Un nuovo fascismo è alle porte?

UN NUOVO FASCISMO È ALLE PORTE?

UN NUOVO FASCISMO È ALLE PORTE?

O c’è già, e da vecchia data? L’ultimo articolo di Antonia Bruglia ha un chiaro bersaglio: la Lega. E la indica come l’attuale pericolo pubblico numero 1, in quanto foriera di “un’ideologia che finisce per difendere autoritariamente rapporti socio-economici basati sulla conservazione e la disuguaglianza”.

A me sembra che non si profili un nuovo pericoloso progetto di “conservazione e disuguaglianza” poiché viviamo già, da almeno 40 anni, in una simile realtà, nella quale si è divinizzata la democrazia come il bene assoluto, spingendo i manipolatori del consenso ad usarla come comodo paravento proprio per la conservazione e la disuguaglianza.

Tre personaggi dall’aria rassicurante e dai poteri immensi a capo di BCE-Fed-FMI

 L’obiettivo finale, in buona parte già conseguito, è quello di uniformare il mondo sotto un’unica bandiera; non di fratellanza, ma di schiavitù. Mi riferisco al New World Order, alla cui costruzione lavorano alacremente e a porte chiuse organizzazioni mondiali, del genere World Bank, FMI, WTO, Fed, BCE. Userei per loro un altro termine caduto in disuso: “imperialismo”, anziché criminalizzare chi tenta di osteggiarli, come la Lega odierna e altri movimenti di destra, come Fratelli d’Italia e Casa Pound. Non cadiamo nella collaudata prassi di condannare il denunciante anziché il denunciato. Cito a titolo di esempio la denuncia alla procura di Roma dell’on. Borghezio, demonizzato parlamentare europeo della Lega, e dall’avv. A. L. Marra, contro il MEF (Ministero Economia e Finanza) [vediper l’emorragia di decine di miliardi di noi contribuenti verso il clan bancario internazionale, nella più assoluta quanto ingiustificabile segretezza, tanto da non essere neppure contabilizzati nel bilancio dello Stato. Stato che fa finta di niente, al pari delle varie Procure, tranne quella di Trani (!), sulle cui spalle grava tutto questo immenso compito, nell’indifferenza di chi sarebbe tenuto ad agire, tanto che “il vero problema non è il ladro, ma l’inerzia del gendarme”. Stato che vede i suoi ministri passare con disinvoltura ad incarichi milionari presso quelle banche da cui avrebbero dovuto difenderci [vedi].  

Come vedi, cara Bruglia, gli obiettivi dei vari Golia sono l’esatto opposto di quelli di questi Davide. Negli ultimi 4 decenni, appunto, li abbiamo visti all’opera nei campi di maggior ricaduta sulla qualità della nostra vita perché si possa nutrire ancora il minimo dubbio sulle loro intenzioni. I movimenti di opposizione sono la naturale e ragionata reazione (intuito contadino, non “pancia”) a tutto ciò che questi organismi ci hanno rovesciato addosso, attraverso altri organismi dalla facciata più “presentabile”, quale la UE. Anche se né gli uni né l’altra sono organismi elettivi, ma auto-referenziali.

L’ avv. Alfonso Luigi Marra e l’On. Mario Borghezio

Il progresso c’è stato solo per i signori al vertice, mentre per noi, dopo un’effimera primavera post-sessantottina, si è trattato di un peggioramento costante della qualità della vita, scaduta a mera sopravvivenza, ridotti come siamo a mendicare, come singoli, un lavoro, o a tentare di eludere, come piccole partite Iva, la voracità del fisco, nel reciproco avvicinamento delle obsolete figure del “padrone” e del lavoratore; tranne, ovviamente, nelle multinazionali, espressione terrestre del limbo banco-monetario.

I padroni del mondo (per loro il termine “padrone” rimane nel suo pieno significato) ci hanno prospettato, tramite politici ingenui o più spesso corrotti, la globalizzazione come il traguardo finale della democrazia e della libertà di spostamenti di uomini e merci (e, beninteso, di capitali); le privatizzazioni come il modo ideale per far funzionare le imprese di Stato, svendendo così il Paese alla speculazione straniera; la caduta di frontiere e dogane come la fine di strutture arcaiche, innestando invece la fuga delle maggiori imprese verso nazioni più “tolleranti” sui versanti sindacale e ambientale, nonché flussi in entrata di masse di manodopera senza tutele, trascinando verso il basso il livello salariale e i diritti dei lavoratori italiani, e la loro brutale emarginazione; l’accoglimento “buonista” di schiere di migranti, che poi dobbiamo ospitare a nostre spese, mentre crescono i nostri disoccupati e si negano pensioni dignitose agli italiani; il ricatto di un cambio lira-euro a tutto svantaggio dell’Italia e a favore dei Paesi del Nord, Germania in testa; la privatizzazione del denaro, spacciandola come la sua messa in sicurezza dalla cupidigia dei politici e il suo divorzio dall’oro come la fine di un relitto del passato, col contestuale sposalizio tra dollaro e petrolio, trasformando ipso facto gli americani nei rentier mondiali; la bolla crescente di un presunto debito pubblico per mettere gli Stati sotto il tallone di Wall Street, della City e delle loro fasulle agenzie di rating. Questi sono i veri nemici di una nostra serena e libera esistenza, non le forze –peraltro assai deboli- che cercano di aprire gli occhi alla gente, in un mare di bugie e di silenzi complici.

Tutto questo, in buona parte, la Lega (e la destra più accorta) l’ha capito e lo grida nelle piazze, mentre chi si fregia della medaglia democratica tace e acconsente al radicamento del neofascismo finanziario. Anzi, l’ha agevolato e lo agevola, sottomettendosi a chi ci ha rubato soldi e sovranità e ci ordina cosa dobbiamo fare e non fare. Eppure, i maggiori responsabili di questa compiacenza verso i banchieri, secondo la collaudata formula “forti coi deboli e deboli coi forti” fanno il pieno di voti, datigli da chi, frastornato da discorsi auto-celebrativi, continua a non capire in che direzione ci portano. Mentre tu te la prendi proprio con coloro che cercano di arginare questa deriva esiziale. Peraltro, mi fa un po’ sorridere “l’orgoglio di essere fascisti” dei giovani di Casa Pound, mentre fiancheggiano la Lega nell’osteggiare il vero fascismo. È curioso questo rovesciamento delle parti, che dimostra tutta l’inconsistenza di termini ormai desueti, in quanto hanno assunto significati molto lontani da quelli originari. D’altronde, non si dimentichi che la demonizzazione della destra, iniziata subito dopo l’ultima guerra, ha finito col fare il gioco dei veri fascisti, lupi in guisa di agnelli, guerrafondai mentre elogiano la pace (il Papa è stato molto chiaro giorni fa su questa ipocrisia), neocolonialisti attraverso prestiti a strozzo a interi popoli, propugnatori di una libertà ridotta a sterile individualismo. Non che la destra sia diventata tutta anti-capitalista: lo è solo la destra di opposizione battagliera al totalitarismo apolide e finanziario. Ma gode purtroppo di ottima salute la destra davvero reazionaria, incarnata nel Partito Repubblicano americano: quello a cui vorrebbe ispirarsi Berlusconi, che sembra aver perso ogni residua lucidità politica, nonostante la chiara lezione impartitagli dai suoi ex votanti dopo il suicida patto del Nazareno.

Nuova faraonica sede BCE

Troppe verità sono state taciute o edulcorate per decenni e sia il benvenuto chi oggi ha il fegato di pronunciarle a gran voce, invece del sommesso borbottio dei media e dei partiti “moderati”, genuflessi davanti ai finanzieri, di cui sono oggi simbolo i sontuosi grattacieli della BCE. A proposito, visto com’è facile trovare i soldi quando basta stamparli? Per le nostre scuole, strade, ospedali, pensioni, salari, invece, “non ci sono”. E con questi gran signori coi nostri sudati soldi dovremmo essere “politically correct”, usare linguaggi forbiti, rispettare le regole che loro platealmente calpestano, continuare a permettere che usino gli Stati come loro privati esattori?

Marco Giacinto Pellifroni             17 maggio 2015

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