Una risposta al Poeta

Una risposta al Poeta
Il professor Sguerso, la sttimana scorsa  ha rivolto 10 domande alla leader dei 5 Stelle.   Alla domanda numero 9 mi premuro di rispondere anch’io

E la replica d Fulvio Sguerso

UNA RISPOSTA AL POETA

 Il professor Fulvio Sguerso, nell’ultima edizione di Trucioli Savonesi ha rivolto 10 domande alla leader dei 5 Stelle, alle quali ha ricevuto adeguate risposte dall’interessata.

Alla domanda numero 9 mi premuro di rispondere anch’io: “A proposito di elezioni savonesi, perché i grillini locali, al ballottaggio hanno preferito votare per Caprioglio piuttosto che per Battaglia, regalando così la vittoria al centrodestra con i bei risultati che cominciamo a vedere?”

Credo che ogni essere umano abbia un’attitudine a fare le cose e ad essere portato verso una specifica materia. Siccome di Leonardo nella storia umana ve n’è stato solo uno, in genere io diffido dei tuttologi, per cui chi fa il poeta o il filosofo difficilmente “sa di conto”.

Nel nostro caso, forse il Prof. Sguerso, essendo più portato alla filosofia, non conosce quali sono i meccanismi della gestione di un’Azienda.


La nuova Giunta di centro destra

Il Comune è una grande Azienda (il Sindaco precedente disse che il Comune era la più grande azienda di Savona), per questo motivo una seria amministrazione, prima di agire deve avere un chiaro quadro della situazione che ha ereditato e per questo occorre un tempo adeguato, sia per conoscere la situazione patrimoniale vera, sia per conoscere gli impegni ereditati e ancora in essere,  sia ancora per capire il vero valore e la correttezza della larga schiera di dirigenti e funzionari provenienti dalla passata gestione onde poter adibire gli stessi a  incarichi idonei alla loro buona o scarsa professionalità.

Faccio tre esempi che non vogliono certamente essere riferiti a fatti concreti acclarati, per lo meno fino ad ora:

a – se mi trovo un bilancio fatto da altri, per verificarne l’attendibilità di ogni singola voce ci vuole un tempo adeguato;

b – se mi trovo un dirigente incapace, assunto per clientelismo dalla precedente amministrazione con un  contratto a tempo indeterminato, non posso sostituirlo o licenziarlo il giorno dopo, ma devo verificare in un tempo ragionevole se riesco a sfruttare per il meglio le sue qualità in un settore o nell’altro;

c – se non ho soldi in cassa, non posso continuare a fare debiti per mantenere il superfluo, che purtroppo è spesso opinabile; tuttavia non posso da un giorno all’altro chiudere tout court i rubinetti della spesa.

Caro professore i risultati si potranno vedere, sia in senso negativo che positivo, come minimo non prima di un anno – altro che dopo solo tre mesi!

I cittadini savonesi, che sono più pazienti di lei, hanno impiegato 20 anni per giudicare chi li governava e stavolta, malgrado il clientelismo esasperato perpetrato per anni dal suo partito, la bocciatura è arrivata netta: le elezioni potevano essere vinte dai 5 Stelle o, come è avvenuto, da noi ma certamente non dal PD, perché dopo vent’anni i cittadini del PD ne avevano le tasche piene, specialmente in quei quartieri abitati da quel popolo che a tavola si nutre di pane e qualche volta anche di companatico, e non di poesie.

Dopo tutto quello che il suo partito ha combinato, in ogni senso, sia in termini di amministrazione corrente (abbiamo rasentato il default e il commissariamento), sia in termini programmazione infrastrutturale della città (vedi la fuga delle aziende, con conseguente enorme disoccupazione giovanile), il disastro che avete lasciato è assoluto.

Avremo tempo di commentare ogni singola situazione ereditata, capitolo per capitalo e in questa sede mi prometto di farlo volta per volta, come peraltro già fatto in passato.

Nel frattempo, qualora con la sua affermazione “i bei risultati che cominciamo a vedere” lei si riferisce al fatto che abbiamo evitato di avere un hub di clandestini a Legino, voglio ricordarle che in democrazia chi conquista la maggioranza dei consensi ha l’obbligo morale di governare in base alle proprie convinzioni, che a Savona adesso sono quelle della mia parte politica, ovvero completamente in antitesi con chi filosofeggia anziché operare sulle cose concrete e avallate dal suffragio dei cittadini: per cui chi non ha avuto la maggioranza dei consensi se ne faccia una ragione, fermo restando il massimo rispetto per chi non la pensa come noi. 

SILVIO ROSSI  Consigliere LEGA NORD

 

 

RISPOSTA  DI FULVIO SGUERSO

Alcune precisazioni preliminari:

La ringrazio per il titolo di Poeta (con tanto di maiuscola!), ma, più che come un complimento, leggendo le sue osservazioni critiche nei miei confronti , suona come una diminutio: per lei poeta, come anche filosofo,  è sinonimo di acchiappanuvole: “chi fa il poeta o il filosofo difficilmente ‘sa di conto’ “. A questo proposito le ricordo che ci sono stati poeti che hanno fatto anche i sindaci, per esempio Rocco Scotellaro (1923- 1953) è stato sindaco di Tricarico, in Molise; Enrico Bonino (1822- 2005) è stato sindaco di Albisola Marina; un mio amico poeta, Giampiero Nani è stato sindaco di Montechiaro d’Acqui; quanto ai filosofi, lei sa certamente che Massimo Cacciari è stato più volte eletto sindaco di Venezia.

Lei mi iscrive d’ufficio al Pd, ma le assicuro che il Pd non è mai stato il mio partito, e lei dovrebbe saperlo dal momento che siamo stati entrambi consiglieri presso la Quinta circoscrizione savonese. Per essere chiaro: alle penultime comunali ero con Sel, a queste ultime ho votato per la lista “Noi per Savona”.

E veniamo al merito delle sue osservazioni critiche relative alla mia domanda numero 9 alla consigliera del N5S Milena Debenedetti:

Lei mi dà del “tuttologo” invitandomi a rimanere nel campo delle mie competenze e a non avventurarmi in questioni  specifiche come i meccanismi della gestione  aziendale e le complesse questioni riguardanti il bilancio di una grande azienda come il Comune di Savona. A parte il fatto che un Comune non è un’azienda privata ma un ente pubblico, io non mi sono affatto avventurato nei meccanismi e nelle tecniche gestionali del Comune, tecniche in cui lei è senz’altro più competente di me per la sua esperienza diretta di piccolo imprenditore; io, in quanto cittadino savonese con diritto di voto (non di veto) ho notato che i primi passi della nuova giunta riguardano tagli di spesa che ricadono, come dichiara lo stesso assessore al bilancio Silvano Montaldo “sulle fasce medio basse” della popolazione cittadina: a quando la ricaduta sulle fasce medio alte?  Neanche a farlo apposta leggo su La Stampa di oggi, sabato  8 ottobre 2016: “Non si possono sempre caricare gli errori degli altri sulle categorie più deboli…Mi meraviglio di una scelta di questo tipo (l’aumento dell’aliquota degli alloggi assegnati da Arte che passa dall’8,6 per mille al 10 per mille) che rende tutto più difficile per le categorie deboli, insieme a misure come l’aumento delle mense scolastiche. La giunta ci deve dire cos’altro intende fare per arrivare a coprire la somma mancante in bilancio. Una decisione presa unilateralmente, senza un confronto con i sindacati e le associazioni di categoria…” (Giampiero Minetti, sindacalista Cisl); “Misure che pesano sul ceto medio e sulle fasce deboli, è vero che è un bilancio che la giunta ha ereditato ma si tratta di misure decise senza nessuna consultazione con le associazioni di categoria (Lucrezia  Novaro di Assoutenti Savona); “Siamo molto preoccupati per questa decisione che può costare centinaia o migliaia di euro e pesare gravemente sui bilanci delle nostre società. Siamo associazioni privatistiche ma con una funzione sociale e di welfare che vengono pesantemente penalizzate. Non diciamo di non pagare, ma almeno di mantenere questi sgravi” (Alessio Artico, rappresentante delle otto società di mutuo soccorso affiliate all’Arci); “E’ una manovra ingiusta e iniqua che colpisce le fasce deboli e le società di mutuo soccorso che hanno funzione sociale. E colpisce Arte che si trova già in una situazione difficile, con scarse risorse per fare le manutenzioni degli immobili. Una manovra di questo tipo non può essere fatta senza valutarne in anticipo l’impatto sociale” (Cristina Battaglia, capogruppo Pd); “La situazione è particolare e gravissima, c’è in disavanzo imponente tanto che abbiamo chiesto una discussione sul bilancio in consiglio” (Daniela Pongiglione di Noi per Savona)…Devo continuare?

Come vede non facevo riferimento alla vicenda dei profughi a Legino. A proposito: come fa a dire che si trattava di clandestini? Ha delle informative dalla Questura? E che cosa ne pensa degli interventi propagandistici  dei fascisti  di Forza Nuove e dei nazionalisti di Alternativa Tricolore? La Lega Nord da  federalista e separatista è diventata nazionalista?

Ma il punto sul quale il mio dissenso è totale riguarda la sua affermazione circa “l’obbligo morale di governare in base alle proprie convinzioni, cha a Savona adesso sono quelle della mia parte politica”. Eh no! Mio caro ex collega di Circoscrizione: l’obbligo morale di chi conquista la maggioranza dei consensi è di operare per il bene comune della città, non della propria parte politica.

Un cordiale saluto dal cittadino

Fulvio Sguerso

 

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