U.N.P. 0.

U.N.P. 0. Spiegazioni e precisazioni finali.
 Un omaggio alla letteratura

U.N.P. 0. Spiegazioni e precisazioni finali.
 Un omaggio alla letteratura

La mia storia cyberpunk in otto episodi, intitolata “U.N.P.” e cioè  Universi Narrativi Paralleli, è terminata, con la fervida speranza che l’abbiate apprezzata. Come avevo già spiegato in calce al quarto episodio, gli U.N.P. volevano principalmente essere un omaggio alla letteratura in generale e ad alcuni dei miei romanzi preferiti in particolare.

 In origine l’avventura era stata concepita per assumere le forme del romanzo cartaceo ma, considerate la difficoltà di suscitare l’interesse editoriale su di essa e l’ambientazione nel mondo dei computer e della realtà virtuale, mi è parso logico proporla all’interno dei siti internet specializzati in letteratura. Siccome però nel web quasi nessuno è disposto a leggere testi lunghi oltre le 4 o 5 pagine word, nemmeno a puntate, dovevo cercare di suscitare l’attenzione di un pubblico che fosse superiore ai soliti pochi intimi. Così ho rielaborato il progetto, scrivendo otto episodi autonomi e autoconclusivi (per un totale di ben 26 pagine word corpo 12) e quindi privi dell’obbligo di essere letti nella loro totalità, ma che al contempo formassero comunque una ben precisa trama in lenta evoluzione.

La mia è stata una scommessa che per i motivi sopra indicati qualche lettore ha generosamente voluto definire coraggiosa ma anche, visto l’apprezzabile riscontro di pubblico ottenuto, una scommessa ampiamente vinta. Se, infatti, qui su Trucioli il successo è stato inevitabilmente assai meno eclatante, su www.neteditor.it, che è appunto un sito specializzato ed è visitato esclusivamente dagli appassionati di letteratura, ciascuno degli otto episodi ha ormai abbondantemente superato le cento letture, ricevendo un totale di sessanta commenti, tutti positivi, da parte degli utenti iscritti al sito (chi non vi è iscritto pur potendo leggere non può commentare). Per giunta le letture crescono costantemente ancora oggi, a due mesi e mezzo di distanza dall’inizio della prima pubblicazione. 

Prima di addentrarmi nei singoli episodi devo però spiegare perché ho optato per uno scritto di ambito fantascientifico. Ciò che a mio parere rende grande la fantascienza è la sua capacità di consentire un’assoluta libertà espressiva. Attraverso di essa si può davvero affermare ciò che si vuole ed esprimere concetti che, in un contesto realistico, normalmente risulterebbero velleitari o confusi se non addirittura fonte di guai giudiziari. E in questo caso io non riesco a immaginare un altro genere narrativo in grado di farmi onorare adeguatamente alcuni dei miei amori letterari.

Come ormai saprete, l’idea alla base della storia è che in un futuro prossimo sia stato finalmente realizzato il cosiddetto computer quantico, progetto su cui la ricerca si concentra da molto anni, e con esso un programma di realtà virtuali che permetta di ricostruire le trame di romanzi e racconti della letteratura internazionale. Si suppone altresì che, a causa di uno sfortunato incidente, le coscienze dei due protagonisti della mia storia, Moreno Piacenza ed Enzo Torregiani, rimangano prigioniere della realtà virtuale stessa.

In ogni episodio i due si ritrovavano invischiati dentro la trama di un diverso romanzo o racconto e questa naturalmente era una occasione per omaggiare ogni volta almeno un classico della letteratura. Ed essendo stata concepita espressamente per Neteditor, dove chiunque si può iscrivere per pubblicare i propri scritti e commentare quelli altrui, per dare un effetto di maggior interattività alla storia, mi è parso logico e interessante inserire nell’opera anche i miei autori preferiti di quel sito, divertendomi inoltre, giacché c’ero, ad auto citarmi. Il fatto poi che la maggioranza dei testi omaggiati appartengano alla stessa fantascienza o alla letteratura d’azione dipende non soltanto dai miei gusti personali ma da una convenienza artistica, parendomi tali storie ideali per delle ricostruzioni virtuali.

Triste, solitario y final”, magistrale romanzo tragicomico dello scrittore argentino Osvaldo Soriano e “La Mano sinistra delle Tenebre” gioiello fantascientifico di grande profondità e intensità della scrittrice statunitense Ursula Le Guin, li ho espressamente indicati nel quarto episodio insieme a un elenco parziale dei vari romanzi presenti nell’immaginario catalogo e ovviamente tutti tra i miei prediletti, gli altri li indico qui di seguito.

Come ricorderete, nell’episodio 1 “Risveglio in un incubo” i nostri eroi vanno a dormire nelle loro abitazioni, al termine di una serata trascorsa a casa di amici, e il mattino dopo si risvegliano all’addiaccio, solo per scoprire di essere stati chissà come catapultati in Brasile, in mezzo a una banda di jacunços, i famosi avventurieri e banditi brasiliani. Ezio Torregiani e Moreno Piacenza erano in realtà imprigionati all’interno della trama del mio romanzo preferito in assoluto e cioè dentro “Grande Sertao”, massimo capolavoro dello scrittore brasiliano Joao Guimaraes Rosa, forse il più importante scrittore della storia del Brasile, a cui dedicai anche una vecchia puntata della mia rubrica Il libro del mese (che attualmente non ho voglia di curare, lo confesso) e alla quale vi rimando, ammesso che riusciate a ripescarla dai meandri di Trucioli (era stata pubblicata prima dell’ultimo restyling del sito e quindi non appare tra gli “articoli per autore”). Si tratta comunque di un romanzo in cui la componente avventurosa, quella descrittiva e culturale e quella socio psicologica vengono amalgamate in maniera magistrale.

Nell’episodio 2, intitolato “In un mondo incomprensibile”, invece – avete presente l’assurda avventura vissuta in quel mondo in cui si doveva inserire una monetina per far aprire al porta di casa? – Ezio e Moreno si ritrovavano dentro Ubik,  uno dei massimi capolavori del genio riconosciuto della fantascienza: Philip K. Dick. Grande, estroso e iper produttivo maestro sul tema della confusione tra realtà e finzione, Dick, lo ricordo per chi ignora totalmente la letteratura fantascientifica, è lo scrittore da cui sono stati tratti innumerevoli film hollywoodiani. “Blade runner”, il mitico film di Ridley Scott con Harrison Ford e Rutger Hauer, da qualcuno considerato addirittura il massimo capolavori del cinema degli ultimi trent’anni, lo conoscerete senz’altro tutti, ma ce ne sono molti altri, da “Minority Report” di Steven Spielberg con Tom Cruise, a Total Recall di Paul Verhoeven con Arnold Schwarzenegger e Paycheck di John Woo con Ben Affleck.

Nell’episodio 3 “Missione su Regis III” il romanzo da cui deriva l’avventura è “L’Invincibile” di Stanislaw Lem, scrittore polacco maestro della fantascienza con un particolare interesse per il tema dell’incomunicabilità, a suo tempo candidato dalla Polonia al premio nobel. Anche in questo caso per maggiori delucidazioni vi rimando al mio scritto a lui dedicato qui su Trucioli (con lo stesso problema di ricuperabilità del testo precedente). A ogni modo io considero L’Invincibile, ambientato appunto sul pianeta Regis III, il suo massimo capolavoro insieme a “Solaris”, romanzo quest’ultimo noto anche per l’omonimo film di Andrej Tarkovskij e per il successivo remake con George Clooney.

L’episodio 4 “Un gioco appassionante” è un flash back in cui i protagonisti non erano ancora prigionieri delle realtà virtuali e contiene le prime spiegazioni. All’inizio dell’episodio Matteo Delfino di diverte a rivivere un romanzo di fantascienza. L’opera è “Le maree di Kithrup” di David Brin, estroso romanzo in cui s’immagina un futuro in cui gli uomini, oltre a essere entrati in contatto con innumerevoli civiltà aliene, abbiano ampliato, grazie a mutazioni genetiche, l’intelligenza e le capacità di scimpanzé e delfini, permettendo a queste specie di creare vere e proprie civiltà. Il libro vinse nel 1983 lo Hugo e il Nebula, i due più importanti premi letterari dedicati alla fantascienza. Matteo Delfino entra inoltre nel racconto “Dragon” del brillante autore di Neteditor che si firma con lo pseudonimo di Scribak e la cui conoscenza consiglio a tutti: per quale motivo costui, nonostante l’evidente bravura, sia ancora un dilettante e non un acclamato professionista della narrativa cartacea è per il sottoscritto un mistero editoriale insondabile.

Quanto all’episodio 5 “Dentro un racconto di Massimo Bianco”, un flashback anch’esso contenente ulteriori spiegazioni: come sopra accennato non si tratta di un inserimento dettato dalla presunzione di voler accostare i miei scritti ai grandi capolavori della letteratura ma soltanto di una autocitazione giocosa. Se comunque voleste leggere il mio raccontino horror originale “Non entrate dentro il Borgo”, dentro la cui trama finiscono i protagonisti, lo trovate negli “articoli per autore” a mio nome qui su Trucioli.

Quanto all’episodio 6, “Viaggio al termine della notte” il titolo, omonimo al testo omaggiato, spiega già tutto. “Viaggio al termine della Notte” è uno dei massimi capolavori della letteratura novecentesca e inoltre una delle più feroci critiche all’umanità. Il Viaggio è stato scritto del grande scrittore francese Louis Ferdinand Celine.

Nell’episodio 7 “L’orizzonte degli eventi” vengono invece rapidamente rivisitati ben due romanzi. Durante l’elaborazione degli U.N.P., dovendo pensare anche alla fruibilità del testo, ho effettuato qualche piccola concessione, scegliendo talvolta scritti pur sempre da me apprezzati ma non necessariamente tra i miei preferiti in assoluto, perché mi permettevano di movimentare meglio il racconto. Ed è appunto questo il caso soprattutto del primo dei due testi prescelti qui e cioè “Jurassic Park” di Michael Crichton, opera senz’altro superiore all’omonimo e peraltro piacevole film di Steven Spielberg che ne è stato tratto, ma non certo di fondamentale importanza. D’altronde l’idea di costringere i miei eroi a vedersela con dei dinosauri mi stuzzicava troppo per non sfruttarla.

Il secondo romanzo utilizzato è invece “Assurdo Universo” di Fredrik Brown, forse il più grande maestro in assoluto del cosiddetto racconto lampo, di cui alcuni esempi appaiono in quasi tutte le antologie scolastiche, e qui alla sua prova migliore sulla lunga distanza. Magari non è un masterpiece della letteratura, ok, ma si tratta pur sempre di una spettacolare quanto allucinata avventura, che diventa anche un’azzeccata satira della fantascienza più dozzinale. Oggi questo libro risulta inevitabilmente datato, tuttavia la trovata alla base della trama è così azzeccata da renderlo ancora meritevole di lettura, nonostante i circa sessanta anni sul groppone.

Infine nell’ottavo e ultimo episodio, “La fine”, si comincia con un fulmineo passaggio su “Casino Totale” primo romanzo della trilogia marsigliese di Jean Claude Izzo, maestro del noir prematuramente scomparso e alla cui mia disamina presente in “articoli per autori” vi rimando, per poi passare – dopo un’altrettanto rapida visita a “Una vita Incredibile” forse il mio racconto preferito tra quelli che ho letto su Neteditor, scritto da un autore che firma i propri scritti con lo pseudonimo “Starsky” – come peraltro già esplicitato nel testo, a “Il cavaliere inesistente”, vivida fantasia, a un tempo ricca d’azione e di simbolismi, di Italo Calvino, uno dei più grandi scrittori italiani e internazionali del ventesimo secolo.

E se, dopo esser giunti alla parola fine di questa lunga avventura, anche solo un paio di voi si sentissero invogliati a recarsi in libreria per approfondire le proprie conoscenze letterarie con qualcuno dei testi che fanno da sfondo allo scritto, allora il tempo impiegato per completare i miei “Universi narrativi paralleli” non sarà trascorso invano.

In conclusione riportiamo qui in calce i link degli otto episodi apparsi. Se qualcuno non ne avesse letto nessuno e volesse iniziare adesso ma non avesse voglia di leggerli tutti, può in effetti anche permettersi di farlo, gli U.N.P. dopotutto sono stati concepiti appositamente, tuttavia dovrebbe per lo meno leggersi in ordine gli episodi 1, 5, 7 e 8, altrimenti la storia risulterebbe davvero troppo monca e poco comprensibile e ancora meno godibile. Il mio consiglio ovviamente è però quello di leggerli tutti.

Arrisentirci alla prossima occasione. Saluti da

Massimo Bianco.

 

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