STOP AGREXCO
Sospensione della vendita dei prodotti Agrexco E’ antisemitismo?? |
Sospensione della vendita dei prodotti Agrexco E’ antisemitismo?? |
Il 18 Maggio 2010, a seguito di una campagna della società civile promossa dalla coalizione STOP AGREXCO a cui aderiscono più di 50 associazioni nazionali e locali, sindacati e partiti politici, due importanti catene italiane di supermercati, COOP e Nordiconad, hanno dichiarato la sospensione della vendita dei prodotti Agrexco. Tale decisione ha scatenato in Italia una vasta campagna mediatica volta a discreditare le incontrovertibili ragioni ed il merito di tali aziende. I rappresentanti di STOP AGREXCO non hanno ricevuto nessuno spazio per spiegare all’opinione pubblica italiana le ragioni incontestabili che l’avevano portata ad operare verso tale risultato: |
1.L’azienda israeliana in questione ha riconosciuto durante un procedimento penale in Inghilterra nel novembre 2006, che il 70% di tutti i prodotti agricoli provenienti dalle colonie sono da essa distribuiti in Europa con il marchio Carmel; 2. Le colonie israeliane sono state ripetutamente definite illegali nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n°446, 452, 465, 471 e 476; 3.L’abuso di Agrexco delle risorse naturali di un popolo sotto occupazione[1] è un crimine di guerra riconosciuto dalla IV convenzione di Ginevra, parte III, art. 49: 12-8-1949; 4. La Corte di Giustizia Europea in data 25.02.2010 ha incontestabilmente dichiarato che tali prodotti non possono beneficiare dell’ accordo sugli scambi e la cooperazione tra Europa ed Israele firmato nel 1995, che consente ad Israele di esportare i propri prodotti in Europa ad un regime fiscale agevolato; 5. L’articolo 2 dell’accordo CEE-Israele prevede che le agevolazioni doganali decadano laddove sia riscontrata una palese violazione dei Diritti Umani, come quella posta in essere dal Governo Israeliano nei confronti della popolazione Palestinese attraverso la confisca illegittima delle loro terre per la costruzione degli insediamenti israeliani e la costruzione del Muro di segregazione, condannata dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia nel 2004. Chiamiamo tutti i giornalisti, i politici, le personalità che si sono schierate contro la decisione di COOP e Nordiconad a contestare tali argomenti sopra indicati. Se lo facessero, si opporrebbero alle indelebili norme del diritto internazionale volte al rispetto dei diritti umani e all’ottenimento della pace e della giustizia nel mondo. E’ triste ed offensivo che si tacci di razzismo ed antisemitismo una campagna promossa dalla società civile palestinese come legittima strategia di resistenza pacifica ad un’occupazione illegittima, alla quale aderiscono associazioni di tutto il mondo che lavorano per i diritti umani e la legalità internazionale. Ci confortano tuttavia i messaggi di solidarietà che abbiamo ricevuto, che i giornali non hanno pubblicato. Tra questi, quelli di diverse organizzazioni pacifiste israeliane, come Gush Shalom: “Consideriamo gli insediamenti israeliani nei Territori Occupati come un grosso ostacolo alla pace e il loro smantellamento è perciò un indispensabile presupposto per il suo ottenimento. In quanto tale, dal 1997 abbiamo lanciato un appello ai cittadini israeliani a favore del boicottaggio dei prodotti provenienti dagli insediamenti e dell’astensione dal loro acquisto quando in vendita in negozi e supermercati. Decine di migliaia di cittadini israeliani partecipano regolarmente a questa campagna.” Come sottolineato da un altro messaggio pervenutoci da ICHAD, organizzazione pacifista israeliana: “Respingiamo totalmente l’accusa che la Campagna BDS sia ‘anti israeliana’. Il BDS non è una campagna punitiva: non cerca di demonizzare il suo target. La campagna chiede unicamente che ci si adegui in modo trasparente agli standard adottati dalla comunità internazionale.” Concludendo ci auguriamo che COOP e Nordiconad non cedano alle pressioni mediatiche e invitiamo tutte le aziende ad esaminare il lavoro di ricerca e documentazione portato avanti da un gruppo di persone semplici nel desiderio di prevenire attraverso i propri consumi la violenza e l’ingiustizia nel mondo, al di là delle pressioni di potenti lobby volte a discreditarne l’operato. Ribadiamo infine inequivocabilmente la nostra richiesta di boicottaggio di tutti i prodotti Agrexco, trattandosi di un’impresa che trae profitto dall’occupazione illegale di terre sottratte con la forza ai proprietari legittimi, come documentato dalle fotografie accessibili presso questo sito web: www.corporateoccupation.wordpress.com
[1] Nel luglio 2004 la Corte Internazionale di Giustizia ha definito occupati da Israele i territori palestinesi conquistati (compresa Gerusalemme est) a seguito della guerra dei sei giorni del 1967. Rita Fontanella |