Un nuovo inizio [Il Flessibile]

Ogni inizio è un nuovo inizio.
Anche dopo tanti anni il nuovo anno scolastico rappresenta un nuovo inizio.

È un nuovo inizio per gli studenti delle classi prime, di qualsiasi ordine; affronteranno nuovi spazi, nuovi compagni, nuovi libri, nuovi insegnanti, nuovi ritmi di lavoro.

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È un nuovo inizio per i genitori; riprenderanno la routine autunno/inverno/primavera, i più fra loro sollevati dalla presenza dei marmocchi, figli tanto amati quanto vincolanti per attività di ogni genere.

È un nuovo inizio per gli insegnanti; si troveranno di fronte venti volti nuovi che, come in un concorso canoro, dovranno essere valutati per ciò che sapranno e potranno dire e fare.

È un nuovo inizio per tutti i collaboratori scolastici; dovranno trovare nuovi equilibri con alunni, famiglie, insegnanti, e anche tra loro.

È un nuovo inizio per il traffico; quel tragitto di pochi chilometri percorribile in dodici minuti netti diverrà una rischiosa gimkana di mezz’ora.

È un nuovo inizio per i baristi, i panettieri, gli autisti di bus; ritroveranno alcune fasce orarie (sempre quelle) intasate e altre meno.

È un nuovo inizio per i palinsesti radiotelevisivi; siamo tutti in attesa dei protagonisti che più ci appassionano e ci riscalderanno le lunghe serate casalinghe.

È un nuovo inizio per me.

Affronterò le cose con i migliori propositi.
Ogni anno mi raccomando di essere preciso nell’appuntare ogni cosa, nell’essere ordinato col registro elettronico, nell’essere gentile con tutti e sempre, nell’essere puntuale, nell’essere produttivo.
Ma come spesso mi accade, i migliori propositi lentamente cominceranno a venire meno.
A partire da ottobre comincerò a lasciare indietro qualche piccola cosa, poi qualcosa d’altro; certamente nulla di necessario, beninteso, ma la bellezza del lavoro non si ferma all’indispensabile: è arricchente il voluttuario, l’accessorio, l’elemento in più che piace per l’utile superficialità.

Auguro dunque a tutti e a me stesso un buon nuovo inizio, carico di piccoli momenti essenziali proprio perché non indispensabili.
Intanto, state tranquilli: le cose indispensabili ci saranno sempre rammentate e non andranno mai perdute.

Dario B. Caruso da Corriere AL

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