Savona, un convegno sulla direttiva armi

Savona, un convegno per conoscere

meglio la direttiva armi

Savona, un convegno per conoscere

meglio la direttiva armi

 Si è tenuto, presso il comune di Savona, alla presenza del sottosegretario Candiani, dei Senatori Ripamonti e Bruzzone, degli amministratori leghisti del comune di Savona e di numerosi cittadini, un convegno dedicato alla direttiva armi.

“L’Italia è cambiata dopo le elezioni del 4 marzo”, ha dichiarato il vicesindaco di Savona Massimo Arecco, “e ringrazio tutti i presenti a questo importante incontro”.

Stessa soddisfazione da parte del segretario provinciale della Lega Roberto Sasso Del Verme: ”Questo è un tema importante e voglio ringraziare tutte le autorità presenti, il sottosegretario e tutti i cittadini”.

 


 

“Ringrazio il sottosegretario Candiani e voglio dire che la prima cosa che gli abbiamo sottoposto è stata la necessità di modifica del decreto del Governo precedente per il recepimento della direttiva armi”, sottolinea il Senatore Francesco Bruzzone, “e voglio dire che l’Italia è uno dei paesi europei con la legge più restrittiva sul tema. Molti sono i soggetti coinvolti, non solo i cacciatori, ed il Governo attuale è arrivato fino in fondo anche grazie al parere del Presidente della Prima Commissione del Senato Borghesi. Questo tema non riguarda in nessun modo la legittima difesa ed il decreto precedente stabiliva che occorreva il permesso del coniuge per acquistare un’arma mentre ora non è più così ed ha portato da 6 a 5 anni la durata del porto d’armi. La durata fa parte, in un certo senso, del recepimento della direttiva e coinvolge la produzione ed il commercio di armi con la soddisfazione dei produttori e dei commercianti senza dimenticare il problema per la rottamazione. Alcune persone non ottengono il rinnovo del porto d’armi per assoluta discrezionalità dell’autorità competente ed ora si è risolto anche il problema del mancato rinnovo del porto d’armi a coloro che sono stati riabilitati perchè la riabilitazione stessa non sarà più un motivo ostativo al rinnovo del porto d’armi. Per il rinnovo del porto d’armi occorre il certificato medico che è giusto ma bisogna avere la possibilità di poter fare la visita medica ed ora, dove c’è il medico posso effettuare la visita per l’idoneità senza passare dalle Asl ed i medici militari possono effettuare le visite anche al di fuori delle strutture militari”.

 


 

“Sono contento di essere qui per un confronto su questo tema”, sottolinea il sottosegretario Candiani, “e voglio dire che questo delicato tema non è mai stato trattato. Questo è un mondo importante e legale che dà posti di lavoro ed il Governo precedente ha assorbito la direttiva andando ben oltre il suo ruolo perchè il decreto è stato preso per termini che scadevano. Abbiamo fatto il percorso necessario coinvolgendo tutte le commissioni coinvolte facendo parlare tutti i partiti e la direttiva dev’essere recepita senza sbavature perchè è stato ridotto il permesso e tutto il resto è stato adeguato alla direttiva comunitaria. Occorre riportare le cose al loro senso naturale ed il Governo non deve avere un’ostilità preconcetta verso coloro che usano le armi in maniera legale. La legge italiana regola la detenzione e l’acquisto di armi e siamo aperti ad ogni considerazione dettata dal buonsenso perchè si tratta del mercato lecito delle armi presente nel nostro Paese e non vi è nessuna intenzione di paragonare il mercato lecito delle armi a quello illegale”.

 


 

“Coloro che acquistano legalmente un’arma per caccia o sport sono persone perbene”, evidenzia Campanile di Federcaccia, “e voglio dire che metà dei porti d’armi sono tolti senza condanna e noi non condividiamo la revoca del porto d’armi se si è sorpresi alla guida in stato d’ ebbrezza perchè questo tipo d’infrazione non è collegata alla pericolosità delle armi”.

“Vi è stata la revoca del porto d’armi perchè un padre ha portato il figlio con sè a caccia e ciò è stato considerato diseducativo”, afferma l’avvocato Francesco Legario, “e per me ciò non è giusto perchè per me è positivo che un padre porti con sè il figlio a caccia. Occorrono tempi certi su questi temi e per me togliere le armi ai cittadini onesti è una sorta di limitazione della libertà personale. La normativa severa riguardante le armi è giusta per i criminali ma non è altrettanto corretta per le persone oneste che usano le armi per andare a caccia o per praticare un certo tipo di sport”.

 


 

“I medici hanno difficoltà per le visite legate al porto d’armi”, ha esposto Renato Giusto, presidente del consiglio comunale di Savona e medico di professione, “così come vengono rallentate le commissioni patenti le cui norme necessitano di un cambiamento perchè noi medici vogliamo lavorare tranquilli”.

“Voglio augurare buon lavoro al nuovo assessore del comune di Savona che sostituirà il Senatore Ripamonti così come ringrazio tutta l’amministrazione per l’impegno che mette nel proprio lavoro. La Savona che vogliamo è quella fatta dalle famiglie ed il decreto sicurezza e immigrazione ripristinerà le regole per le forze dell’ordine che sono costrette ad operare guardandosi dalla legge. Ho incontrato il Prefetto ed il Questore e ribadisco che vi è sinergia anche se il lavoro sarà lungo e vi è la necessità di un turn over delle forze dell’ordine per il quale vi sarà un impegno in finanziaria che riguarderà molte migliaia di unità di persone”, conclude Candiani.

 

  SELENA BORGNA 


 

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