Siamo il prodotto ma anche l’unica speranza
Bastano pochi click e ti consegnano di tutto davanti alla porta. Consumare non è mai stato così facile e conveniente. Multinazionali globali vendono online anche nei paesini dell’entroterra a tempi e costi da record.
Nella vita reale intanto, è in corso una strage epocale di negozi e produttori locali e quindi di posti di lavoro. I consumatori accumulano roba inutile dal divano di casa a velocità inaudite ignari che nel frattempo stanno distruggendo la propria economia locale ma anche la propria comunità ed unicità culturale. E non solo. Un pacco dietro l’altro ma se poi stanno male devono spendere la notte nel corridoio del pronto soccorso in attesa di un letto e mesi in attesa di una visita e anni in attesa di un intervento, mentre le scuole dei loro figli cadono a pezzi e le strade son piene di buche e spazzatura.
È la legge della giungla chiamata mercato. Prospera solo quello che rende. In America stanno sperimentando droni per consegnare nel giro di pochi minuti e mega magazzini sono gestiti solo da robot mentre il personale in carne ed ossa superstite è costretto a ritmi infernali. Lo chiamano progresso, ma è suicidio consumistico. È la stupidità del mercato che ha infettato tutto e ci porterà all’autodistruzione se la politica non ritrova gli attributi. Il vero prodotto ormai siamo noi. I nostri gusti, i nostri vizi, i nostri interessi, il nostro potere di acquisto. Informazioni su dui noi che servono al mercato per identificarci e martellarci di pubblicità su misura in modo da spingerci a comprare il più possibile senza nemmeno chiederci se quella roba ci serve davvero o meno. Algoritmi che stimolano i nostri istinti, manipolano le nostre preferenze, lanciano mode, inventano bisogni. Uno sfruttamento sistematico degli automatismi mentali e delle abitudini oltre che della viscerale avidità e superficialità umana che viene incoraggiata ed imperversa ovunque. Sei quello che ti puoi permettere e più hai più sei e meglio hai meglio sei. Già, come no. Vuoto riempito col nulla. Consumatori inconsapevole di venire consumati. Col mondo trasformato in una discarica anche interiore e ricchezze immense che finiscono nelle mani di una manciata di predatori che sguazzano in un lusso sempre più grottesco mentre gran parte del globo lotta per sopravvivere. È la legge della giungla chiamata mercato. Quello che succede se si delega il proprio sviluppo all’economia e il profitto rimane l’unica stella polare. Una economia senza volto e che non vota nessuno, ma che domina la politica e quindi determina la nostra realtà. Lobby economiche che entrano da padrone nei palazzi del potere per strappare libertà di manovra ma anche politica stracciona che si inchina pensando che con la crescita del Pil si risolvano tutti i problemi. Politica in balia del pensiero unico neoliberista che mentre chiacchiera sul nulla e cioè di se stessa, non si rende nemmeno conto di come gira il mondo. La chiamano politica ma è marketing elettorale. Lo chiamano progresso ma è suicidio consumistico. Stupidità del mercato che si è fatta sistema e che ci porterà all’autodistruzione se non costruiamo un modello più democratico ed intelligente. Altro che prodotto , siamo l’unica speranza.