UN GIORNO DIVERSO (memorie di una lepre)

 UN GIORNO DIVERSO
(memorie di una lepre)

 UN GIORNO DIVERSO
(memorie di una lepre)
Prime luci dell’alba, come ogni mattina, sgranchisco i miei arti, annuso l’aria circostante e cerco teneri germogli per la prima colazione…. ho 5 mesi… e sono ormai grande.. è già un pò che non vedo più mia madre, non so se ha cambiato campo o se mi segue a distanza per controllare che io abbia imparato i suoi insegnamenti. Ero appena nato, inodore (perchè la volpe o i cani non mi individuassero), stavo sempre fermo in un cespuglio fitto fitto… e mamma passava ogni tanto a darmi il suo caldo latte… mentre poppavo mi spiegava dei pericoli dal cielo e quelli peggiori provenienti dalla terra… tante volte vidi zampe pelose vicino al mio nascondiglio… e tante volte crescendo dovetti cambiarlo per eludere i controlli… e di notte iniziai a fare passi sempre più veloci…. per poi iniziare a correre molto velocemente, la natura mi aveva fornito di zampe posteriori lunghe e muscolose, diverse da quelle anteriori corte e un pò tozze…. ma tanto utili per scavare un piccolo giaciglio e per potermi lavare il musino e le sempre più lunghe orecchie… Ricordo uno degli ultimi giorni in cui vidi mia madre, il suo racconto spaventato di raccomandazioni verso uno strano animale senza pelo, molto rumoroso, quasi sempre in compagnia di cani che chiamava con fischi, urla e spesso rimproveri… mi disse di starne alla larga il più possibile, di evitarlo da lontano… di correre veloce se l’avessi incontrato..
Devo dire che spesso in questi mesi lo incontrai… ma mai ebbi timore di lui… era goffo, non correva e quindi presto lo perdevo alle mie spalle…
 Ma dove era tutto questo pericolo?
Ma stamattina c’è un’aria diversa, non capisco cosa, ecco si, gli uccelli sono silenziosi, non ho incontrato il Signor Fagiano e nemmeno la Signora Starna, che stiano ancora dormendo?

A dire il vero neanche la Signora Qua Qua si è alzata in volo dal vicino fiume e nemmeno Mister Cornacchia , che da piccino era il mio terrore, è sul suo palo che porta una tabella bianca. Chissà cosa è poi quella tabella.Non so ancora che lo scoprirò immediatamente.
E mentre termino la colazione con tenero trifoglio, sento colpi strani nel cielo e tutto intorno… urla, risa, penne… e vedo da lontano la Signora Starna ,inerme, nelle mani del goffo uomo che ha uno strano bastone con se… ma non faccio tempo a pensare…il suo cane ha sentito la mia pista,il mio odore di selvatico…e inizio a correre… cerco di fare cerchi, zig zag, salti di fossi, fuori e dentro dal mais…
 Aveva sempre funzionato… ma questa volta sento un colpo sonoro, gli umani lo chiamano sparo, sento la carne della mia coscia destra colpita da piombo incandescente, sento un male che non credevo possibile,sento del sangue macchiare il mio grigio pelo, continuo a correre, non mi ha rotto nulla,almeno sembra, non ferma il mio scappare, oltre che goffo è pure imbranato… facile una starna a 30 metri,con lo sfondo dell’azzurro cielo… ma una lepre in piena corsa col terrore nell’anima è un’altra cosa e lui è solo per fortuna (per le loro strane leggi possono essere fino a 3,con tre colpi ciascuno )… e  corro, per stavolta mi metto in salvo, penso a mamma ed ai miei fratelli e padre che mai ho conosciuto….  spero  non vengano trovati… o che riescano a scappare incolumi.
E dire che temevo la volpe, il tasso e la poiana (nocivi agli occhi umani)… ma questo uomo ride se mi prende… loro no,i “nocivi” loro non uccidono per divertimento o noia… loro solo per sopravvivenza e catturano vecchi, feriti ed ammalati, le prede sane sopravvivono.
Mentre ansimo  capisco che giorno é oggi.
Il primo di caccia per l’uomo e contemporaneamente l’ultimo di vita per tanti di noi.
Strano animale questo Homo Sapiens Sapiens, noi pelosi e pennuti ci divertiamo correndo e saltando…
 Lui uccidendo, fosse per fame almeno e nemmeno fa selezione…
Spero di rivedere i fiori di tiglio del mese in cui nacqui…
 Lo spero di tutto cuore!!!

   
Maglia Manrico  (tesserato WWF, LAV, Legambiente sez. di Piacenza) 
 

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