Trump o Biden due visioni dell’America…
Trump o Biden due visioni dell’America e del mondo diametralmente contrapposte
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Trump o Biden due visioni dell’America e del mondo diametralmente contrapposte INVENTARIO. Tra mille incognite sta arrivando il 3 novembre, quando conosceremo l’esito delle presidenziali americane che al termine di una lunga, logorante rincorsa si vanno vieppiù configurando come un referendum su Trump e la sua politica. O se si preferisce come il referendum su due candidati e due visioni dell’America e del mondo diametralmente contrapposte e quasi senza nessun punto in comune. Trump aggressivo, Biden riflessivo. Al rush finale, dominato dall’ombra del virus, il presidente in carica si presenta con la solita aria spavalda e la consapevolezza, frutto del suo ego, di essere invincibile. Ma il suo inventario fa acqua da tutte le parti. La sciagurata gestione dell’emergenza sanitaria, sommata ai passi falsi che hanno acuito le tensioni anziché promuovere la distensione, potrebbe determinarne la sconfitta. L’imprevedibilità richiede tuttavia ancora l’uso prudenziale del condizionale. Lo slogan “make America great again” non è andato oltre i proclami e gli elettori che si stano recando alle urne grazie al voto anticipato per evitare i contagi (finora sono già più di 50 milioni) sono mossi da sentimenti contrastanti che esprimono il profondo dilemma di un Paese diviso. Con una delle sue solite distorsioni plateali, Trump fa capire che si terrà ben strette le chiavi dello studio ovale, cuore del potere presidenziale, e che sarà molto restio a cedere la poltrona quand’anche fosse battuto. Il guaio è che non scherza! GARANTE. Attento ai sondaggi, verrebbe da dire a Joe Biden. Possono essere traditori. È vero che tutte le percentuali favorevoli convergono sulla sua candidatura in netto vantaggio rispetto al rivale. Mai come quest’anno, però, la campagna elettorale è apparsa tanto imprevedibile. Una specie di otto volante imbizzarrito e dall’esito ancora incerto. Gli esperti dei sondaggi dicono che Biden e i democratici potrebbero stravincere, conquistando la Casa Bianca e anche il Senato. Sarebbe la svolta che l’America attende per ripartire. A suo tempo con Hillary Clinton i sondaggisti presero tuttavia una cantonata storica, costata molto cara. Questa volta comunque lo scenario è molto diverso. Lo sfidante democratico, cresciuto alla scuola di Obama, è visto come il garante affidabile di una presidenza tranquilla, capace di risollevare il morale del Paese. Lo guida la consapevolezza che per gli Stati Uniti i veri cambiamenti politici cominciano in patria. Potrebbe essere il suo atout vincente dopo le pesanti turbolenze dell’era trumpiana. Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori
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