichiarazioni di Edoardo Savio
e Giovanni Cerisola…posso
solo confermare che il nome del geometra
Vignaroli mi fu fatto
da Rossigno
come buon disegnatore, suo allievo….nego di aver fatto capire a
Rossigno e a
Savio che se non
accettavano di versare…. non avrebbero più lavorato allo
Iacp che oggi mi si
dice fosse l’ente più corrotto della Provincia di Savona….>. |
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Del Gaudio: Chi si rivolgeva a lei per raccomandare i professionisti…. Teardo: Voglio anche precisare che ho addirittura raccomandato professionisti legati ad altri partiti, scandalizzando i miei compagni di partito. Aggiungo che se ho fatto favori a qualcuno, e ne ho fatti tanti, non solo non ho chiesto contropartite in denaro, ma nemmeno in termini di voto alle elezioni. Tanto è vero che non posseggo assolutamente schedari, che molti politici hanno delle persone aiutate. Del Gaudio: le sottopongo questi 4 foglietti, sequestrati il 17 novembre 1983 nella perquisizione ad Alberto Pesce di Spotorno. Il coimputato Leo Capello ha dichiarato di essere stato lui a scriverli…. |
Teardo:
Capello era l’amministratore provinciale del Psi
per elezione congressuale ed anche della corrente che faceva capo, a
livello ligure, alla mia persona. Capello aveva autonomia di gestione e
mi consta che in alcune occasioni abbia addirittura fatto dei prestiti
al partito, molto spesso mai restituiti. Capello era autonomo nella
raccolta dei finanziamenti, ma ritengo che non abbia mai ricevuto soldi
in modo illecito. Per questo mi sorprende molto leggere questi appunti,
compreso un finanziamento di due milioni e mezzo alla sinistra del Psi
per il congresso (siamo a fine anni ’70 e
corrispondevano a non meno di una trentina di milioni di oggi ndr).
Anche perché la sinistra mi ha sempre fatto una guerra molto dura, sia
in sede locale, sia nazionale…. Del Gaudio: Cosa può dirci delle parole “Abrat” e “Sangal”, con accanto cifre l’una il doppio dell’altra… Teardo: La cosa mi sorprende molto perché, se è vero che Capello dava dei soldi ad Abrate e Sangalli ed operava spartizioni che risultano dagli appunti rammostrati ciò non mi risulta assolutamente. Del Gaudio: Lei era dunque all’oscuro delle dazioni di denaro…. Teardo: Ero talmente preso e quasi inebriato dalla politica che non mi occupavo assolutamente dei problemi finanziari, che lasciavo gestire completamente a Capello, anche perché era lui l’amministratore. Del Gaudio: Dunque Capello versava ad Abrate e Sangalli, a sua insaputa… Teardo: Quanto ad Abrate sapevo innanzitutto che è una persona onesta, perbene e tale veniva considerata da tutti.So anche dei buoni rapporti con Capello, entrambi sono albergatori a Spotorno. Mi sembra davvero strano che figuri il suo nome in questi appunti. Non solo perché è una persona specchiata, ma anche perché è un esponente della Democrazia Cristiana e non del Psi. |
![]() Michele Del Gaudio |
Del Gaudio: In questo biglietto è scritto “Prestito Alber di 100”, sotto la scritta “percentuale trattenuta Lombard”… Teardo:
E’ possibile che una persona
identificata con la sigla “Lombard”
(Lombardini ndr)
abbia fatto un prestito al Psi di 100 milioni che poi dovevano essere
restituiti. La parola “Alber”
significa semplicemente
Psi o la nostra corrente. In federazione
avevano il vizio di indicare
con la parola
Teardo o anche
Alberto il partito o
la corrente. Aggiungo che in più occasioni
Capello ricorreva a prestiti per sostenere
le spese e far fronte ai deficit. |
Del Gaudio: Qui c’è la scritta “Funerale papà Mirella 700”… Teardo:
Senza dubbio si tratta delle spese per
il funerale di papà di mia moglie Mirella,
anticipate da Capello
con i fondi comuni e da me restituiti. Del Gaudio:
e… il nome di Amandola…. Teardo:
Era funzionario del Psi e prendeva uno
stipendio. Non so se prendeva anche un altro stipendio da
Capello per il
partito o per la corrente. Del Gaudio:
Su questo biglietto c’è l’indicazione di
“ingegnere…ore 01, stazione di Albisola,
20 milioni…”. Teardo:
Mai avuto questa somma, era troppo alta. Altre
volte avevo ricevuto soldi da Capello
destinati ai responsabili delle sedi locali del partito….non so se le
somme in questione si riferiscono al Savona
Calcio e rappresentino i 69 milioni dati
alla squadra nell’aprile-maggio 1981….Possono aggiungere che molti
simpatizzanti davano delle oblazioni per me personalmente e non per il
partito…. Del Gaudio: …c’è Riccardo Borgo, c’è “Angelo 1100”, “tessere Scaccia” 200… Teardo:
Posso solo parlare di
Borgo in quanto è
funzionario del Psi ed è sindaco di
Bergeggi. Ritengo che i soldi indicati
rappresentino lo stipendio….Cerdini
penso sia il segretario provinciale della
Uil…Edo Castrovisi
è una persona amica di
Spotorno che fa
politica. “Peppino”
non so chi sia (verrà successivamente
individuato come Peppino Marcianò
di Vallecrosia
e di cui abbiamo scritto ndr).
Mauro Allosia
era presidente della Usl
di Savona….Con Enrico Manca
per un certo tempo ho avuto dei collegamenti politici…Mauro
Testa è il sindaco di Albenga. Del Gaudio: Qui c’è la scritta “Siccard Ghigliaz”… Teardo:
Mai avuti i 58 milioni indicati…come
provenienti da Gigliazza… Sangallino dovrebbe essere il figlio di Gianfranco Sangalli a nome Massimo. …Fiumara è uno del partito. …Badano dovrebbe essere il sindaco di Varazze…Maiotto (cosi è scritto sul verbale ndr) potrebbe essere Armando Magliotto, capogruppo consiliare comunista alla Regione Liguria…ma sono sorpreso perché mai saputo che il Capello ha dato soldi o fatto dei regali al Magliotto quale esponente del Pci…. Del Gaudio: le rimmostro questi biglietti, queste buste, foglietti, ci sono cifre come 22.500, più 7, più 100, Rogano 5, Prov.53, gli stessi dati sono riportati con la scritta “Alb”… Teardo:
La persona nelle sigle sono io, ma mai
ricevuto o dato queste somme. Rogano…potrebbe
essere un consulente della Regione,
ma mi sembra strano, ha studio a Genova e Bologna, si interessa di
Trasporti e ferrovie. Del Gaudio: In questo quaderno rosso, fascicolo 31, n. 19, al foglio 9 retro e 10 ci sono somme…accanto alla scritta Box Savona e Pepp.. Teardo:
Non so cosa significano. …non ho mai ricevuto le
somme indicate da Capello,
né ricevute da altri. Scaiol.
Potrebbe essere, anzi non so chi possa essere, io di
Scajola conosco il
Deputato Democristiano e suo fratello
Sindaco di Imperia con i quali ho avuto
rapporti politici, mai rapporti economici e credo nemmeno
Capello…Non so chi
sia “Nann”
(poi si rivelerà
Nanni Patrone di
Pietra Ligure, allora comproprietario di
Teletrill e interessato ad un’operazione
edilizia in provincia di La Spezia e di cui abbiamo scritto in
precedenti puntate ndr)…Non so se si
tratti di Antonio Canepa,
ora defunto, deputato socialista, non so se si tratti
dell’ex deputato socialista
Ermidio Santi….mi
sembra strano possano aver dato somme al mio gruppo, in quanto eravamo
su fronti opposti….quanto al foglio 17
potrebbe essere l’architetto Teo Rossigno….in
quanto all’ingegnere…negli appunti
rammostrati…non se se sia Vittorio Orlandi….>. Per completezza di informazione, forse è utile pubblicare due dei quattro articoli, i più significativi pubblicati da Il Secolo XIX (vedi…) e La Stampa, il 7 dicembre 2007 (vedi….), a ricordo della scomparsa di Teo Rossigno. Ogni lettore può trarre le sue conseguenze, riflessioni. Non è passato un secolo. Non serve infierire, ma la storia non può essere scritta deformando, annientando la memoria.
C’è lo spaccato che riguarda proprio di “Teletrill”, del suo trasferimento da Ceriale a Savona, delle società di uno dei soci, Nanni Patrone. Ci sono altri atti, i verbali-parlanti degli interrogatori di Rossigno, compresi i suoi rapporti a Loano con la pubblica amministrazione. Oltre ad uno stralcio della “Teardo bis”. Giustissimo ricordare le persone che si stimano, ma a volte un po’ di <buon gusto, non guasta>, ragioni di opportunità, sensibilità, soprattutto quando si rappresenta, per le istituzioni democratiche, un paese, Loano, i suoi abitanti. Luciano Corrado
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