Servizio militare

C’era una volta
il Servizio Militare di Leva …

C’era una volta
il Servizio Militare di Leva …
… e lo sa bene chi è oltre i cinquanta anni e ne ha avute le scelte di vita condizionate da quei quindici mesi (tra il 1972 e il 1973), tutto sommato senza preoccupazioni, mentre alcuni figlioli che avevano fatto il ’68 salivano le scale dell’Istituto di Fisica (oggi Dipartimento) senza obblighi di Leva e con un contratto quadriennale con riserva di posto nella scuola secondaria.
Ma attraverso quali alchimie non hanno avuto “soluzioni di continuità” nel loro curriculum? Essendo in Italia, la domanda appare retorica. 15 mesi che portavano il “gentil sesso” ad accumulare punti nelle graduatorie provinciali, a ricevere nomine a tempo indeterminato dai Presidi degli Istituti professionali, mentre i maschietti “abili e arruolati” ne avevano i capelli bene accorciati, un bel basco nero in testa, un fucile e 500 lire al giorno. Oggi il Ministro Ignazio La Russa ha avuto la bella idea di introdurre la “mininaia” ben pubblicizzata dal gentil sesso con il cappello da Alpino come se fosse un allegro campeggio a spese del contribuente. Ma quale lo scopo? La mia ingenuità di fondo mi impedisce di vedere oltre un invogliare qualcuno ad arruolarsi. Penso con malinconia che se il servizio militare di leva fosse stato obbligatorio per maschi e femmine, probabilmente le vite di tanti avrebbero avuto diverse direzioni, probabilmente molti non avrebbero fatto gavetta fuori regione per ritornare nella propria dopo aver vinto un concorso (per titoli e per esami). Perché, allora, tanta disparità tra maschi e femmine? Oggi c’è quasi mezzo milione di “bamboccioni” angosciati dall’attesa del sabato sera, spesso nullafacenti o di lungo fuoricorso, attanagliati dal come far passare il tempo mentre gravano su padri stufi dalla norma dell’obbligo al mantenimento “fino all’autosufficienza economica” (come recita il disposto di Legge) o assillati da madri che incitano le proprie figlie ai positivi esempi di cui tanto si discute su giornali e trasmissioni televisive sul nostro “Premier”. Penso, nella mia ingenuità senile: Ma la reintroduzione obbligatoria di un servizio civile e/o militare obbligatorio per maschi e femmine di almeno un anno, non toglierebbe questo mezzo milione di giovani da tanti assilli? Ogni giorno il “sergente” di giornata troverebbe sempre qualche utile attività da fare svolgere, come la pulizia dei sottoboschi a perenne rischio di incendi, la manutenzione di tante strade quasi impraticabili per conflitti di competenze nella manutenzione, come la messa in sicurezza di tanti locali scolastici, come la pulizia di tante scuole dove il personale ATA non ha competenze specifiche e ci si affida a ditte esterne … Quanta bella, utile mano d’opera a basso costo e quanta bella e sana gioventù valorizzata dal fare qualcosa di “utile” e non di “futile”. La contropartita? Facilitazioni in graduatorie di pubblici concorsi e/o, in generale, un lasciapassare credibile e affidabile per il mondo del lavoro.

 

Salvatore Ganci

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