THE POLITICAL ANIMALS
THE POLITICAL ANIMALS
I consigli di Murolo (Fli): “Devo riconoscere che Scajola è un animale politico…”.
Perché non si fa dare una mano dall’on Nan…
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THE POLITICAL ANIMALS
I consigli di Murolo (Fli): “Devo riconoscere che Scajola è un animale politico…”.
Perché non si fa dare una mano dall’on Nan…
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La qualificazione di “animale politico” venne usata, in anteprima della cosiddetta “seconda repubblica”, se ben ricordiamo, da Craxi per l’amico suo Berlusconi. Ora, “inimperterrito” –come avrebbe detto Sordi– viene riesumata dal signor Murolo del Fli , vedasi “la Repubblica –Genova- martedì 9 novembre 2010: Io non sono mai stato scajoliano neppure quando ero nel Pdl, ma devo riconoscere che lui è un animale politico e se fosse stato al suo posto non saremmo a questi punti perché avrebbe consigliato a Berlusconi di muoversi diversamente”. Ora voi capite che questo riconoscimento a Scajola, nel momento stesso in cui la procura competente lo indaga per affari poco chiari con Caltagirone per il porto turistico di Imperia – ancorché tutti quanti noi si speri che dimostri la sua assoluta estraneità a fatti illeciti, proveniente dal nuovo movimento finiano che aspira ad un ricupero di alta legalità nelle nostre affannate istituzioni, ci preoccupa alquanto.
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Egli deve ancora acclarare e spiegare tutto sulla cospicua somma ricevuta per l’acquisto del noto immobile in Roma con di mezzo Anemone § C.; non fa niente. Ci vuol altro, evidentemente, per rimuovere un centro di potere così radicato come il suo. E stiano attenti i magistrati che si occupano del porto di Imperia perché contro di loro è già in atto la marcia dei suoi sostenitori. Altro che indifendibile, come affermò, in un momento di evidente confusione, il Presidente. E poi, detta da tali pulpiti la parola “indifendibile” suonava già, quanto meno, ridicola. Proprio da chi ha trovato e trova difesa e difensori per fatti rispetto ai quali la vicenda immobiliare del Nostro è un miserevole incidente di percorso e che, contrariamente a lui, non si dimette manco a morire! Ora, è evidente che con la locuzione animale politico non si vuole dare della bestia a nessuno. E’ un’espressione che vuol sottolineare come al soggetto di cui si parla sia connaturata e connaturale la vis politica , cosicché egli si muove nella politica come nel proprio elemento vitale. |
Ne deriva che l’attributo politico travalica il sostantivo animale e segna il personaggio in modo definitivo, come appartenente a quel ceto e a quel mondo dove la politica è pane quotidiano. Egli fa politica come un fornaio, appunto, fa il pane, esprime politica come un poeta scrive versi, si dedica alla politica come un calciatore alla pratica quotidiana dell’allenamento. Detto questo, tolta alla parola animale qualsiasi diverso significato, il discorso si sposta sulla sostanza della terminologia usata per giungere al raggelante quesito: sì, ma quale politica? E, per restare nella sfera concettuale del signor Murolo, che cosa avrebbe consigliato al Capo il nostro per ottenere un suo diverso movimento? Ce lo dica, ce lo dica, per piacere, magari facendosi dare una mano dall’on.le Nan, silenziosamente ma positivamente riapparso e già divenuto segretario regionale del movimento finiano Futuro e Libertà. Parlino, entrino nel concreto, non ci lascino così in bianco sui consigli che egli avrebbe dato : concretizzare, per favore. |
Riconosciamo che la necessità di dedicarsi alla politica a tempo pieno crea tale specie di animalis homo al quale, però, è giusto chiedere il massimo di chiarezza per ciò che vorrà fare della delega a lui concessa dal semplice cittadino che resta, comunque, il mandante e il titolare della politica. E qui casca l’asino (per restare nel regno animale ) ! Perché tu, caro “politico”, sei un servitore dei cittadini, sei un loro mandatario e l’idea, invece, di essere titolare di un potere nei loro confronti che ti stai facendo crescere nella capoccia è la fine della politica, quella vera, è la morte della democrazia -unica giustificazione del tuo mandato- , è il principio primo di ogni conseguente corruzione personale e di gruppo, è l’uso del pubblico ai fini privati, è ,in buona sostanza, il delitto dal quale sgorgano poi tutti i rivoli della penosa e confusa sceneggiata populistica, personalistica e casinistica alla quale stiamo assistendo nella nostra povera Italia. E poi è opportuno ribadire che l’esercizio del mandato politico deve (come avviene nelle maggiori democrazie) essere limitato nel tempo. Tornino i cosiddetti politici, dopo il loro periodo non rinnovabile, a fare quello che hanno sempre fatto – o comunque a fare altro- nella società e lascino a nuove leve lo spazio necessario al giusto ricambio di uomini – non animali- che tutti devono poter esercitare l’attività politica, connaturata a tutti coloro che vivono in società umane e non solo ad alcuni segnati…unti o in qualche modo apparentemente destinati a gestire la cosa pubblica. Perché se così non fosse, se l’acquisizione fosse consolidata al di là dei suoi giusti limiti e delle sue corrette funzioni, le leggi della logica semantica ci porterebbero a constatare come della locuzione animale politico , eliminato per caduta di connessione l’aggettivo , resti solo il sostantivo animale . Le insidie del linguaggio ! BELLAMIGO
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