Silvio Berlusconi al blog Trucioli Savonesi

Comunicazioni  scritte del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in esclusiva nazionale al blog Trucioli Savonesi
 
REVOLUTIONARY ROAD
(From the italian chronicles of the thwenty one century –Cambridge University-Field political research  dep.- F K-archiv. XXX-5- transl. by  Fantasio Disperi )

Comunicazioni  scritte del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in esclusiva nazionale al blog Trucioli Savonesi
 
REVOLUTIONARY ROAD
(From the italian chronicles of the thwenty one century –Cambridge University-Field political research  dep.- F K-archiv. XXX-5- transl. by  Fantasio Disperi )

Lo sguardo azzurro, quasi metallico, chiaro diretto e privo di pathos,  lo trasse per un momento in inganno.

“Allora, risalgo ?” mormorò, levandosi barcollante dalla poltrona.

“No Presidente, i sondaggi sono al minimo storico e ho l’impressione che stiano precipitando, malgrado le sue dichiarazioni sul distacco…  dagli indagati, diciamo,  e malgrado i suoi distinguo da Tremonti.”

“Tu mi hai già suggerito che cosa dovrei fare, non ti chiederò di ripeterti, mantieni la tua opinione?”

“Sì, Presidente, anzi ritengo che le decisioni da me consigliate siano improcrastinabili.”

“E’ mezzanotte, sono stanco,vai pure, ti chiamerò domattina, assai presto.”

   Rimasto solo, si ritrasse nello studiolo segreto. Appeso al muro un ritratto lo guardava sornione. Lo aveva commissionato ad un pittore bravissimo e completamente alcolizzato, conosciuto nella banlieu parigina, in occasione di un viaggio debitamente excortato  di pochi  anni prima. “Fammi, gli aveva detto, con la faccia che dovrei avere senza trucchi, tiraggi, capelli finti o di fresco impianto, sorriso stereotipato, cerone ecc.,con la faccia del travaglio che mi tormenta e, tuttavia, non farmi l’espressione triste.”

  Ne era risultato il  volto di un settantenne calvo, scavato da rughe, con alcune macchie di vecchiaia, le guance cadenti, gli occhi dalle palpebre pesanti ma con un aleggiare  di saputa soddisfazione, un po’ proterva, nello sguardo.

   L’idea gliel’aveva data il famoso romanzo di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”.  Voleva potersi vedere nella verità della sua attempata immagine, ma tale visione era riservata a se stesso.

   Indossò il cilicio e chiamò Herr Doctor W.F., sempre a sua disposizione  insieme ad alcuni aiutanti specializzatisi a Boston, con laboratorio ad altissima tecnologia ubicato negli anfratti della villa.

    Si iniziò con la testa. Detrapiantare dalla cute del cranio tutto il posticcio e sradicare ciò che non si distaccava fu operazione alquanto dolorosa. Poi si passò al volto:  praticamente l’intervento corrispondeva ad un trattamento chirurgico a ritroso, con assorbimenti siringati e liposuzioni connesse. Le anestesie avevano un effetto limitato: la sofferenza fu atroce . “Meglio, pensò, questo lascerà altre impronte sulla mia già provata espressione.” La tortura continuò fino a raggiungere un risultato che lo stupì, era come se , improvvisamente, gli fossero piombati addosso vent’anni, tutti assieme.

   Si sdraiò sul letto ma non riuscì a prender sonno, il cilicio lo tormentava.

 “E i denti? Lasciamo perdere per ora, basta che non sorrida . Pensiamo invece all’abbigliamento. La tuta alla Bertolaso non va più bene , anche lui ! potrei indossare un maglione  casual alla Gino Strada, con un panciotto grigio un po’ liso, vecchi jeans e scarpe tipo Superga anni sessanta”.

Estrasse dall’armadio alternativo  tutto quanto e si vestì. Naturalmente non poté rasarsi. L’ispido biancore barbarizzo  ne accrebbe l’aspetto straziato.  Orribile visu ! esclamò, in parafrasi  semantica  del broccardo latino di liceale reminiscenza.

Gianni fu destato dal concertino del cellulare alle cinque del mattino .

“ Presidente ?”

“Vieni subito, sono pronto, dobbiamo predisporre le dichiarazioni, portati il notaio e l’avvocato.”

Quando il “parquet” al completo arrivò, solo Gianni lo riconobbe e restò imperturbato. Gli altri trasecolarono e il volto dell’avvocato si stinse in un pallore ancor più cadaverico del solito.

   Mentre il Dottore era intento ad edulcorare le tracce dell’intervento, dettò al notaio e all’avvocato, cui rilasciò svariate procure, tutta  una serie di  disposizioni che li fecero sbottare: “Ma Presidente, in questo modo Ella resta completamente deprivato di ogni avere, sul tavolaccio!”

   “Così voglio e così deve essere. L’importante è che mia moglie e i miei figli siano  al coperto. Per me, nulla.”

Poi restò solo con Gianni.

Le ore passarono in fretta . La dichiarazione a reti TV unificate (per l’ultima volta, promise) fu concordata per le ore 13,00-, con ripetizione registrata per le ore 14,00-  20,00 e 23,00 .  Lesse, senza enfasi, dopo la scarna presentazione

 

Comunicazioni del Presidente del Consiglio: 

“Italiane, italiani, sorelle e fratelli miei,

così come voi anch’io sono rimasto sconvolto dall’emergere, nell’ambito del Governo da me presieduto, per il quale mi sono tanto prodigato, nelle formazioni politiche da me create, che ho sempre considerato al servizio dell’Italia Unita, di particolarismi, di tangenti, di atti di varia corruttela, spesso mascherata da sciocche scusanti, di deviazioni dal retto cammino che  deve essere percorso da chi si promuove alla direzione della Cosa Pubblica, almeno da quando inizia la sua missione.

Tali fatti peggiorano l’immagine di una compagine già logorata e che deve, invece, nel pieno delle sue forze, far fronte alla crisi economica che imperversa in tutto il mondo e che gravemente ci coinvolge. La classe politica,  nel momento stesso in cui chiede a tutti voi il massimo del sacrificio, deve dare l’esempio.

  Ma, nel comparteciparvi la mia profonda delusione, alla quale farò seguire gli atti che poi vi dirò, io, per primo, non posso sottrarre me stesso  al severo giudizio della mia coscienza, che precede il vostro e quello di qualsiasi organo o soggetto istituzionale. Sì, è vero, ho commesso  errori gravissimi, mi sono avvantaggiato di posizioni avventurosamente raggiunte nel campo economico, finanziario, editoriale  e mediatico, ho riposto la mia fiducia, talvolta, in personaggi indegni, inoltre mi sono macchiato di comportamenti personali che, anche se non hanno leso i vostri diritti e interessi di cittadini, hanno tuttavia compromesso il mio carisma, indebolendo agli occhi del popolo la mia figura di uomo e di credente.

 Sono profondamente pentito.

  Ho quindi deciso di rovesciare il quadro dei riferimenti nel quale mi sono riconosciuto fino ad oggi.

 Io sono, ora,  come voi  mi vedete, nel mio vero aspetto: con questo volto segnato dalle offese del tempo e degli affanni, senza beni di sorta che non abbiano riferimento al mio  mero sostentamento, essendomi liberato di  ogni altro.  Così  come sono, se vorrete, continuerò, per gli anni che mi restano, con novello slancio e totale dedizione, la missione che mi è stata assegnata al vostro servizio,  senza nessun altro fine  che non sia il pubblico bene.

Rinnego, pertanto, le grandi  ricchezze terrene del singolo, considerandole il risultato dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e  delle astuzie e  truffe del capitale finanziario globalizzato, tesi ad ingannare i lavoratori ed a togliere al popolo ogni potere.

 Rinnego le intemperanze che hanno provocato la sofferenza e il distacco di mia moglie:  una Donna vera  il cui amore, da solo, rende ridicolo e puerile ogni altro accostamento femminaro al quale mi hanno trascinato le cattive compagnie.

 Rinnego la subordinazione al razzismo, alla xenofobia, all’egoismo miserevole e provincialotto della cosiddetta “Lega Nord”; dichiaro di troncare, qualunque sia il prezzo politico ed  elettorale da pagare, ogni rapporto con cotale formazione verdastra che vuole distruggere l’Unità d’Italia e afferma grottesche volontà separatiste, fondate sull’ignoranza e la negazione dei valori che costituiscono la tradizione e l’anima della nostra Nazione.

 Riconosco nei grandi principi della  Costituzione, nata dalla Resistenza, gli obbiettivi della politica che intendo perseguire.

  Dichiaro di voler accogliere i nostri fratelli africani e tutti coloro che vorranno approdare da noi per conferirci la loro ricchezza umana e il loro lavoro e di voler por fine a ghetti, divisioni, separazioni, pregiudizi ed altre forme di abiezione anticristiana nei confronti degli immigrati di qualsiasi provenienza.

Riconosco nella difesa del lavoro, fondamento della nostra democrazia,  nella solidarietà  e nell’etica della gestione della cosa pubblica, le forme nelle quali devono essere inquadrate le scelte amministrative di un Governo democratico  degno di questo nome.

  Riconosco nel potenziamento della Comunità Europea, nell’avvio verso una maggiore unità europea e nella costruzione di  una politica estera comune, una necessità immediata.

Riconosco nella lotta alla disoccupazione e nel rilancio della Cultura, della Scuola, delle Università, della Sanità e della Ricerca le priorità assolute dell’attività istituzionale del Governo nazionale, con l’intervento ampio ed articolato  delle competenze regionali e delle autonomie locali.

 Riconosco la necessità di proteggere e difendere il patrimonio archeologico, artistico e paesaggistico nazionale,  da mantenersi saldamente in pugno all’autorità centrale.

  Intendo incrementare le libere professioni, il commercio, l’artigianato, le imprese turistiche ed alberghiere e il lavoro autonomo in generale, con incentivi attivi ed anche fiscali, soprattutto per le imprese individuali e per i giovani. Ritengo che il rilancio dell’economia dipenda anche da una nuova gestione delle risorse umane del Paese, dalla difesa dei redditi dei lavoratori e dei pensionati che costituiscono il volano della spinta propulsiva alla produzione.

 Riconosco nella Magistratura un pilastro portante della nostra democrazia e mi impegno a potenziarne l’efficienza e l’autonomia con una adeguata riforma,accompagnata da un intervento di ammodernamento e di riqualificazione  delle risorse da conferire alle Forze dell’Ordine cui va tutta la mia gratitudine.

Mi impegno a far sì che le imposte siano corrisposte con il criterio costituzionale della progressività, in modo che chi più ha più paghi.

Mi impegno ad  azzerare, ritirare  e comunque eliminare tutti i disegni di legge  cosiddetti ad personam, o che, comunque, contrastino con le esigenze di giustizia nei confronti di chiunque, nonché con quelle di lotta alla criminalità, comprese le norme limitative delle intercettazioni telefoniche; mi impegno a far abrogare  le leggi già approvate in tal senso. 

Per poter attuare il mio nuovo programma, l’attuale esecutivo  dovrà essere messo in crisi .

E’ assai probabile che il Presidente della Repubblica, in seguito a ciò, dopo le più ampie consultazioni del caso, ritenga di dover sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni.

Mi presenterò allora a voi con una formazione di donne e uomini completamente rinnovata, con largo spazio ai giovani. Nessun indagato, imputato, condannato per reati commessi nell’ambito delle proprie funzioni pubbliche, o associato ad organizzazioni delittuose, farà parte delle nostre liste.

Giudicherete in perfetta libertà, senza condizionamenti, perché tutte le TV  del mio vecchio armamentario mediatico, saranno state da me  alienate (ed ho già disposto in tal senso), con rimessa dei proventi  alle grandi organizzazioni umanitarie, tra le quali Emergency e Amnesty, e non potranno procurarmi alcun vantaggio, come da precise clausole immesse negli atti di cessione.

Vi lascio ora, per ritirarmi in un convento di frati trappisti, ove rimarrò, sino alla nuova chiamata, in silenzio, meditazione, digiuno ed astinenza, per il processo di purificazione al quale mi sono sottoposto. Concedetemi il vostro perdono e, se potete, la vostra fiducia.

  “Dio salvi l’Italia.”

Nel pomeriggio, iniziarono a pervenire le  prime relazioni nella cella spoglia del convento ove era stato accolto, mentre sgranocchiava un po’ di pane di segale disseccato, solo, con un mobil ad alta definizione, schermato e sottratto a qualsiasi intercettazione.

“Presidente (Gianni, quasi commosso) è già in atto una grande manifestazione spontanea a piazza del Popolo: alcune migliaia di persone stanno assemblandosi al grido ‘Resta con noi’, donne il lacrime, bandiere azzurre, mentre un gruppo di operai delle municipalizzate è sceso in sciopero di solidarietà. Le e-mails sono ormai innumerevoli. I sondaggi portano il gradimento al 49%, un balzo di oltre venti punti in poche ore.”

  Sulla linea speciale Mannheimer § C. , verso le ore 19,00 : “Presidente, il consenso ha raggiunto ora il 57,00%- piazza San Pietro è invasa de decine di migliaia di fedeli, con cartelli che riproducono il suo volto disfatto con scritto: ‘Santo subito’!

Il Papa ha fatto una comparsa e, benedicendo la folla, ha detto: ‘Facciamo foti per fostro Presitente, con qweste intenzioni prechiamo : Pater noster…’”

  Il servizio segreto si fece sentire verso le 24,00: “Presidente, Fini ha convocato di corsa i suoi ma non si è presentato nessuno. Bersani è comparso in TV per dichiarare: ‘Aspettiamo, a pie’ fermo. Intravediamo l’affacciarsi di un pericoloso peronismo’. Casini ha detto ‘Si è convertito al grande centro, ancora una volta abbiamo avuto ragione.’ Pare che, in preda al panico, tutti i suoi vogliano iscriversi al PdL.  Di Pietro ha pronunciato parole sconnesse, sbraitando ‘Che ci azzecca Dio?’

Tremonti ha detto: ‘Sono al di sopra delle parti e resto a disposizione per la nuova gestione dell’economia’.

Bossi e alcuni altri dirigenti della Lega hanno dettato un pronunciamento ove hanno affermato la Secessione della Padania, includendovi anche la Liguria, dopo aver consultato Bruzzone che ha occupato la fontana di Piazza De Ferrari, dichiarando la Libera Repubblica Marinara di Sam-Doria ( pare siano intervenuti, per lo sgombero, i VV.FF. del centro storico). Poiché alcune squadre della sedicente ‘Guardia Padana’, armate di doppiette, hanno apposto cartelli di confine sulle assunte  frontiere regionali del nord, si sta valutando dalla Procura Generale  della Repubblica di Firenze se non sussistano gli estremi di violenza e idoneità,  costitutivi del delitto previsto e punito dall’art. 241 del Codice Penale (Attentato all’Unità dello Stato). E’ probabile che l’alto Comando dei Carabinieri sia incaricato dell’arresto di Bossi e camerati che sarebbero poi trasferiti all’Asinara, ove le recenti occupazioni hanno reso l’ambiente accogliente (i lavoratori hanno garantito aragoste e pane carasau).

 I sindacati, CGIL in testa, hanno dichiarato, per bocca dei loro segretari,  di essere pronti alla mobilitazione generale a suo favore, per il caso di eventuali sabotaggi da parte dei poteri ‘forti’. Tutti i ministri si sono dimessi, esclusi La Russa, Brambilla e Gelmini. Il primo si è chiuso nel suo ufficio dopo aver indossato la tuta mimetica, le  ultime due vanno in giro dicendo che Ella scherza.”

    Ore 24,00: “Presidente, esclamò Gianni con voce insolitamente rauca, il consenso ha raggiunto, nei sondaggi più cauti,  l’81%  !”

   Allora si accostò allo spoglio giaciglio, si cavò il cilicio, si distese e, con un sorriso biancodentato e aperto alla solitudine della povera cella, prese finalmente sonno mormorando fra sé e sé, ormai sognante, “ Che grande pentito io sono”.  

                        (Per copia conforme)                          BELLAMIGO

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