Stupore leggendo….
Ultimissima – una email
STUPORE
Con la risposta di Paolo Macina autore dell’articolo
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Una email
STUPORE
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Venerdì nel tardo pomeriggio ci è capitato di leggere l’articolo ‘Le attività sotteranee della Diocesi di Savona-Noli ‘ nel sito di Trucioli Savonesi. Nell’articolo sono riportati in modo sommario i fatti a suo tempo ampiamente trattati dalla stampa locale che hanno riguardato “la frenetica attività immobiliare” della Diocesi di Savona dagli anni novanta a oggi, fatti che, diciamolo con franchezza, hanno sempre inquietato e rattristato anche noi credenti e che comunque ci hanno alquanto coinvolto emotivamente.
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Lo stile giornalistico è quello moderno nel quale chi scrive ha sempre l’ambizione di essere dalla parte della verità e impreziosisce le sue affermazioni con particolari non strettamente necessari a spiegare gli eventi, ma utili a convincere il lettore che non si parla per così dire a vanvera. Lo stupore è grande perché ci si imbatte in quell’articolo per caso nel giorno del funerale di Don Carlo e incominciando a leggere si capisce ben presto che proprio Don Carlo vi è tratteggiato, con tanto di fotografia, come il vero faccendiere della diocesi, artefice in prima persona o complice con altri, delle operazioni descritte nelle quali coinvolgerebbe anche la cooperativa Coedis. Lo stupore si trasforma in sconcerto quando si legge: “La personalità di don Carlo è complessa: gay dichiarato e primo prete sieropositivo d’Italia, ora sospeso e con un processo in corso, ha partecipato a diverse trasmissioni televisive e le sue gesta si possono facilmente reperire in rete”. A parte il fatto che il cosiddetto processo in corso era stato archiviato come riportato da tempo sui giornali locali, peraltro ampiamente citati nell’articolo a proprio sostegno bibliografico, e questa notizia viene omessa, a noi non sembra che il fatto di essere gay dichiarato e sieropositivo possa essere così rilevante al fine dei fatti, presunti o veri, da dover essere messo in evidenza. Quanto all’essere il primo prete sieropositivo d’Italia… è noto a tutti che i sieropositivi, siano essi preti o laici, hanno l’obbligo di informare la stampa quando scoprono di esserlo!?
Lo stupore diventa infinito quando al termine leggiamo che l’articolo è scritto nel Gennaio 2013 da Paolo Macina della redazione di Tempi di fraternità la quale ha deciso, su proposta di Paolo Macina, di lanciare un appello a livello nazionale nella speranza di creare un piccolo movimento di opinione sull’argomento, riportando in calce all’articolo anche un Appello alle Diocesi. Infine vi è pubblicizzato l’incontro che si terrà a Finale Ligure l’8 febbraio presso il Bar Ubuntu di cui, come estimatori e amici di chi in quella bella realtà si impegna intensamente per migliorare con fatica e speranza le relazioni umane nel segno della solidarietà, dell’accoglienza e dell’etica, eravamo già informati. Vogliamo solamente concludere con due considerazioni: 1) agli amici del Bar Ubuntu: ci piace tanto incontrare e condividere con voi chi ha come obiettivo quello di creare movimenti di opinione sapendo che se ben utilizzati, possono diventare il sale della terra con cui far lievitare la giustizia e la solidarietà nel mondo: pensiamo però che lo scopo possa essere raggiunto solo coniugando l’analisi seria e la denuncia con il dialogo aperto con tutti senza voler giudicare nessuno, come per esempio secondo noi ha saputo fare bene il monaco Marcelo Barros . 2) a noi chiesa di Savona: auspichiamo che nel nome della ritrovata riconciliazione con Don Carlo che abbiamo appreso e condiviso con commozione nell’omelia funebre di Don Antonio, possano essere definitivamente chiarite tutte le vicende che hanno tanto tristemente coinvolto la nostra chiesa. L’impegno di tutti deve essere quello di voler procedere come popolo di Dio in cammino che sa confrontarsi con serenità e fiducia reciproca e lascia cadere le maschere che la nostra povera condizione di uomini spesso ci fa indossare per nascondere peccati di orgoglio e/o di omertà e indifferenza Grazie per il tempo che ci avete dedicato nel leggerci. Raffaella e Giuseppe Olivieri |
RISPONDE PAOLO MACINA, AUTORE DELL’ARTICOLO Gentili Raffaella e Giuseppe Olivieri |