Una poesia di Fulvio Sguerso
Una poesia di Fulvio Sguerso
RISPOSTA A UN AMICO
SULLA FUGA DEGLI DEI
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UNA POESIA DI FULVIO SGUERSO RISPOSTA A UN AMICO SULLA FUGA DEGLI DEI
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Gli spiriti scomparsi forse
un giorno, chissà quando
e chissà dove, caro amico disincantato,
riappariranno. Scomparsi
non vuol dire infatti che non sono più, vuol dire che ora, qui, in questo momento che stiamo vivendo ancora dormienti o illusi di essere svegli, ancora irretiti nei consueti ingannidei sensi, ancora prigionieri nel fondo della nostra propria caverna, dove trattiamo ancora le ombre come cose salde, ombre senza colore figure senza voce corpi senz’anima parole vane che cadono nel vuoto. Ma da chi, da che cosa, da dove viene questo vuoto, questa mancanza di essere, questo vivere in “un sogno senza sogni”? Gli spiriti scomparsi ci hanno forse abbandonato all’assurdo di un nulla nullificante, a una continua morte in una vita apparente, a una vita senza vita? Dovremmo forse riconoscere nell’apparenza l’unica realtà, nell’ombra l’unica luce possibile? Ma apparenza di cosa, ombra di chi? Spiriti scomparsi, vi prego, ritornate! Ovunque voi siate, ascoltate questa preghiera: ridonateci un senso, riforniteci di significati, infondeteci, una volta per sempre, il coraggio di esistere.
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