Troppo vecchi per lo screening?

 
PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Da Il Letimbro

Troppo vecchi per lo screening?

 

PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
 
Troppo vecchi per lo screening? 
 

  

Qualche anno fa la Società americana di geriatria pubblicò le linee guida (raccomandazioni per medici e pazienti) per stabilire quando fosse giunta, per ogni individuo, l’età per non sottoporsi più ad esami di screening (mammografie, colonscopie, pap test). I geriatri americani erano concordi nel dire che non si devono più sottoporre a esami di screening per tumori le persone con una speranza di vita inferiore a 10 anni. Per calcolare la speranza di vita del singolo vengono considerate, oltre che i dati statistici sulla vita media, soprattutto le condizioni generali del singolo, visto che il 50% delle persone di una certa età, convive con più di tre malattie croniche. Nel nostro paese gli screening programmati dalle diverse regioni arrivano a 64 anni per il pap-test, per la prevenzione del cancro della cervice uterina; a 69 per la mammografia con estensione sperimentale a 74 in alcune regioni. Per il cancro del colon l’invito a fare il sangue occulto si ferma a 69 anni. Si stima infatti che un tumore del colon retto richiede dai 7 ai 15 anni per svilupparsi. 

 Oltre questi limiti, offerti dal Servizio sanitario nazionale, molte persone continuano a sottoporsi agli esami di screening, di propria iniziativa, in età anche più avanzata. La preoccupazione e la necessità di porre un limite agli esami di screening deriva dalla consapevolezza, che nessun esame di questi tipo è privo di rischi. La mammografia e la colonscopia ne sono esempi evidenti: la prima per il numero non trascurabile di falsi positivi (l’esame fa sospettare un tumore che in realtà non c’è) che portano con sè stress emotivi non indifferenti, specialmente in una persona anziana, per la necessità di sottoporsi ad esami anche invasivi, come la biopsia per poi scoprire che non si è malate; e la colonscopia per il rischio di perforazione intestinale con conseguente  intervento chirurgico d’urgenza che, specialmente, in una persona anziana, con altre malattie croniche, può essere problematico.

Queste premesse teoriche indiscutibili sono però difficili da applicare nella pratica quotidiana. Molti medici americani hanno ammesso, in un congresso, di non saper trovare le parole giuste per dire al paziente che ormai per lui lo screening non ha più senso perché tanto morirà prima per altre cause o che le altre malattie delle quali soffre impedirebbero di curare efficacemente il tumore che si potrebbe trovare con questi esami. In effetti, anni di campagne martellanti per convincere le persone a sottoporsi regolarmente agli screening per la diagnosi dei tumori hanno inculcato nella coscienza di molti la convinzione che questa buona pratica sia un dovere verso se stessi e verso la società. Inoltre negli Sati Uniti le assicurazioni incentivano con premi in denaro chi vi si sottopone. Dottori e pazienti anziani si sono trovati d’accordo, quando intervistati separatamente per uno studio pubblicato sulla rivista dei medici americani (JAMA, settembre 2019) che la cosa migliore è che il dottore esponga vantaggi e svantaggi dello screening per il singolo paziente tenendo conto dell’età e delle malattie delle quali è affetto e poi lasciare a lui stesso la decisione finale. La difficoltà sta nel fare in modo che il paziente anziano, che rinuncia allo screening, non si senta abbandonato. A questo scopo è utile proporgli altre priorità rispetto allo screening spiegando per esempio, che dopo una certa età, sia più importante dedicarsi a esercizi per imparare a mantenere l’equilibrio ed evitare cadute rovinose che fare la mammografia o la colonscopia. Per i medici sarebbe sicuramente più facile prescrivere l’esame richiesto che affrontare la discussione, ma il dovere dei dottori è sempre quello di consigliare il percorso più utile per il singolo paziente tenuto conto delle condizioni complessive dello stesso, cosa che impone soluzioni diverse per problemi apparentemente uguali.

  

 Giorgio Menardo da IL Letimbro

 


 

 

 

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