Savonesi, se son bughe abboccheranno

Savonesi, se son bughe abboccheranno

 

Savonesi, se son bughe abboccheranno

 Tre milioni di oneri di urbanizzazione. Fanno gola, no? Certo che sono tanti. Un bel malloppo per una città in crisi economica. Ovvio, il costruttore deve avere il suo interesse, non basta poter avere spazi appetibili sul mare, da decenni gli si diceva che più di tanto non poteva costruire, norme di buon senso regionali dettavano altezza massima, numero di piani. E no, non va bene. Lasciamo lì, che poi il “degrado” convince i riluttanti. Non valgono, per questi grandi costruttori, le regole di un qualsiasi privato, che deve tenere in ordine i suoi beni per decoro e salvaguardia pubblica. No. Loro possono far crollare tutto, e va pure a loro vantaggio. 

  


 

Raddoppiamo addirittura, dunque, i volumi previsti. E dove li mettiamo, questi volumi, perché non si protesti troppo, perché passino inosservati? Li stiriamo in altezza, due mega torri, anzi tre, anzi due? Li piazziamo in larghezza, digradanti, terrazzati, va’ che figo, eh? Ci mettiamo gli alberelli dei rendering, che son così carini. Sembra una foresta. Nessuno potrà dire che non gli piace. 

Oneri di urbanizzazione, vediamo… ci sono i rii Cristoforo e Molinero che danno problemi, diciamo che li sistemiamo, e fa già un milione e mezzo. Il Comune è senza soldi, non può permettersi queste opere vitali, ci pensiamo noi, generosi e magnanimi costruttori!

Peccato che in Commissione qualche rompiscatole dei 5 stelle faccia notare che quelli non sono oneri, ma opere propedeutiche ai palazzi stessi, senza le quali per i vincoli idrogeologici non si potrebbe costruire. E che se si opera solo verso la foce la messa in sicurezza è relativa. 

 


 

Allora cosa ci aggiungiamo? Vediamo… può rientrare nel progetto di passeggiata, pensiamo a parchi, parcheggi, alberature…Del resto il progetto di passeggiata a spezzoni con soldi pubblici è stato fatto apposta, dalla vecchia alla nuova amministrazione, per inserirci il magnanimo contributo dei privati. Ma quanto sono generosi, ve’!

Non basta ancora? E che diamine. Infiliamoci l’università, scienze del mare. Gli diamo una qualche auletta. Gli lasciamo usare la spiaggia, pensa te che generosi. 

E mi voglio rovinare… ci mettiamo box interrati, e un bar ristorante.

Insomma, il pacco regalo è infiocchettato bene, no?

Siamo in un momento di crisi economica e immobiliare, in cui le uniche costruzioni che possano rendere (ed è opinabile pure quello) sono quelle extralusso. Che facciamo, un momento di ripensamento, di revisione dei progetti? No. Aumentiamo i volumi a dismisura, se no non si guadagna.

 


 

Evvai così, tanto chi se ne frega di robe come rispetto del territorio, consumo di suolo, demanio marittimo. L’ingordigia sterile che non lascia nulla, economicamente, che devasta senza produrre lavoro o sviluppo, deve pur continuare, in qualche modo.

E allora non costruiamo più sul mare! – è sbottato il vicesindaco Arecco, infastidito, sull’atto di bocciare la nostra mozione che prevedeva una revisione del progetto passeggiata.

I recenti eventi atmosferici e i cambi climatici suggerirebbero quanto meno prudenza, nel costruire sul mare. Ispirerebbero moderazione, nel piazzare palazzoni accanto a rii tombati, non importa quanto messi in sicurezza. 

L’essere umano, per la sua stessa sopravvivenza, avrebbe bisogno di una riflessione profonda, di un cambio di rotta che coniughi vero sviluppo e benessere con scelte profondamente diverse.

E invece no. A Savona non cambia mai niente, sia centrodestra o centrosinistra, la prima regola è sempre: mai scontentare i costruttori. I progetti, prima o poi, devono passare.

Intanto, lì accanto, la bella e trascurata e sfiorita villa Zanelli può piangere tutte le sue lacrime di malinconia. Ben che le vada, sempre che non crolli prima, si troverà trasformata in “hotel de charme”, imbellettata a umiliarsi e omaggiare la distesa arrogante di palazzoni.

Noi lotteremo, certo, faremo sentire la nostra voce. Ma se ancora una volta i savonesi rimarranno indifferenti, se diranno al solito: basta che tolgano quello schifo dei capannoni, se si faranno convincere come sempre da specchietti per le allodole, questa città avrà perso, ancora una volta, dimostrando la sua totale decadenza, non solo economica.

   Milena Debenedetti  Consigliera del Movimento 5 stelle

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