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QUARTA PUNTATA /COME SI  E’ ARRIVATI ALLA MORTE DI UNA VALLATA

SE L’ACCUSA E’ DI MANCATA OMERTA’

ECCOVI TUTTI I NOMI DI “MONESI STORY”

Molte e-mail a “Trucioli”: siamo giovani, abbiamo scoperto Monesi, ma nessuno ci ha mai raccontato perché si è ridotto cosi un posto stupendo, incantevole. E una curiosità, qui governa il sindaco più poliglotta del mondo, parla 9 lingue straniere. Un’operatrice turistica scrive: chi ama questa terra, da anni non capisce perché non se ne sfruttino le potenzialità. E su Monesi ora è attivo anche un “blog” di giovani volontari e si ricevono le newsletter.

di LUCIANO CORRADO

 


Dove è finita....la vacanza  indimenticabile....?

Monesi (Triora)<Fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno dell’esistenza di Monesi, infatti ero un patito del mare, uno di quei malati che faceva il bagno da marzo a novembre. Nell’estate 2003, alcuni amici mi hanno convinto a fare le mie prime vacanze in montagna. Non l’avessero mai fatto! E’ stato un amore a prima vista! Ora trascorro tutti i miei week-end liberi su queste montagne. Tra tutte le località che ho visitato, sia in inverno, sia in estate, la mia preferenza è caduta su Monesi. L’adoro. Provo sensazioni strane quando sono lì…mi sento come a casa…come se ci avessi vissuto in un’altra vita. E poi il panorama che si gode dalla vetta del Saccarello è il più bello che abbia mai visto…>.

Non è uno spot, un pubblicista pagato, ricompensato con i consueti redazionali compensativi di cui sono pieni quotidiani, rotocalchi, settimanali. E’, si direbbe, un “cittadino qualunque” che scrive queste cose. Anzi, si chiama Fabio, ha 28 anni, abita ad Albisola dove lavora come benzinaio. Ha la passione di internet. Con amici ha creato un blog (in redazione Fabio Freccero, Andrea Odino alla grafica, Stefano Mannino al design). Inviano, a chi ne fa richiesta, anche la newsletter sulle condizioni nevose, sulle piste; le “ultime” notizie da questo “paradiso”. Qui non arrivano le polveri sottili e fa “rumore” solo il “silenzio”.

IL SINDACO DI TRIORA

<NOI, SENZA COLPE>

Una buona notizia si direbbe (vedi le precedenti puntate su Monesi…136...137...138), dopo che il sindaco di Triora, Lorenzo Lanteri, ha scritto, sul giornalino della Pro Loco, che in primavera partiranno i lavori della nuova seggiovia biposto e nel prossimo autunno-inverno la stagione sciistica non dovrebbe più essere un optional. Ma una certezza.

Un incoraggiamento, insomma. A partire dai giovani che scrivono a “Trucioli Savonesi”: <Grazie per averci segnalato gli articoli su Monesi, era da molto tempo che cercavamo qualcosa sulla storia di Monesi che purtroppo non conosciamo per la nostra giovane età. Leggiamo con interesse anche i retroscena politici sulla caduta di Monesi, grazie…>.

Dalla “Tana delle Volpi” (un B&B) di Triora, la titolare Daniela Coscioli, ringrazia “Trucioli…” e scrive: <Chi ama davvero questa terra spera da anni e non capisce perché non se ne siano sfruttate le potenzialità. Sarà davvero la volta buona come scrivete? Io sono una “folle” che ci crede profondamente e che, nel suo piccolo, ha cercato di creare qualcosa tra mille difficoltà>.

Il sindaco, richiesto di un suo contributo, per ora “sta riflettendo”. La volta scorsa avevamo omesso volutamente di completare che nella sua lettera-annuncio su Monesi aveva premesso: <Dopo aver assistito ad un lungo ritardo non dipeso da questa amministrazione…>.

SINDACO POLIGLOTTA

DA GUINNESS MONDIALE

Lanteri è conosciuto anche fuori dai suoi confini come persona seria. Probabilmente è l’unico sindaco al mondo (e sarebbe una notizia da meritare il giro del pianeta) che, come scrive sul sito comunale <ha buona conoscenza di (nove lingue straniere): francese, inglese, tedesco, arabo, spagnolo, portoghese, olandese, russo e turco>. Che appartiene, dice sempre il sito, <ad una nobile casata ligure-piemontese (i Lanteri Gaglio della Briga, insediatisi a Triora all’inizio dell’800), è sposato con la prof. Franca Di Gregorio, ha due figli, Renato e Lorenza, due nipotine Ilse e Iris ed un nipote, Alberto>.

E ancora: <Lorenzo Lanteri è nato a Milano il 27 maggio 1937, dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1961: E’ stato funzionario dell’Ente provinciale del turismo di Savona dal 1963, direttore dello stesso ente dal 1975 al ’91, trasferito alla Provincia di Savona come dirigente del settore turismo, sport e cultura  dal 1992 al ’94, quando è andato in pensione. Insegna, infine, “geografia del turismo” per il corso di “economia e gestione dei servizi turistici” all’Università degli Studi di Genova, dall’anno accademico 1995/’96>.

L’Associazione turistica Triora ha come presidente Roberto Faraldi, vice il dott. Michele Figlia, segretario il rag. Sandro Otto. Consiglieri: Angela Astini, Claudia Balestra, Graziella Barucchi, Simonetta Bracco, Valeria Caprile, Luigi ColdebElla, Andrea Faraldi, Angela Ferraironi, Alessandra Fiasco, Bruno Mastroieni, Silvano Oddo (rappresentante del Comune), Manuela Priori, Luciano Stella, Giuliano Tinelli.

NEL SITO DEL COMUNE

SCRIVE UN PINOCCHIO

Nel sito del Comune di Triora, nella parte riservata alla frazione Monesi, leggete cosa si scrive: <Purtroppo negli ultimi anni (abbiamo scritto e letto i primi articoli sull’avvio del declino di Monesi a fine anni settanta, 28 anni fa!) a causa di molte vicissitudini, tra queste anche una carenza di nevicate, Monesi ha conosciuto un lento declino e gli impianti di risalita, tra cui una seggiovia, si sono ridotti da 5 a due rimasti in funzione….>.

il sindaco di Triora, Lorenzo Lanteri

Difficile pensare che tanta incompletezza e omertosa informazione sia opera di un docente universitario, chiamato a dare lezioni di cultura agli uomini del domani.  Forse c’è il solito zampino, inutile, controproducente, dell’autocensura. Non appare il metodo migliore per raccontare, descrivere la storia vera di Monesi.

Non è il caso, per un ente pubblico, scendere nei particolari del crollo dell’impero dei Galleani (gli “inventori” di Monesi), non è il caso di descrivere il lungo braccio alla fune, tra le concause, tra i Galleani e i fratelli  Terenzio ed Enrico Toscano proprietari della montagna e dunque dell’area dove è stato costruito Monesi di Triora e lo circonda nell’enclave. Non è il caso di elencare la serie di fallimenti e disastri a catena, famigliari compresi, di chi si è trovato ad investire capitali in attività proprio a Monesi di Triora, a Monesi di Mendatica.

Della “criminale” latitanza dell’autorita comunale e dell’Asl quando la fognatura a perdere finiva vicino a fontane e a tutt’oggi ci sono problemi con la “salvaguardia” dell’acquedotto. Né è il caso di raccontare le telefonate imbuffalite, nel tempo,  al sindaco di Triora dei gestori del ristorante La Vecchia Partenza.

SE LA STORIA

SI CHIUDE A CHIAVE

La storia di Monesi non è una cosina da poco, da chiudere a chiave in un cassetto. Certo, è utilissimo guardare avanti, ma tacere a chi bisognerebbe dire grazie per il degrado di un’intera vallata, per il suo conseguente spopolamento, impoverimento sociale ed economico, perdita di attività commerciali e turistiche, di posti di lavoro, deprezzamento di aree e di immobili, non è una farneticazione komeinista.

Chi ha avuto il coraggio, il buon senso, l’onesta intellettuale, di raccontare soprattutto agli imperiesi, i più diretti interessati, che se è vero che le colpe non erano di una sola persona; e se è altrettanto vero che una vallata intera (da Pieve di Teco, a Mendatica, da Pornassio, a Cosio, a Montegrosso, alla stessa Briga Alta ridotta ad un lumicino nonostante il dinamismo del suo sindaco Guido Lanteri, e giù fino a Ponti di Nava, Ormea) non ha saputo reagire, si leggano almeno quegli atti ufficiali dove si svelano pagine molto istruttive.

Non sarà verità unica, ma non abbiamo mai letto di smentite, di reazioni documentate alle durissime accuse lanciate nel 1988 dal consigliere di minoranza in Regione, oggi senatore della Repubblica per An (allora movimento sociale), Giorgio Bornacin. E non c’entra la politica, ma una verità storica.

Manfredo Mafredi

DA TRUCIOLI SAVONESI

UN SERVIZIO AI LETTORI

E quanto ci siamo riproposti di rivendicare, fornendo anche ai lettori di “Trucioli Savonesi” una parte del materiale giornalistico esistente, una carrellata lungo gli anni fino ai nostri giorni.
Perché è giusto ricordare che non fare scelte, rinviare per decenni DECISIONI, come è avvenuto per Monesi dove esisteva  già un fiorente motore di sviluppo, significa che quei responsabili politici ed amministrativi non possono fare spallucce alle loro responsabilità.

Nell’entroterra “bianco-azzurro” dell’imperiese molti politici non hanno neppure dovuto faticare per farsi, tenersi un elettorato. Sapevano che li votavano comunque. E per male che vada, un condominio di una città come Imperia o Sanremo, ormai vale quanto tutto un paese dell’entroterra spopolato.

Non è il caso di dare comunque la “caccia”. Non siamo in tribunale, non ci sono capi d’accusa.

In questa ricerca storica su Monesi-ieri, continuiamo a descrivere fatti di cronaca. Anche questa volta i lettori possono leggere (vedi due articoli di una singolare contestazione sotto la statua del Redentore….).

- DURANTE LA FESTA DEL REDENTORE ONOREVOLI FISCHIATI

- ALLA FESTA DEL REDENTORE CONTESTATI ACQUARONE E MANFREDI

TUTTI I NOMI

DEI PRESIDENTI

A completezza di informazione ricostruiamo per i lettori il susseguirsi di presidenti della Provincia di Imperia dal 1965 ad oggi. Manfredo Mafredi (in carica dal 1965 al 1976, è stato il personaggio di maggior spicco politico nell’imperiese del passato, a 55 anni, sottosegretario al Tesoro, era il 1983; deputato a partire dal ’76, poi nel ’79, infine nel 1983 con un bottino di oltre 50 mila consensi personali, subito dopo il capolista Ciriaco De Mita). Dal 1976 al 1981 è presidente della Provincia il dottor Giovanbattista Novaro. Dal 1981 al 1984 è in carica il geometra Leone Pippione. Dal 1984  al 1985, anni cruciali per Monesi, è presidente Luciano De Michelis. Dal 1995 al 2001 è la volta dell’avvocato Gabriele Boschetto, oggi in Parlamento con Forza Italia. Infine dal 2001 ad oggi, la scretto tocca all’avvocato Gianni Giuliano, sempre Forza Italia.

Al Comune si alternano, negli stessi anni, come sindaci: Lantrua, Capponi, Lanteri di Realdo e ultimo “inquilino”, Lorenzo Lanteri.

Se qualcuno, tra i citati, vuole portare un contributo alla chiarezza, e soprattutto per evitare che si ripetano gli errori del passato e si perda la memoria dei fatti, “Trucioli Savonesi” colma volentieri un vuoto di informazione. Anche con l’obiettivo, speriamo, di ridare alle vallate, a chi tra sacrifici e difficoltà resiste ed amministra Comuni e Pro Loco, forza, mezzi e vera speranza, non illusioni.

MENO TASSE SUBITO

E PIU’ CONTRIBUTI

In altre province d’Italia sono stati chiesti e a volte ottenuti interventi straordinari, come merita tutta la vallata, prima di nuove tragiche conseguenze a catena sulla vita sociale dei cittadini.

1)      La dichiarazione dello stato di crisi di tutte le attività commerciali ed artigianali. Hanno fallito, chiuso, alberghi, ristoranti, negozi….Chi risarcisce questi sfortunati cittadini?

2)      L’assunzione a carico della Regione o dello Stato degli oneri previdenziali sostenuti dalla aziende, ma anche degli stessi  Comuni ridotti con bilanci all’osso per l’impossibilità di aumentare la tassazione locale. Con sindaci, assessori e segretari comunali tuttofare per supplire a carenze finanziarie.

3)      Fiscalizzazione totale degli oneri sociali a carico di tutte le imprese commerciali ed artigianali, turistiche.

4)      Riduzione sostanziosa dell’Irap e della Tarsu.

5)      Differimenti nel pagamento delle imposte e la costituzione di un fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito di imprese, attività e soprattutto nei confronti dell’iniziativa giovanile. 

Nessun favore, ma è quanto la stessa Lega Nord ha ottenuto anche in zone del Nord-Est, e che “Roma ladrona” ha spesso concesso al Sud.

Scusate, ma Monesi appartiene a qualcuno? O era figlia di nessuno? Oggi sappiamo che qualcosa sta finalmente cambiando.

Luciano Corrado