Se il gioco si fa duro rispondo da uomo. No a Von der Leyen, si a Metsola

Se il gioco si fa duro rispondo da uomo.
No a Von der Leyen, si a Metsola
Meloni vuole Metsola in Commissione al posto di von der Leyen e si ritiene
molto soddisfatta da risultati Consiglio europeo.
Meloni e Macron, hanno litigato, insomma non vanno d’accordo. Al momento, poi non è dato sapere.
Quale sarà il fututo assetto dell’unione? Uno la vuole cotta, l’altro la vuole cruda.
Nel corso dei reiterati colloqui con il leader del Ppe Weber, con cui lavora a un patto tra Popolari e Conservatori in vista delle elezioni per l’Europarlamento ha preso corpo l’idea Meloni.
Il progetto prevede il sostegno di Roberta Metsola come presidente della Commissione. Espressione di una maggioranza di centrodestra che dovrebbe uscire vincente dalle urne.
Almeno secondo i sondaggi attuali .

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E Draghi? Ah saperlo… Non è davvero sicuro e scontato che voglia fare il nonno.
Insomma il nostro Presidente sta diventando un problema per l’establishment europeo, da corpo estraneo qual era. Quel sistema di potere che regge sul rapporto Ppe-Pse e sullo storico asse franco-tedesco potrebbe essere destabilizzato da un disegno tanto ambizioso quanto velleitario. Ovviamente l’idea di Macron si scontra con quella di Meloni. Chissà che l’invito che non ha avuto luogo alla cena con Zelensky e Scholz  “non faccia parte della strategia francese di contrastare il piano di Meloni e di isolarla”, come racconta una fonte autorevole che ha contatti diretti con l’Eliseo e palazzo Chigi.
Plausibile visto che finora costei non ha mai dato particolari pretesti a chi in Europa voleva tenere “sotto osservazione” il governo che presiede. Infatti il suo rapporto con le istituzioni dell’Ue ha ricevuto addirittura il plauso del commissario all’Economia Gentiloni mentre la sua posizione sul conflitto in Ucraina si è rivelata in continuità con quella del suo predecessore a Palazzo Chigi. Tanto che fa pensare a un accordo, non del tutto occulto ma anche abbastanza palese, Draghi/Meloni.
E quello di Macron è stato ed è considerato un affronto pubblico non al premier bensì al governo tutto, non che al Paese.
Quella cena aveva un forte valore simbolico e politico: incrociava la questione dei rapporti di forza tanto in Europa quanto in Occidente. Spingendo Berlino a rompere gli indugi sull’invio dei tank a Kiev, Parigi ha inviato anche un messaggio a Washington per dimostrare quale sia il baricentro nel Vecchio Continente sulla guerra. Forse con quella cena mancata si è voluto
dare davvero un avviso politico diretto, per rendere ininfluente l’appoggio di Roma, su cui USA fa affidamento da un anno. E pare che Macron abbia voluto inviare un messaggio a Washington. Incrociando la questione dei rapporti di forza tanto in Europa quanto in Occidente incalzando Berlino a rompere gli indugi sull’invio dei tank a Kiev.
Qualcuno facendo un po’ di gossip sostiene addirittura che il mancato invito sarebbe frutto dell’offesa sofferta da Zelensky per non essere stato invitato, o respinto, o non si sa che altro, a Sanremo.. Sì, anche queste ipotesi vengono considerate, come una bizza infantile.
Meloni, comunque, ha deciso di rispondere senza indugio nonostante le fosse stato sconsigliato da più parti.
“Allora non avete capito. In questi casi se qualcuno prova a fare il duro rispondo da uomo, io. E dovrei andare a Parigi quando ci si comporta così con l’Italia?”
Non è facile procedere in questa direzione e percorrere questa strada. Rischio e incognite per il Premier. Un pezzo di PPE non vuole Metsola.
Acune fonti qualificate sostengono che l’Italia ha “il fianco economico scoperto” e ogni richiesta di Roma passa da Bruxelles, dove siede l’attuale presidente della Commissione. Che, ovviamente, mira alla ricandidatura.
I governi francese e Tedesco pare convergano su lla Von der Leyen, per garantire il seggio a una rappresentante del Ppe, spaccare il loro asse con i Conservatori e lasciare immutati gli equilibri “vista la grave situazione internazionale”.
Inoltre i sondaggi odierni fra un anno potrebbero essere diversi. Data la crisi dei Socialisti, Intanto Renew Europe vuole costruire un’area di centro che impedisca a Ppe ed Ecr di diventare maggioranza nell’Europarlamento.Insieme ai I Verdi Tante contromosse da qui a un anno. L’impressione di rappresentanti diplomatici è che di qui al 2024 la scia sismica tra Parigi e Roma, si alterni a fasi di quiete.
“La questione è politica”. sostiene e insiste Meloni. Sarà da vedere come potrà muoversi cercando di evitare l’isolamento nell’UE pur mantenendo nel contempo saldo il legame con gli Stati Uniti. Non sono ammessi errori. Il futuro darà risposte.
E in questa sfida la premier rischia l’accerchiamento. Che però non potrebbe completarsi senza una sponda in Italia.
Comunque il nostro Presidente si ritiene molto soddisfatta per i risultati e sottolinea ancora che i rapporti personali con Macron sono normali.

Carla Ceretelli

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One thought on “Se il gioco si fa duro rispondo da uomo. No a Von der Leyen, si a Metsola”

  1. Ammirato da tanta competenza! Però quella “scia sismica” stona in questo contesto di saputa analisi di politica estera. Un cordiale saluto da Fulvio Sguerso.

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