Stangata d’autunno…
In arrivo una legge di bilancio di soli tagli. Fiducia di imprese e consumatori in forte calo. Carburanti e bolletta elettrica alle stelle. La CGIL sulle pensioni: “Il Governo deve dirci cosa vorrà fare, basta bugie”
È passato quasi un anno da quel 25 settembre che ha portato alla formazione del governo Meloni. La prima legge di bilancio la premier in carica la aveva trovata quasi pronta o quantomeno già in grandi linee abbozzata dal governo precedente, quello guidato da Mario Draghi. Ora siamo di fronte alla prima manovra pienamente targata centrodestra. Delle tante promesse non vi è traccia, dei tagli sì. Sono questi che caratterizzano in gran parte la manovra di bilancio per il prossimo anno. La sanità il settore più colpito. Ma in un anno di Governo a calare non sono solo i soldi messi a disposizione per gli italiani, ma anche l’indice di fiducia degli stessi. Infatti ad agosto la fiducia di consumatori e imprese ha continuato la sua discesa. Per i primi l’indice cala a 106,5 da 106,7. Per le imprese la contrazione è forte: 106,8 da 108,9. Lo stima l’Istat. Per i consumatori calano le componenti clima economico e clima futuro, ma aumentano il clima personale e quello corrente. Per le imprese calano tutti i settori: l’indice è al livello più basso da novembre 2022.Manifattura da 99,1 a 97,8, costruzioni da 166,5 a 160,2, commercio al dettaglio da 111,0 a 108,8, servizi di mercato da 105,5 a 103,6.
“Sembra passata la sbornia dei mesi scorsi in cui, nonostante inflazione in calo ufficialmente e prezzi in crescita ovunque, i consumatori italiani si erano distratti dalle vicende dell’economia” si legge sul sito dell’Aduc. “La lunga e difficile sortita dai periodi Covid aveva dato il suo contributo e ognuno era molto attratto da se stesso più che dal bene della società e dell’economia per cui: poca attenzione verso l’esterno e molta sul recupero di un livello di autostima, a costo di dar fondo ai risparmi accumulati o di indebitarsi. In questo quadro la realtà torna in primo piano. Aiutata anche dalle più che temerarie iniziative e non-iniziative del governo. Su cui non è stato fatto nulla se non incentivare crescita e distacco di imprenditori e consumatori”.
Se la fiducia scende continua invece a salire il prezzo dei carburanti, sia benzina che diesel. Le medie nazionali risultano in aumento a valle dei rialzi decisi ieri dagli operatori. Il prezzo medio in modalità self è di 1,955 euro/litro (da 1,952), con i vari marchi compresi tra 1,950 e 1,972 euro, contro 1,946 del no logo.
Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,858 euro/litro (da 1,854:compagnie tra 1,851 e 1,882, no logo 1,848. Anche qui le politiche del governo hanno fatto fiasco e si sono dimostrate inutili le misure inventate dal ministro Urso, come quella di appendere fuori i distributori cartelli con il prezzo medio. Palliativi che hanno dimostrato di non servire a nulla.
Intanto la ministra per il lavoro Calderone rassicura e alla domanda se siamo alla vigilia di una bomba sociale dice che i numeri del disagio sociale “ci dicono che la situazione è assolutamente gestibile”. E meno male.
Inoltre a breve è in arrivo una stangata sulle bollette. Dal primo ottobre infatti le bollette dell’energia elettrica aumenteranno tra il 7 e il 10%. È la stima effettuata da Nomisma Energia in coincidenza con l’ultimo aggiornamento trimestrale dell’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Aumenti che cadranno anche in coincidenza con lo scadere del bonus bollette. Il caro bollette andrà così ad aggiungersi a tutti gli altri aumenti attesi in autunno, determinando una stangata sulle famiglie al rientro dalle vacanze.
Sulle pensioni stessa solfa. Dopo tante promesse dal governo sono arrivati solo slogan. Ora servono delle risposte. A dirlo è la Cgil. “Sulle pensioni non farà nulla, anzi, sino ad oggi, è riuscito a fare peggio dei governi precedenti”. Ad affermarlo, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione. “In questi mesi – aggiunge la dirigente sindacale – si è continuato a tagliare sul capitolo previdenziale, prima con la scorsa legge di Bilancio, a partire dalla rivalutazione dell’importo pensionistico, poi con il fondo precoci e l’azzeramento di altre misure di flessibilità esistenti, come opzione donna”.
“Riteniamo che il confronto aperto con le parti sociali sia finto, non è mai stata data alcuna risposta, e purtroppo non solo sulle pensioni. Sui diversi capitoli previdenziali – sottolinea Ghiglione – conosciamo le posizioni di questo esecutivo solo leggendo i giornali. Se le notizie di oggi, veicolate su alcuni organi di stampa, fossero vere, sarebbero scelte gravi e non condivise con chi rappresenta lavoratori e pensionati”.
“Se il Governo – prosegue la segretaria confederale – ipotizza di intervenire nuovamente sulla rivalutazione delle pensioni, con un ennesimo taglio, riteniamo sia una scelta assolutamente sbagliata che contrasteremo, a partire dalla mobilitazione messa in campo nelle prossime settimane. Verrebbero colpiti ancora una volta i pensionati che hanno lavorato e versato i contributi per 40 anni e oltre”. “Per questo è necessario che il prossimo 5 settembre, al tavolo di confronto sulle pensioni, sia presente anche la Ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. Il Governo deve dirci cosa vorrà fare sulle pensioni, basta bugie, in assenza di risposte – conclude Lara Ghiglione – la previdenza resterà una delle tante ragioni della nostra mobilitazione che ci riporterà in piazza a partire dal prossimo 7 ottobre a Roma”.