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Wiki: la relatività del sapere?
Su Wikipedia English non ho trovato “perle” presenti su Wikipedia Italia

Wiki: la relatività del sapere?
Su Wikipedia English non ho trovato “perle” presenti su Wikipedia Italia
 
Premetto che non sono un frequentatore di Wikipedia, ma se proprio sono costretto a trovare un riferimento generico e veloce su un argomento ricorro spesso a Wikipedia English, dove non ho trovato “perle”, presenti su Wikipedia Italia, che sottoposte a un più puntuale vaglio critico, convincerebbero anche i sassi che determinate voci vanno prese con estrema prudenza.
Così, se non ho potuto non correggere quella brutta affermazione alla voce “Diffrazione” (“si ha diffrazione quando la luce incontra ostacoli delle dimensioni dell’ordine della lunghezza d’onda della luce”) nell’effettuare ciò, ho aggiunto nella pagina “Discussione” la notifica del mio intervento e il mio nome e cognome (anche se non richiesto), tanto per assunzione di responsabilità per un “Sapere” che non andasse a ingenerare errori o misconcezioni nel mio prossimo. Peccato che qualche “mano anonima” ha rimosso i miei riferimenti storici peraltro sintesi di un articolo apparso su una buona Rivista di Storia della Fisica, … dimenticando di togliere i riferimenti bibliografici del testo. D’altra parte si vede benissimo un fenomeno di diffrazione con due lamette accostate a un decimo di mm guardando una sorgente di luce “piccola e distante alcuni metri” e la luce “rossa” (di un Laser He-Ne) è circa 6 decimillesimi di mm. Aggiungo che sarebbe “shoccante” che uno Studente liceale considerasse queste due dimensioni (1/10 mm e 6/10000 mm) avere lo “stesso ordine di grandezza”. Eppure … questo era scritto su Wikipedia Italia e probabilmente sarà scritto da tante altre parti inclusi alcuni libri di testo … Ma, rivedendo nuovamente la voce “Diffrazione” su Wikipedia Italia, pochi giorni fa, il raffronto tra le dimensioni dell’apertura con la lunghezza d’onda è di nuovo ritornata in forma ambigua: “Gli effetti di diffrazione sono rilevanti quando la lunghezza d’onda è comparabile con la dimensione dell’ostacolo. In particolare per la luce visibile (lunghezza d’onda attorno a 0,5 µm) si hanno fenomeni di diffrazione quando essa interagisce con oggetti di dimensione sub-millimetrica.”. L’autore della voce ha un po’ di confusione perché sub millimetrico è un termine che indica molto genericamente “sotto il millimetro” per cui non si capirebbe perché con una sorgente di luce “puntiforme” si riescono a vedere tante belle frange di diffrazione tutto intorno ai bordi di una normale lametta che tutti sappiamo di dimensioni non sub millimetriche. Certi errori sembrano essere così “conservativi” che senz’altro una disamina psicologica di questa “conservazione” potrebbe dare interessanti risposte.
La voce relativa a Giuseppe Domenico Botto (Wikipedia Italia), contiene a tutt’oggi errori macroscopici ma non l’ho invece modificata di proposito, anche se ho segnalato nella pagina “Discussione” gli errori circa il “ritrovamento” di appunti di questo Fisico di Moneglia presso il Seminario Vescovile di Chiavari (dove per anni ho collaborato al Museo di Fisica e Meteo-sismologia, archivi inclusi). In questo caso, la mia critica sottoscritta con nome e cognome, ha ricevuto dall’Autore/Autrice della voce l’invito (assolutamente non malevolo) a modificare la voce stessa.

Ho declinato l’invito per il semplice motivo che avrei utilizzato parte del materiale già presente di un “anonimo” Autore; ma però pur sempre di un Autore si tratta. Ecco il punto critico di questa Enciclopedia on line. La “responsabilità” e la paternità del sapere diventa appannaggio del primo lettore (spesso incompetente) che, registratosi con “Nickname”, mette le mani su una voce, certo che il suo contributo è basato sulla sua sola autoreferenza e non passa attraverso il filtro di uno e due Revisori, come avviene per le Riviste scientifiche. In pratica un “Sapere” senza Autori e senza responsabilità di “brutte figure”. Mi sono spesso domandato il perché di un sostegno economico a determinati siti e soprattutto chi sono gli sventurati che, scienti o incoscienti contribuiscono. Nel caso di “Wikia” e della sua splendida struttura “semi-piramidale”, per fortuna, apprendo da fonte attendibile, che l’organizzazione si basa su contributi volontari (e meno male … dico tra me). A tempo perso ho visionato anche la nostra “Nonciclopedia”. Non entro nel merito delle parentele dirette o subordinate con Wiki perché il problema non rientra nelle mie competenze ed è per me irrilevante. Direttomi alle voci “critiche” verso la Chiesa e il Papato ho riscontrato uno spirito goliardico grasso e dissacrante (gratuitamente divertente) ma probabilmente, non gradito alla C.E.I. e ad altri lettori. In alcuni casi crudelmente e stupidamente offensivo verso chi, essendo sotto terra, non può querelare il “direttore responsabile” di Nonciclopedia. Offende la coscienza? Non piace? Cambiate portale e non sostenete finanziariamente “Wiki”: è semplicissimo. Del “sapere” in “rete” (giusti o sbagliati che siano i contenuti) occorre un uso prudenziale: non è Letteratura … Qualcuno mette in discussione la Storia stessa, figuriamoci l’allegro stupidario del “principio di azione e reazione” così come appare su Nonciclopedia. Vorrei solo enfatizzare e sostenere quella “santa” Istituzione che risponde al nome di “Google libri” o “Archive.org” dove, anziché navigare tra (possibili) errori e stupidari, si naviga direttamente alla fonte: il libro (intero e/o ad anteprima limitata, se ancora coperto da copyright), quello che qualcuno ha scritto, pubblicato e finito in una biblioteca. Qui il “sapere” in Rete diventa molto meno relativo: basta sapere leggere con gli occhi e la propria ragione.

La libertà del web è un bene indiscutibile (incluse le imbecillità di Nonciclopedia), è certo, a meno che non si prediligano società di stampo ex sovietico o cinese. La libertà comporta anche il fatto di dovere convivere e tollerare anche gli eroi di YouTube e gli imbecilli nullafacenti che per noia buttano “sassetti” dai cavalcavia, i tifosi con i laser pointer verdi, quelli che si spappolano una mano con i petardi di capodanno …. Sappiamo bene che la “parola”e “YouTube” influiscono molto su questa particolare fauna, ma come per una chemioterapia non si può, per tentare di salvare la vita, evitare di far morire anche cellule sane. 

Salvatore Ganci                5 gennaio 2011

http://www.salvatoreganci.it

 

museodellascienza.s.ganci@gmail.com

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