SHLOMO VENEZIA

SHLOMO VENEZIA:
“NON SI ESCE MAI DAL CREMATORIO.”

SHLOMO VENEZIA:

“NON SI ESCE MAI DAL CREMATORIO.”

Sonderkommando Auschwitz è un romanzo memoriale sulla Shoah, risultato di una lunga intervista ad uno dei più importanti testimoni della Shoah: Shlomo Venezia. Una testimonianza sulle camere a gas e, in generale, sui campi di sterminio. Il romanzo incomincia con una preve presentazione di Shlomo Venezia.

La fine di marzo 1944 viene arrestato con la famiglia ad Atene e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau (dopo svariati giorni di viaggio in treno, ai limiti della sopravvivenza). Shlomo Venezia arriva ad Auschwitz e l’ accoglienza ricevuta non è come il “rassicurante benvenuto” che viene messo in evidenza nel film “La vita è bella” di Roberto Benigni (che non racconta una storia vera e vissuta), ma è una accoglienza con… cineprese… per diffamare gli Ebrei nel cinema nazista. E dopo i filmati… i prigionieri venivano scorticati a sangue per essere rasati. Dopo la doccia venivano sottoposti al “tatuaggio” del loro numero di matricola e dopodiché venivano assegnati alle unità di lavoro. Shlomo Venezia arrivò al Sonderkommando (comando speciale), l’unità che doveva svolgere il lavoro più ingrato: occuparsi di coloro che dovevano essere subito eliminati all’arrivo al campo, per poi bruciarne i cadaveri. L’Autore, per non subire la stessa sorte, si è dovuto rassegnare a svolgere questo compiti… nei campi di sterminio ci voleva poco per morire… fisicamente e… perché no, anche psichicamente… dopotutto Shlomo Venezia, dopo la sua testimonianza ha affermato che dal Crematorio non si esce più, che non si può dimenticare il compito che ha dovuto svolgere per tenere salva la pelle… e non si può dimenticare nemmeno quello che avvenne settanta anni fa…

Non si può dimenticare mai… e con questo scritto ho voluto rendere omaggio a Shlomo Venezia, recentemente scomparso. Per non dimenticare mai.

Alessio Ganci

http://www.ssep.it

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