Una poesia di Fulvio Sguerso
UNA POESIA DI FULVIO SGUERSO
VARIAZIONI SULL’INESPRIMIBILE
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UNA POESIA DI FULVIO SGUERSO VARIAZIONI SULL’ INESPRIMIBILE
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Per esprimere l’informe è pur sempre necessaria una qualche forma. Non tanto e non solo sulla mia pelle e sul mio volto la lancetta del tempo lascia i suoi segni: la firmetta netta dello scriba ostinato dal poeta Edoardo Sanguineti evocato (memore forse del Notturno gabrieldannunziano) ha rigato in lungo e in largo, con il suo stilo che non perdona anche la pelle dell’anima mia con gli stessi ricorrenti funebri segni, scrivendo e riscrivendo sempre la stessa frase come in un disco rotto che invano cerco di fermare. Ma chi ha stilato nell’anima mia la ferale inappellabile sentenza che mi fa vivere ogni notte come se fosse l’ultima? Quale scriba infernale scrive e riscrive sempre la stessa frase, lo stesso ossessivo pensiero, la medesima agghiacciante nota che mi condanna per l’eternità? Mi guardo intorno e non vedo nessuno. Vuoi veder che quello scriba son io? |