Taggia

Taggia: La Polizia Municipale seguirà
 l’esempio dei colleghi savonesi?
 

Taggia: La Polizia Municipale seguirà l’esempio dei colleghi savonesi?

Inizialmente la giunta comunale di Taggia non era favorevole alla richiesta presentata dagli agenti di polizia municipale di avere in dotazione un’arma da sparo. In seguito, gli amministratori comunali cambiarono parere dopo aver trattato l’argomento con i sindacati di categoria e il Prefetto.

In data 12 marzo scorso il Consiglio Comunale di Taggia approvò all’unanimità l’armamento per la polizia municipale.

 La Stampa del 17 marzo scorso pubblicava un articolo intitolato: “Taggia vigili armati, ora Bolla lancia accuse alla giunta”. L’articolo iniziava recitando: “In Consiglio comunale aveva tenuto un atteggiamento accondiscende quando è stata votata la dotazione delle pistole agli agenti di polizia municipale. Ma Massimo Bolla (Centrosinistra) deve averci ripensato. E, ora, torna sull’argomento sferrando un inatteso attacco all’Amministrazione Genduso. Ancora una volta (afferma Bolla ndr) questa giunta ci ha ripensato. Se sull’armamento dei vigili aveva adottato una delibera con la quale, all’unanimità, si dichiarava fortemente contraria a dare le armi alla polizia municipale, in Consiglio, sempre all’unanimità, ha votato a favore. Ciò dopo essersi beccata le tirate di orecchie dei sindacati e della prefettura, uno stato di agitazione degli agenti e una lezione di responsabilità e capacità di apprendimento dalle opposizioni”.

 A mio avviso, non sono da biasimare coloro che hanno riconsiderato la propria posizione dal momento in cui la decisione che hanno assunto è in favore della polizia municipale. Ripensarci dopo (il Consiglio) e criticare la giunta non penso che sia un atteggiamento costruttivo da parte del consigliere del PD. Il quotidiano La Stampa, edizione del 14 marzo, rapportava le dichiarazioni di alcuni consiglieri di opposizione; Mauro Albanese (PDL): “Non mi convince però, nel regolamento proposto, la possibilità che portino l’arma a casa. Se ne leggono di tutti i colori: almeno pensiamoci un attimo”;  Cristian Lupi (indipendente): “Occorre privilegiare la legittima difesa”. Massimo Bolla (PD) anche lui ha espresso perplessità sul regolamento.

 Non capisco come si possa essere contrari al fatto che gli agenti portino l’arma a casa dal momento in cui è previsto dai Regolamenti già vigenti sull’armamento della Polizia Municipale. Nell’interesse della collettività, sarebbe meglio che l’opposizione venisse fatta in modo costruttivo e che facesse le opportune obiezioni ed interpellanze sugli argomenti che meritano chiarezza.

 Ad esempio, nel regolamento per l’armamento della Polizia Municipale del Comune di Castel D’Aiano (provincia di Bologna), l’art. 5 – Doveri dell’assegnatario – recita: “E’ fatto obbligo, inoltre, agli addetti alla polizia municipale cui è assegnata l’arma in via continuativa di osservare, per la custodia delle armi al proprio domicilio, le seguenti prescrizioni:

a) L’arma, quando non sotto il diretto personale controllo dell’assegnatario, dovrà essere riposta scarica, chiusa a chiave in modo che non possa essere mai nella disponibilità di altri, nemmeno dei familiari;

b) In mobile diverso e con le stesse precauzioni dovranno essere conservate le munizioni”.

 Un regolamento nel quale non venisse prevista la possibilità per gli agenti di portare a casa la pistola, oltre ad essere anomalo creerebbe problemi sul piano pratico.

 Sarebbe stato preferibile esaminare il regolamento sull’armamento prima di deliberare in Consiglio comunale. Le obiezioni sollevate dall’opposizione (PDL e PD) non fanno altro che ritardare l’assegnazione delle armi alla polizia municipale. Quando si considera che siamo già in aprile; che gli agenti prima di prestar servizio armati dovranno seguire un corso di lezioni di tiro a segno e un addestramento al poligono di tiro; probabilmente rischiano di non poter essere armati per la stagione estiva, quando dovranno prestare servizio dopo le ore 22,00. I servizi dopo tale ora “sono possibili soltanto con l’ausilio di armi”, come lo ha confermato il sindaco di Taggia al Secolo XIX (edizione del 14 marzo scorso).   

 In parecchie Regioni d’Italia esistono già i Consorzi di Polizia Municipale che raggruppano diversi Comuni. Il Consorzio di Val Seriana (provincia di Bergamo) raggruppa 10 Comuni. Sul Secolo XIX del 30 marzo scorso si leggeva che l’Associazione delle polizie municipali di Finale, Loano e Albenga ha presentato il progetto “Riviera delle Palme Sicura”, in attesa del finanziamento previsto dai fondi destinati ai Comuni e alle Comunità montane per lo svolgimento, in forma associata, delle funzioni di polizia locale. L’articolo del giornale si conclude recitando: “Prende così sostanza e consistenza il progetto di consorziare le polizie municipali rivierasche. Si tratta, da un lato, di un esigenza per far fronte alle finanze sempre più rigide degli enti locali e dei Comuni in particolare. Ma, dall’altro, è anche un modo diverso di concepire la presenza sul territorio e la politica della sicurezza, con azioni e coordinamento su scala comprensoriale”.

 La… normativa… varata in materia di politiche integrate per la sicurezza e Polizia locale (artt. 13 e 17), che pubblico, prevede l’armamento per gli agenti e l’istituzione di Corpi di Polizia locale intercomunale, in forma associata.

 Prendendo spunto dal famoso proverbio L’UNIONE FA LA FORZA, a mio parere la polizia municipale di Taggia avrebbe interesse a costituire un Consorzio.

 Claudio Mazza

9 aprile 2010

 http://www.leonardo666.splinder.com  

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.