TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
A 25 anni dagli interrogatori, storia di un “ciclone” dimenticato
Teardo:
<Le mie opere di bene…> I nomi che non avete mai lettoPortare rispetto ai fatti e considerarli
nel loro contesto. Con questo obiettivo ecco la nuova puntata
(24) di “Trucioli Savonesi” con sei pagine di domande e
risposte. Da una parte il giudice Del Gaudio ed il maresciallo
Travisi, dall’altra il “presidente Teardo”, con gli avvocati
Chiusano e Romanelli. Tema: il contenuto, spesso cifrato, di “pizzini”,
agende, foglietti e tanti nomi, cifre, somme, riferimenti. Da
Teobaldo Rossigno, a Nino Gaggero, da Abrate a Sangalli, da
Manca a Santi, da “don Peppino” alla conoscenza dei fratelli
Scajola, da Bottino a Vignaroli,
a Magliotto, ad Allosia, ai Ghigliazza, a Lombardini….e
persino i soldi di un funerale di …
di Luciano Corrado
Savona –
<Ho sempre lavorato in Regione non meno di 12 ore al
giorno ed ho trascurato tutto il resto, dalla famiglia, alla
vita di società, agli svaghi, a tutto quello che non fosse
politica…e posso dire di aver fatto tanti favori, a tutti
indipendentemente dal colore politico e non ho mai chiesto
contropartite non solo in denaro, ma nemmeno in termini di voto
alle elezioni>. Sono le ore 17 del 13 dicembre 1983 quando, il brigadiere Roberto Travisi ed il suo vice, Vincenzo Micillo, sottoscrivono davanti al giudice istruttore Michele Del Gaudio, le sei pagine dattiloscritte del verbale di interrogatorio dell’imputato-detenuto Alberto Teardo. Uno dei sei interrogatori, presenti i difensori Vittorio Chiusano di Torino e Silvio Romanelli di Genova. In precedenti puntate abbiamo già raccontato domande e risposte, accuse e “verità”. Conferme e dinieghi. Silenzi, non ricordo, o ricostruzioni a volte vaghe, a volte minuziose. La storia reale di cosa rappresenti un’istruttoria penale. Proseguiamo con l’obiettivo di portare rispetto ai fatti, considerandoli in quel contesto. La puntata, numero 24, descrive un Teardo sempre più alle corde perché, nel frattempo, erano state scoperte nel fienile di Spotorno, i “pizzini”, l’“agenda rossa”, il “registro” della contabilità occulta, foglietti, appunti, sigle, cifre. Nel verbale si parla di Teo Rossigno, Nino Gaggero, Leo Capello, Domenico Abrate, Gianfranco Sangalli, dell’onorevole Enrico Manca, dei fratelli Claudio e Alessandro Scajola, uno era parlamentare Dc, l’altro sindaco Dc di Imperia, di Antonio Canepa ed Ermidio Santi. Entrambi socialisti. Ed altre persone assai conosciute nel panorama pubblico. Teardo: Conosco Teo Rossigno
e senza dubbio l’ho segnalato in qualche occasione, anzi, più
volte, per fargli ottenere incarichi professionali presso Enti
pubblici, nel senso che facevo presente agli amministratori, che
dovevano conferire incarichi professionali, di tener conto di
certi professionisti, tra cui appunto Rossigno,
ovviamente valutate le capacità… Del Gaudio: A chi
segnalava il nome, i nomi dei professionisti? Teardo: Per Rossigno, può darsi che l’abbia segnalato a Nino Gaggero, senza assolutamente accordarmi di ricevere un terzo dell’onorario percepito e nel caso dell’Iacp versarlo a Lorenzo Bottino. Sicuramente non sono stato io a dire a Rossigno e a Savio di pagare…se il Gaggero ha fatto certe richieste, è stata una sua iniziativa, senza avermene assolutamente parlato. Un’utile e doverosa parentesi su questo
fronte. L’ingegner Nino Gaggero (del quale pubblicheremo
nelle prossime puntate interrogatori e memorie difensive) il 5
marzo 1984 davanti al giudice Del Gaudio - alla macchina
da scrivere c’era il maresciallo dei carabinieri Luciano
Lombardelli che abita in Valbormida - difeso dall’ottimo
Tito Signorile, disse a proposito del ruolo dell’architetto
Rossigno nell’inchiesta Teardo: <Con
Rossigno avevo rapporti professionali e al di fuori del
lavoro, seppure superficiali. Contrariamente a me, Rossigno
conosceva bene Teardo… una sera riuscii ad avere a cena a
casa mia Teardo e la moglie, proprio grazie
all’interessamento di Rossigno che si fermò a cena. Per
le case popolari di località Calvisio, a Finale, i
professionisti incaricati erano Rossigno e Edoardo
Savio. Ricordo che fui avvicinato da Rossigno, mi
disse che a causa della sua salute ed in particolare della
vista, non era in grado di fare il lavoro da solo, voleva
avvalersi di….ma il nome del sindaco Bottino venne fuori
solo al momento del pagamento di onorari, fu Rossigno a
farlo, ma io non ne volli sapere perché Bottino col
progetto non c’entrava;
eravamo in tre ad aver lavorato e non il Bottino….nego
quanto ha dichiarato ai giudici Rossigno in merito alla
spartizione ed al versamento di somme al gruppo Teardo….comprese
le dichiarazioni di Edoardo Savio e Giovanni Cerisola…posso
solo confermare che il nome del geometra Vignaroli mi fu
fatto da Rossigno come buon disegnatore, suo
allievo….nego di aver fatto capire a Rossigno e a
Savio che se non accettavano di versare…. non avrebbero più
lavorato allo Iacp che oggi mi si dice fosse l’ente più
corrotto della Provincia di Savona….>. Riprendiamo con l’interrogatorio ad Alberto Teardo. Del Gaudio: Chi si rivolgeva a lei per raccomandare i professionisti…. Teardo: Voglio anche precisare che ho addirittura raccomandato professionisti legati ad altri partiti, scandalizzando i miei compagni di partito. Aggiungo che se ho fatto favori a qualcuno, e ne ho fatti tanti, non solo non ho chiesto contropartite in denaro, ma nemmeno in termini di voto alle elezioni. Tanto è vero che non posseggo assolutamente schedari, che molti politici hanno delle persone aiutate. Del Gaudio: le sottopongo questi 4 foglietti, sequestrati il 17 novembre 1983 nella perquisizione ad Alberto Pesce di Spotorno. Il coimputato Leo Capello ha dichiarato di essere stato lui a scriverli…. Teardo: Capello era
l’amministratore provinciale del Psi per elezione congressuale
ed anche della corrente che faceva capo, a livello ligure, alla
mia persona. Capello aveva autonomia di gestione e mi consta che
in alcune occasioni abbia addirittura fatto dei prestiti al
partito, molto spesso mai restituiti. Capello era autonomo nella
raccolta dei finanziamenti, ma ritengo che non abbia mai
ricevuto soldi in modo illecito. Per questo mi sorprende molto
leggere questi appunti, compreso un finanziamento di due milioni
e mezzo alla sinistra del Psi per il congresso (siamo a fine
anni ’70 e corrispondevano a non meno di una trentina di milioni
di oggi ndr). Anche perché la sinistra mi ha sempre fatto una
guerra molto dura, sia in sede locale, sia nazionale…. Del Gaudio: Cosa può dirci delle parole “Abrat” e “Sangal”, con accanto cifre l’una il doppio dell’altra… Teardo: La cosa mi sorprende molto perché, se è vero che Capello dava dei soldi ad Abrate e Sangalli ed operava spartizioni che risultano dagli appunti rammostrati ciò non mi risulta assolutamente. Del Gaudio: Lei era dunque all’oscuro delle dazioni di denaro…. Teardo: Ero talmente preso e quasi inebriato dalla politica che non mi occupavo assolutamente dei problemi finanziari, che lasciavo gestire completamente a Capello, anche perché era lui l’amministratore. Del Gaudio: Dunque Capello versava ad Abrate e Sangalli, a sua insaputa… Teardo: Quanto ad Abrate sapevo innanzitutto che è una persona onesta, perbene e tale veniva considerata da tutti.So anche dei buoni rapporti con Capello, entrambi sono albergatori a Spotorno. Mi sembra davvero strano che figuri il suo nome in questi appunti. Non solo perché è una persona specchiata, ma anche perché è un esponente della Democrazia Cristiana e non del Psi. Del Gaudio: In questo biglietto è scritto “Prestito Alber di 100”, sotto la scritta “percentuale trattenuta Lombard”… Teardo: E’ possibile che una
persona identificata con la sigla “Lombard”
(Lombardini ndr) abbia fatto un prestito al Psi di 100
milioni che poi dovevano essere restituiti. La parola “Alber”
significa semplicemente
Psi o la nostra corrente. In federazione avevano il vizio
di indicare con la
parola Teardo o anche Alberto il partito o la
corrente. Aggiungo che in più occasioni Capello ricorreva
a prestiti per sostenere le spese e far fronte ai deficit. Del Gaudio: Qui c’è la scritta “Funerale papà Mirella 700”… Teardo: Senza dubbio si tratta
delle spese per il funerale di papà di mia moglie Mirella,
anticipate da Capello con i fondi comuni e da me
restituiti. Del Gaudio: e… il nome di
Amandola…. Teardo: Era funzionario del Psi e
prendeva uno stipendio. Non so se prendeva anche un altro
stipendio da Capello per il partito o per la corrente. Del Gaudio: Su questo
biglietto c’è l’indicazione di “ingegnere…ore 01, stazione di
Albisola, 20 milioni…”. Teardo: Mai avuto questa somma,
era troppo alta. Altre volte avevo ricevuto soldi da Capello
destinati ai responsabili delle sedi locali del partito….non so
se le somme in questione si riferiscono al Savona Calcio
e rappresentino i 69 milioni dati alla squadra
nell’aprile-maggio 1981….Possono aggiungere che molti
simpatizzanti davano delle oblazioni per me personalmente e non
per il partito…. Del Gaudio: …c’è Riccardo Borgo, c’è “Angelo 1100”, “tessere Scaccia” 200… Teardo: Posso solo parlare di
Borgo in quanto è funzionario del Psi ed è sindaco di
Bergeggi. Ritengo che i soldi indicati rappresentino lo
stipendio….Cerdini penso sia il segretario provinciale
della Uil…Edo Castrovisi
è una persona amica di Spotorno che fa politica.
“Peppino” non so chi sia (verrà successivamente
individuato come Peppino Marcianò di Vallecrosia e
di cui abbiamo scritto ndr). Mauro Allosia era
presidente della Usl di Savona….Con Enrico Manca
per un certo tempo ho avuto dei collegamenti politici…Mauro
Testa è il sindaco di Albenga. Del Gaudio: Qui c’è la scritta “Siccard Ghigliaz”… Teardo: Mai avuti i 58 milioni
indicati…come provenienti da Gigliazza… Sangallino dovrebbe essere il figlio di Gianfranco Sangalli a nome Massimo. …Fiumara è uno del partito. …Badano dovrebbe essere il sindaco di Varazze…Maiotto (cosi è scritto sul verbale ndr) potrebbe essere Armando Magliotto, capogruppo consiliare comunista alla Regione Liguria…ma sono sorpreso perché mai saputo che il Capello ha dato soldi o fatto dei regali al Magliotto quale esponente del Pci…. Del Gaudio: le rimmostro questi biglietti, queste buste, foglietti, ci sono cifre come 22.500, più 7, più 100, Rogano 5, Prov.53, gli stessi dati sono riportati con la scritta “Alb”… Teardo: La persona nelle sigle
sono io, ma mai ricevuto o dato queste somme. Rogano…potrebbe
essere un consulente della Regione, ma mi sembra strano,
ha studio a Genova e Bologna, si interessa di Trasporti e
ferrovie. Del Gaudio: In questo quaderno rosso, fascicolo 31, n. 19, al foglio 9 retro e 10 ci sono somme…accanto alla scritta Box Savona e Pepp.. Teardo: Non so cosa significano.
…non ho mai ricevuto le somme indicate da Capello, né
ricevute da altri. Scaiol. Potrebbe essere, anzi non so
chi possa essere, io di Scajola conosco il Deputato
Democristiano e suo fratello Sindaco di Imperia con i
quali ho avuto rapporti politici, mai rapporti economici e credo
nemmeno Capello…Non so chi sia “Nann” (poi si
rivelerà Nanni Patrone di Pietra Ligure, allora
comproprietario di Teletrill e interessato ad
un’operazione edilizia in provincia di La Spezia e di cui
abbiamo scritto in precedenti puntate ndr)…Non so se si
tratti di Antonio Canepa, ora defunto, deputato
socialista, non so se si tratti
dell’ex deputato socialista Ermidio Santi….mi
sembra strano possano aver dato somme al mio gruppo, in quanto
eravamo su fronti opposti….quanto al foglio 17 potrebbe essere
l’architetto Teo Rossigno….in quanto all’ingegnere…negli
appunti rammostrati…non se se sia Vittorio Orlandi….>. Per completezza di informazione, forse è utile pubblicare due dei quattro articoli, i più significativi pubblicati da Il Secolo XIX (vedi…) e La Stampa, il 7 dicembre 2007 (vedi….), a ricordo della scomparsa di Teo Rossigno. Ogni lettore può trarre le sue conseguenze, riflessioni. Non è passato un secolo. Non serve infierire, ma la storia non può essere scritta deformando, annientando la memoria. Il Decimonono ha arricchito il suo pezzo-ricordo con una dichiarazione, succinta, di Angelo Vaccarezza, sindaco di Loano, coordinatore provinciale di Forza Italia (ha preso di fatto il posto dell’avvocato Enrico Nan anche se il predecessore era Ico Mozzoni) che il caso vuole, assieme al papà, già consigliere comunale, ha conosciuto un capitolo della Teardo story. C’è lo spaccato che riguarda proprio di “Teletrill”, del suo trasferimento da Ceriale a Savona, delle società di uno dei soci, Nanni Patrone. Ci sono altri atti, i verbali-parlanti degli interrogatori di Rossigno, compresi i suoi rapporti a Loano con la pubblica amministrazione. Oltre ad uno stralcio della “Teardo bis”. Giustissimo ricordare le persone che si stimano, ma a volte un po’ di <buon gusto, non guasta>, ragioni di opportunità, sensibilità, soprattutto quando si rappresenta, per le istituzioni democratiche, un paese, Loano, i suoi abitanti. Luciano Corrado |