Un appunto sulle pagine Meteo, sparse in giro per il web e nelle pagine social

“Riflessioni sul meteo, tra scienza, comunicazione e responsabilità”

Un appunto sulle pagine Meteo, sparse in giro per il web e nelle pagine social

Molti di voi sono veri professionisti, alcuni con esperienze anche presso l’ARPAL – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure.
Per questo vi sostengo al 100% nelle vostre battaglie per unificare i servizi di allerta meteo a livello nazionale. Un’esigenza chiara e giustificata.
Senza fare nomi o riferimenti diretti, perché non punto il dito contro nessuno, ed anche se ne ho taggato uno è invece perché mi riferisco a persone che ritengo essere preparate, che non si limitano a copiare e incollare articoli scritti da altri, né traggono ispirazione da sistemi già in opera per mettersi in mostra.

Soprattutto, non si improvvisano “esperti” solo per alimentare la propria visibilità o rincorrere i “like”.

L’ambiente e l’impatto umano: non solo responsabilità antropica

Partiamo dal presupposto che sia reale un’influenza umana sul clima, legata a ciò che è accaduto negli ultimi 50 anni: inquinamento industriale (anche se molte fabbriche sono oggi dismesse), emissioni di navi, aerei, impianti termici domestici, veicoli, incendi boschivi, e così via.

Ma siamo pur sempre ospiti del pianeta – non suoi padroni – e non possiamo pretendere di spiegare tutto basandoci su teorie temporanee o dati parziali, spesso legati a tecnologie del momento che, come la storia insegna, possono essere smentite.

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Tecnologia, dati e fiducia

Voi vi avvalete giustamente delle tecnologie a disposizione, o di quelle che vi consentono di usare.
Analizzate i dati forniti da strumenti e applicativi per informare in modo preciso e utile.
Nulla da dire sul vostro lavoro, spesso serio e accurato. Meno, purtroppo, per chi imita senza preparazione.
Il clima non dipende solo dall’uomo
Proprio perché siamo ospiti del pianeta, sono contrario alla tesi della responsabilità unica dell’uomo nel cambiamento climatico.
Anche se ammettessimo l’esistenza di tecnologie in grado di modificare il meteo (come le presunte scie chimiche, HAARP, o teorie ispirate a Tesla), è difficile attribuire all’essere umano un impatto così determinante e permanente sul clima.
Il nostro pianeta è parte di un sistema complesso, che si muove, ruota, evolve.
Non è fermo.
Non viaggia su binari.
La precessione degli equinozi – quella lenta rotazione dell’asse terrestre – cambia le stagioni nel tempo. Il clima non è mai stato e mai sarà stabile.
I limiti della scienza e della misurazione storica
Sappiamo che la Terra cambia posizione nel cosmo ogni 13.500 anni circa.
L’asse non è verticale, ma inclinato: ecco perché, nel lungo periodo, non possiamo aspettarci stagioni identiche.
Proprio per questo i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, e avverranno ancora.
Il confronto con i dati del passato ha un limite: non possiamo avere informazioni certe risalenti a 4000 anni fa, se non attraverso miti, testi antichi o carotaggi che indicano solo eventi approssimativi, non dati esatti.
Movimenti terrestri, spostamenti magnetici e altri fattori naturali
Il cambiamento climatico non dipende solo dalle attività umane.
Il polo magnetico nord si sta già spostando: un fenomeno provato, che può avere conseguenze anche sul clima. L’inversione dei poli, sebbene remota, sarebbe un evento catastrofico – ma non prevedibile nei nostri tempi.

In aggiunta, terremoti, eruzioni, impatti cosmici, attività solari e azioni militari possono tutti contribuire a modificare l’equilibrio del pianeta, influenzando CO₂, ossigeno e lo stesso strato di ozono che ci protegge.

Comunicazione meteorologica: serve più responsabilità
Per questo motivo trovo difficile credere che il cambiamento climatico sia esclusivamente responsabilità dell’essere umano.
L’uomo può accelerare certe dinamiche, ma non è il solo regista.
Per quanto riguarda la transizione ecologica, prometto un’analisi più approfondita in un mio prossimo report.

Un invito alla sobrietà nel comunicare il meteo
Infine, un appello:
cari operatori delle pagine meteo, nel diffondere le allerte e le previsioni evitate toni enfatici, emoticon terrorizzanti o sensazionalismi.
Questo non è né professionale né scientifico, e rischia di minare la fiducia che meritate.
Grazie per il lavoro che svolgete ogni giorno, e buon proseguimento.
P.s.:
Questo non è un confronto né una critica, è solo una mia considerazione, vorrei solo che leggeste e non ho bisogno di aprire un dibattito, grazie mille

Paolo Bongiovanni
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