Spigolature: Isola

 
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Con l’avvento del web la politica si giuoca in prevalenza sui social che di per sé, senza essere ne buoni ne cattivi, sono un segnale dei tempi che mutano celermente nel campo dell’informazione.

Non è il caso di scandalizzarsi, bensì di imparare a consumarli con spirito critico, evitando di abbuffarsi e diffidando delle fake news che impoveriscono la qualità dei contenuti.

Qualcuno si è chiesto molto opportunamente se alla fine l’unica isola di libertà non sia la vecchia carta stampata tenuta a rispettare certe regole deontologiche e la pluralità delle opinioni prima di arrivare al lettore. Perché no, viene da dire.

Ma tra i cosiddetti “nativi digitali” prevale una diversa mentalità rispetto ai quotidiani cartacei.

Ormai sono sempre meno coloro che li leggono e che in futuro forse non li leggeranno mai, segnando di fatto la fine di un’epoca e sostituendola con un’altra in cui basterà schiacciare un tasto per decidere quello che possiamo dire o non dire, sapere o non sapere.

Che non è certo una prospettiva allettante.

 

 Renzo Balmelli da  L’avvenire dei lavoratori

 

 

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