Sesso, Samba e Politica: Il Duello tra Renzi e Meloni tra Ritmo e Contraddizioni

Sesso, Samba e Politica: Il Duello tra Renzi e Meloni tra Ritmo e Contraddizioni

C’è qualcosa di magnetico e contrastante nella dinamica che si è creata tra Matteo Renzi e Giorgia Meloni, quasi un ballo sensuale e feroce come quello evocato in Sesso e Samba, il brano di Gaia e Tony Effe. La politica, come la musica, è un intreccio di armonie e dissonanze, di attrazione e repulsione, e l’evoluzione del rapporto tra i due leader sembra seguire proprio questa logica: un ritmo serrato, fatto di momenti di sintonia e di rottura, di passi avanti e di ritirate strategiche, di alleanze sfiorate e di scontri esplosivi.

Da una danza politica a una guerra di nervi 
All’inizio, Renzi e Meloni sembravano ballare sulle stesse note: entrambi ex outsider dei loro partiti di origine, entrambi leader con una forte carica individualista, entrambi inclini al decisionismo più che al compromesso. Renzi, nei primi mesi del governo Meloni, non chiuse la porta al dialogo, lasciando intendere che su riforme e giustizia si potesse trovare un’intesa. Sembrava quasi che il loro rapporto potesse essere come il ritornello di Sesso e Samba: due elementi diversi ma in qualche modo complementari, capaci di fondersi in un’armonia inaspettata.

Ma, come nella canzone, la passione iniziale è destinata a degenerare. E così è stato anche tra i due leader, con Renzi che ha scelto di riavvicinarsi al centrosinistra e Meloni che ha risposto con attacchi sempre più mirati. Lui, il politico che cambia ritmo e alleanze come un ballerino esperto, lei, la leader che impone il suo tempo senza voler essere condizionata.

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Il punto di rottura: fuori tempo, fuori gioco
Il vero spartiacque è arrivato con due episodi emblematici. Il primo, apparentemente innocuo, è stato l’abbraccio tra Renzi e Schlein durante la Partita del cuore. Un gesto che ha sancito pubblicamente il ritorno dell’ex premier nell’orbita del centrosinistra e che ha fatto scattare la diffidenza definitiva di Meloni. Il secondo, più politico, è stato lo scontro in Senato durante il premier time del novembre 2023, quando Renzi ha attaccato Meloni sul costo della vita e la premier ha risposto con una stoccata velenosa sul suo legame con l’Arabia Saudita.
A quel punto, i due hanno smesso di ballare insieme: Renzi ha preso la sua strada con l’obiettivo di ricostruire un centrosinistra competitivo, mentre Meloni ha blindato il suo governo e ha iniziato a vedere in lui un avversario da neutralizzare. La loro dinamica ha assunto le sembianze di una relazione tossica in cui l’attrazione iniziale si trasforma in un conflitto senza tregua, proprio come canta Tony Effe: “Non siamo troppo diversi come sesso e samba”.

Chi guiderà il ritmo della politica italiana?
Se in Sesso e Samba il protagonista si lascia trascinare da una donna affascinante ma pericolosa, nella politica italiana Meloni e Renzi si contendono il ruolo di chi guida il gioco. Lei, forte di una maggioranza stabile, cerca di mantenere il controllo. Lui, ormai senza un Terzo Polo, tenta di trovare il suo spazio nel centrosinistra, nella speranza di essere l’elemento capace di spezzare il dominio della destra.
Ma c’è un dettaglio importante: in politica, come nella musica, l’armonia perfetta è rara. E il vero vincitore non è chi impone il ritmo, ma chi riesce a far ballare gli altri al proprio tempo.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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