VOLONTARIATO DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
venticinquesima parte
IL VALORE ETICO ED ECONOMICO

DEL VOLONTARIATO DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
venticinquesima parte
IL VALORE ETICO ED ECONOMICO
DEL VOLONTARIATO DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE
 

In data 4 Aprile 20011, è comparso sul Quotidiano “IL SECOLOXIX” un servizio giornalistico, a firma di Alberto Parodi, così pluri-intitolato:
 
EPISODIO DI TEPPISMO IN VIA MILANO A VILLAPIANA
Ambulanza ferma il traffico, aggrediti
Giovane prende a pugni un membro dell’équipe del 118, impegnata in un soccorso urgente
 

Debbo dire subito che sono rimasto sconcertato e fortemente amareggiato alla lettura dell’Articolo conseguente; sono sorti, nel mio animo, alcuni interrogativi, che desidero sottoporre all’attenzione dei nostri amici di “Trucioli Savonesi”; ma vedo, prioritariamente, di riprodurre, in modo integrale, la DESCRIZIONE DELL’EVENTO, così come risulta dal servizio giornalistico e relativa documentazione fotografica: 

“L’ambulanza dei militi della Croce d’Oro di Albissola Marina era ferma in via Milano, nei pressi dell’incrocio con via Vanini, per un intervento in ausilio ai sanitari del 118.

L’automedicale era stata lasciata pochi isolati prima. I militi avevano fermato l’ambulanza proprio davanti al portone per poi salire nell’appartamento e soccorrere una vecchietta che aveva chiesto aiuto e che non si poteva alzare dal letto, costretta poi al ricovero in ospedale per una grave crisi respiratoria.

Era tarda mattinata con il traffico bloccato nel cuore di Villapiana. Tra gli automobilisti incolonnati in paziente attesa ne spunta uno che dà in escandescenze e si rivolge a male parole prima verso l’infermiere di Savona Soccorso che incrocia per primo e poi si scaglia contro l’autista

dell’automedicaledel118 colpendolo alla testa e cercando di strappargli dalle mani il telefonino. Per l’aggressore era colpevole di non voler spostare l’ambulanza. Quando sul posto arrivano i carabinieri, dell’automobilista si sono perse le tracce. Si è già dileguato, a piedi però. In base alle testimonianze raccolte dai militari a scatenare la furia dell’aggressore, del quale è stato ricostruito un dettagliato identikit, è stato il diniego alle sue richieste di spostare l’ambulanza.”

Sin qui dunque, IL FATTO.

– Ed ecco L’INTERROGATIVO PRIORITARIO, che è sorto, spontaneo alla mia mente:

“IL CASO DESCRITTO E’ UN FATTO ISOLATO O, AL CONTRARIO, E’ UN EVENTO ABBASTANZA RIPETITIVO?

  

Il Dottor Salvatore Esposito (Direttore del Servizio 118), Professionista, che profondamente stimo per la sua grande competenza e per il suo costante impegno, nel commentare l’episodio sopra descritto, ha dichiarato:

«Da quando dirigo il 118 è la prima volta che succede un simile episodio di violenza e intolleranza verso chi opera per prestare soccorso». 

Debbo dire, in tutta sincerità, che io vorrei condividere, sino in fondo, il pensiero dei Dottor Esposito; vorrei tanto sperare che si tratti di un caso isolato; ed, allora, in questa ipotesi, lascio unicamente alla coscienza dell’aggressore (ammesso che sia dotato di una coscienza) una serena riflessione su quanto accaduto, in modo tale che episodi di tale natura non abbiamo da ripetersi in futuro.

Ma io ho qualche dubbio in proposito, nel senso che osservo, molto spesso, episodi di fastidio e di intolleranza verso i Volontari delle Pubbliche Assistenze e verso gli operatori del 118, che, quotidianamente, svolgono la loro attività nelle strade della nostra città.

Sento i mugugni ed i mormorii per tutta una serie di ben strane motivazioni: il suono delle sirene dei mezzi di soccorso, il loro massiccio ingombro, la loro eccessiva velocità o, viceversa, la loro lentezza ed, infine, la loro scarsa osservanza dei segnali semaforici e stradali.

– Ed allora, di fronte a questi frequenti rilievi, sorge spontaneo nel mio animo un SECONDO INTERROGATIVO:
 
“I NOSTRI CONCITTADINI CONOSCONO I PROBLEMI CHE, QUOTIDIANAMENTE, LE PUBBLICHE ASSISTENZE DEBBONO AFFRONTARE?
 
Desidero, ancora una volta, sottoporre all’attenzione di tutti i nostri concittadini l’essenza di questi problemi, continuamente ignorati o sottovalutati:

. IL CONTINUO AUMENTO DELLE RICHIESTE DI INTERVENTO

Porto, a titolo di esempio, la crescente evoluzione dei servizi effettuati, nel corso degli anni, dalla P.A. CROCE BIANCA DI SAVONA: 

Anno 1994: 8.708

Anno 2007: 12.226

Anno 2010: 16.469

Se noi andiamo ad analizzare le cause di questo straordinario aumento, possiamo individuare molteplici fattori, ma non vi è dubbio che la CAUSA FONDAMENTALE E DECISIVA risiede nel fatto che, in tutti questi anni, I SERVIZI SOCIO-SANITARI TERRITORIALI SONO ANDATI INCONTRO AD UNA PROGRESSIVA REGRESSIONE QUANTITATIVA E QUALITATIVA; IL BARICENTRO DELLA SANITA’ E’ STATO INDIVIDUATO NELL’ OSPEDALE ed è, quindi ovvio (per non dire: fatale) che i cittadini si rivolgano alle CROCI per essere trasportati e curati in Ospedale, non avendo a disposizione adeguati servizi a livello territoriale.

A tutto questo occorre aggiungere che, in quasi tutte le Strutture Residenziali per Anziani Autosufficienti e Non-, non esiste una concreta possibilità  di effettuare accertamenti diagnostici ed esami di laboratorio routinari o in caso di urgente necessità; fatalmente, quindi, si ricorre alle Pubbliche Assistenze per trasportare l’interessato in ambito ospedaliero per poter eseguire gli accertamenti necessari; questa richiesta appesantisce ulteriormente la funzione delle Autoambulanze, costrette, certe volte, ad attendere, per ore, il rilascio ospedaliero dell’ interessato.

. IL PROLUNGAMENTO DEI TEMPI DI ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI DI SOCCORSO E DI TRASPORTO

In questo particolare contesto, è racchiuso il nocciolo causale dell’evento che Alberto Parodi ha descritto, con precisione, nel Suo servizio giornalistico e questo nocciolo si chiama CONGESTIONE DEL TRAFFICO URBANO: le Autoambulanze incontrano, infatti, serie difficoltà, in primo luogo, nel SOSTARE IL TEMPO NECESSARIO per trasferire il cittadino ammalato dalla propria abitazione  all’ interno del veicolo e, successivamente, nel RAGGIUNGERE, IN TEMPI RAGIONEVOLMENTE RAPIDI, L’OSPEDALE; occorre ricordare, in proposito, che è sempre più frequente il caso delle URGENZE DRAMMATICHE, durante le quali ogni minuto può diventare prezioso per salvare una vita o, viceversa, per arrendersi di fronte alla morte.

E’ facile comprendere, quindi, le straordinarie difficoltà che i soccorritori, quotidianamente, debbono affrontare per essere coerenti con il loro Dovere Assistenziale.

. Ma, da Problema nasce Problema: occorre, sempre più, essere in simbiosi con il Progresso Scientifico e con l’Evoluzione Tecnologica; di conseguenza, è necessario procedere, sempre più frequentemente, all’ACQUISTO DI NUOVI E SEMPRE PIU’ SOFISTICATI AUTOMEZZI E DI INNOVATIVE ATTREZZATURE SANITARIE, pensando sempre, come meta, al superiore interesse della salute e della vita delle persone.

Su questo decisivo argomento è, però, doveroso aggiungere che le CROCI, con una certa frequenza, possono contare sulla generosità e sul senso civico di benemeriti concittadini, i quali sentono il dovere di offrire contributi, di diversa entità, per sostenere questi crescenti fabbisogni associativi.

. E’ necessario, infine, EDUCARE PERIODICAMENTE AGGIORNARE I GIOVANI MILITI sui complessi problemi sopra citati, che riguardano non soltanto L’ASSISTENZA AGLI AMMALATI E AGLI INFORTUNATI, ma anche LA COESIONE CON I VOLONTARI DELLE ALTRE PUBBLICHE ASSISTENZE E CON GLI OPERATORI DEL 118; ed a questo proposito, debbono essere posti all’attenzione di tutti noi, cittadini di questo Stato, e non soltanto degli addetti ai lavori, questi ULTERIORI INTERROGATIVI:

– SANNO O NON SANNO I NOSTRI CONCITTADINI CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE MILITESSE E DEI MILITI DELLE CROCI E’ RAPPRESENTATA DA VOLONTARI, CHE NON PERCEPISCONO ALCUN COMPENSO IN DANARO?

– SE SPARISCONO I VOLONTARI DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE, CON QUALE PERSONALE POSSIAMO SOSTITUIRLI?

– CI RENDIAMO CONTO DI QUANTO AMMONTEREBBE L’ONERE FINANZIARIO PER RETRIBUIRE CORRETTAMENTE QUESTI NUOVI ASSUNTI, VISTO CHE, OLTRE AGLI STIPENDI ORDINARI ED AGLI ONERI CONTRIBUTIVI, DOVREMMO DOVEROSAMENTE PENSARE ANCHE ALLE INEVITABILI INDENNITA’ FESTIVE E NOTTURNE?

– CHI ACQUISTEREBBE LE NUOVE AUTOAMBULANZE E LE COSTOSISSIME ATTREZZATURE TECNICO-SCIENTIFICHE, IN ESSE CONTENUTE?

La risposta a tutto questo formulario di domande non esiste.

Avremmo un’unica certezza:

ANDREMMO INCONTRO AL FALLIMENTO ECONOMICO E, QUINDI, ISTITUZIONALE DEL NOSTRO SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.

Discende da questa amara considerazione, il dovere di tutti noi di rivalutare non soltanto IL VALORE ECONOMICO, ma, soprattutto, IL VALORE ETICO delle Militesse e dei Militi delle Pubbliche Assistenze e, con essi, TUTTO IL COMPLESSO E VARIEGATO MONDO DEL VOLONTARIATO.

Di conseguenza, voglio concludere questo mio articolo con le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pronunciato il 5 Dicembre 2010 in occasione della Celebrazione della GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO:

“Abbiamo bisogno di questa grande scuola di solidarietà che generosamente produce azioni, pratiche quotidiane e progetti, i quali rappresentano un contributo essenziale per la creazione di un diffuso capitale sociale. Proprio in questo momento di particolari difficoltà economiche è di fondamentale importanza sostenere il mondo del volontariato, anche garantendo le risorse necessarie a tener fede alla sua insostituibile missione, riconosciuta da milioni di cittadini.”

13 Aprile 2011                                Aldo Pastore

 
CI HA SCRITTO CESARE RE’ Amministratore Unico ARTE Savona
  
In relazione all’articolo “Il problema casa a Savona” del Dott. Aldo Pastore, desidero rettificare un dato iniziale che è stato riportato erroneamente.
Il numero di alloggi che necessitano di manutenzione straordinaria è 130 e non 1300. Peraltro questo dato si riferisce al patrimonio ARTE su tutta la provincia e non alla sola città di Savona.
Confermo invece che Savona città  (escludendo quindi la provincia) ha 600 famiglie in attesa di una casa popolare.
Recentemente la Regione Liguria ha finanziato il recupero degli alloggi che non sono coperti dal finanziamento statale cui fa cenno l’articolo e stiamo procedendo alla ristrutturazione. E’ ovvio che, al di là  del problema sociale per noi fondamentale,è interesse anche economico dell’azienda poter mettere a disposizione il maggior numero di alloggi per introitare il maggior numero di canoni.
A disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Rè Cesare – Amministratore Unico ARTE Savona
 
In risposta alla cortese annotazione del Signor Cesare Rè (Amministratore Unico ARTE Savona), relativa ad un mio presunto errore nella citazione di un articolo di Eliana Biagini (comparso su il Mensile “IL LETIMBRO” del febbraio 2011), trasmetto il testo integrale dell’articolo stesso, dal quale si evince che la mia citazione (evidenziata in giallo) è stata assolutamente conforme allo scritto dell’Autrice
Grazie per la cortese attenzione.
 
15 Aprile 2011                          Aldo Pastore
 
 
 
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