Tutti insieme per salvare il GSL di Albenga

Tutti insieme per salvare il GSL di Albenga

Tutti insieme per salvare il GSL di Albenga

 

Giovedì 2 giugno, presso il teatro San Carlo di Albenga, si è tenuto, alla presenza del primo cittadino albenganese Giorgio Cangiano e di numerose personalità politiche locali, un incontro in difesa del reparto privato di ortopedia, il GSL, situato all’interno del nosocomio ingauno “Santa Maria di Misericordia”, che vedrebbe concludersi il 31 luglio 2016.


“Sono molto preoccupato per la sorte di questo reparto, che è eccellente”, ha dichiarato il sindaco di Albenga, “e sono in attesa, come tutta la cittadinanza e gli operatori di questo reparto, di un nuovo bando. Ho letto questa notizia sul giornale e fino ad ora non è stato pubblicato alcun bando. Questo reparto è fondamentale e temo anche che vi saranno conseguenze per l’occupazione, specie quella dell’indotto. Mi sento in dovere di ringraziare i sindaci qui presenti, di ogni colore politico, e voglio sottolineare l’importanza della figura del sindaco in questo contesto. Martedì 24 maggio ho incontrato l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale, che ha dichiarato di aver bisogno di altri 10 giorni di tempo per dare delle risposte e da qui ho avuto l’idea di redigere una lettera, indirizzata all’assessore, con tutte le firme dei sindaci del comprensorio, ma la risposta di Sonia Viale purtroppo non è stata molto chiara perché non ha detto nulla riguardo al bando, sull’eventuale modo di continuazione dell’attività da parte del gsl e sull’importanza di capire il futuro dell’ospedale di Albenga. Ora attendiamo fino all’incontro con l’assessore Viale e i sindacati che avverrà il 10 giugno”.

Simili le parole del dottor Parodi, che ha espresso così la sua delusione riguardo alla posizione della regione :”In 4 anni il gsl ha curato più di 10.000 persone, che sappiamo essere state soddisfatte delle prestazioni anche grazie ai questionarti da noi forniti dopo gli interventi. Senza questo reparto, il 70% dei pazienti da noi operati sarebbe andato a curarsi fuori regione, soprattutto in Lombardia. La chiusura di questo reparto, inoltre, porterebbe lontano da qui medici famosi nel loro campo.”

“Il nostro punto di vista è diverso dalla governance gsl”, ha evidenziato il capogruppo in regione del Movimento Cinque Stelle Andrea Melis, “e per noi il modello ideale è quello della sanità pubblica con riferimento al Santa Corona di Pietra Ligure, che può essere incapsulata con Albenga. Il modello lombardo si basa principalmente su accordi con privati, ma noi non condividiamo questa linea perché riteniamo che la scelta migliore sia un ritorno al pubblico e ci chiediamo perché non si lavori in questa direzione. L’ospedale di Albenga non è il gsl e il gsl non è l’ospedale di Albenga e noi crediamo fermamente nel ritorno di un reparto di ortopedia gestito dal pubblico e non possiamo accettare che i lavoratori diventino una merce di scambio”.


Di tutt’altra opinione il consigliere regionale di minoranza Luigi De Vincenzi :”In questo periodo di incertezza occorrono soluzioni, ma chi le dovrebbe dare fornisce solo rassicurazioni, che occorrono se si pensa che debba andare avanti. Per me, essendo stato 10 anni sindaco di Pietra Ligure, parlare ad Albenga risulta molto difficile, ma i problemi del Santa Corona sono pressappoco gli stessi dell’ospedale ingauno. L’integrazione tra i due ospedali (Santa Corona di Pietra Ligure e Santa Maria di Misericordia di Albenga) può essere possibile, ma occorre prendere una decisione e mi rendo perfettamente conto che amministrare è difficile. Se si guardano i numeri generati da questa esperienza di ortopedia privata si può immaginare il risparmio della regione, ma occorre coerenza e collaborazione con tutti i sindaci, senza guardare il colore politico di appartenenza”.

“Le cause non mi interessano e le sentenze dei magistrati e dei giudici del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) non si discutono e vanno rispettate”, ha dichiarato l’onorevole PD Franco Vazio, “anche se mi inquieta molto il patto Liguria-Lombardia firmato nel settembre 2015. Per la nostra regione, operarsi ad Albenga risulta più conveniente rispetto al Santa Corona perché vi è un risparmio per la stessa del 9% e per questo mi sento in dovere di ringraziare chi non è del mio partito che ha permesso, nel 2008, la creazione di un documento per salvare l’ospedale di Albenga eliminando inoltre i contrasti con il Santa Corona e favorendo i servizi alle persone con un nuovo polo di eccellenza (il documento venne firmato da Rosy Guarnieri, appartenente alla Lega Nord).

Il sistema sanitario misto pubblico-privato è un’ottima cosa anche per l’indotto e il reparto gsl ha fatto tutti gli interventi che poteva. La lettera dell’assessore Viale è senza senso e i risultati si possono vedere nei fatti, dato che il gsl è il primo centro in Liguria. In questi anni vi è una crisi del sistema pubblico e purtroppo non è possibile avere un reparto di eccellenza che sia pubblico per mancanza di risorse, quindi credo che il reparto, così com’è oggi, sia un ottimo sistema che potrebbe continuare”.

“Questo è un problema che la provincia non si può permettere”, ha sottolineato il vicepresidente della provincia di Savona, “e mi sento in dovere di dire, a nome della presidente Monica Giuliano e di tutti i consiglieri provinciali che è doveroso avere dalla regione una risposta quanto prima”.


Il presidente dell’Unione Industriali della provincia di Savona ha espresso così la sua opinione riguardo al fatto :”Il nostro compito è quello di tutelare le aziende e i lavoratori e la sinergia pubblico-privato si è dimostrata molto valida. Non capiamo le ragioni di questa decisione e l’azienda deve operare indipendentemente dai processi. Vi sono minori investimenti da parte dello Stato e perciò occorre creare le condizioni affinché si possano attirare il più possibile investimenti privati”.

Ennio Fazio, primo cittadino di Ceriale, ha messo in evidenza il suo sdegno con le seguenti parole :”La lettera dell’assessore Viale è offensiva nei confronti dei sindaci e occorrono richieste formali, soprattutto per tutelare i pazienti e i lavoratori”.

“L’ospedale di Albenga è stato realizzato grazie alle donazioni dei cittadini”, ha dichiarato Dino Ardoino, presidente della Croce Bianca di Albenga, “e perciò deve funzionare, anche per una questione di rispetto verso la cittadinanza”.

L’insoddisfazione è emersa anche dal mondo dei sindacati attraverso il rappresentante della CGIL di Savona Da Bove :”I lavoratori devono essere tutelati, perciò abbiamo convocato per il 10 giugno un incontro tra l’assessore regionale alla sanità e i delegati del gsl. Oggi non è presente chi doveva dare una risposta ai lavoratori, per i quali sta mancando il tempo perché è in corso un licenziamento collettivo”.

“Noi non molliamo e pretendiamo una risposta. Siamo favorevoli ad una proroga fino a quando non ci sarà una nuova società, anche se la gara dev’essere fatta il più presto possibile. Occorre inoltre che vi sia continuità anche per assicurare a tutti il diritto alla salute”, ha concluso il sindaco Cangiano.

 

 SELENA BORGNA


 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.