Savona, Raffaella Ranise presenta il suo ultimo libro
Savona, Raffaella Ranise
presenta il suo ultimo libro
|
Savona, Raffaella Ranise presenta il suo ultimo libro |
E’ stato presentato, presso la libreria Feltrinelli di Savona, l’ultimo libro di Raffaella Ranise dal titolo “I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre”che racconta la storia della famiglia degli zar di Russia. “Il libro è uscito nel luglio 2018”, sottolinea la scrittrice, “per ricordare i 100 anni della fine della dinastia Romanov e voglio dire che il mio desiderio di scrivere di questa famiglia è nato quando ho visto una tazza donata durante l’incoronazione dell’ultimo zar segnata dal sangue. Il volume è stato creato dopo un anno e mezzo di lavoro e la cosa più bella è stata la ricerca del materiale usando libri non più in commercio. Ho fatto un’accurata selezione del materiale ed ho pubblicato solamente fatti ed eventi presenti su almeno 2 o 3 fonti non scrivendo cosa presente su una sola fonte”.
“Mi è piaciuta molto la figura di Demetrio, figlio di Ivan il Terribile”, prosegue Raffaella Ranise, “perchè dietro la sua uccisione c’è colui che sarebbe poi diventato zar. Dopo Pietro il Grande fu la volta di grandi zarine e la prima che ha governato, Caterina, fu molto scaltra anche se analfabeta, e cercò di finire le opere del marito. Una zarina che mi ha molto colpita è sicuramente Elisabetta, figlia di Pietro il Grande, anche se prima di lei salirono al trono Anna e Pietro II con il quale si chiuse la linea dinastica. Elisabetta rese molto bella San Pietroburgo, portò qui i nobili russi, non si sposò mai ma scelse una moglie per il fragile nipote divenuta famosa come Caterina la Grande che portò in Russia gli Illuministi. Paolo, figlio di Caterina, reagì contro la madre quando venne a sapere che forse era un figlio illegittimo e decise quindi di cacciare gli Illuministi che tanto odiava richiamando in patria i russi all’estero e ripristinando la legge salica (la legge salica è una legge di successione dinastica che vieta alle donne di salire al trono). Paolo sarà ucciso da una congiura con a capo il figlio Alessandro I che vuole solamente la destituzione del padre ma non il suo omicidio. Alessandro I è lo zar del Congresso di Vienna e sarà una sorta di arbitro della situazione europea ma verrà condizionato dalle figure della nonna e del padre perchè parlerà sì come uno zar illuminato ma sosterrà con convinzione il suo potere divino. Questo zar vinse su Napoleone per vari casi anche perchè il popolo russo amava la patria ed i propri sovrani ed era disposto a sacrificarsi per loro. La fine di questo zar mi ha affascinata perchè, verso la sua fine, dichiarò di volersi dedicare alla vita monastica e dopo un viaggio venne colpito da una misteriosa febbre e morì. Poco dopo anche la moglie, alla quale si era avvicinato da poco tempo, morì e ben presto si diffuse la voce che un monaco siberiano fosse lui e venne quindi venerato e che la moglie fosse viva e ritirata in convento ma non ci sono certezze al riguardo. Qualche tempo dopo, però, le loro tombe vennero aperte e riesumate e furono trovate vuote. Suo fratello Nicola, un militare, portò l’ordine in Russia ed educò il figlio ad essere il sovrano perfettoe questo figlio, Alessandro II, fu un monarca illuminato ed abolì la servitù della gleba perchè credeva che le riforme dovessero partire dall’alto. Il figlio, fidanzato con Dagmar di Danimarca. morì molto giovane e la giovane venne allora offerta in sposa al fratello, diventato zar con il nome di Alessandro III e la sorella di Dagmar sposò il re di Gran Bretagna, figlio della Regina Vittoria, mentre Alessandro II, dopo la morte della moglie sposò l’amante con matrimonio morganatico (il matrimonio morganatico è una forma di matrimonio, risalente all’età feudale, in cui il marito, con la donazione morganatica e con un patto successivo, regolava i rapporti con la seconda moglie e con gli eventuali figli a cui non sarebbe spettato nessun diritto sulla sostanza del marito e padre. In età moderna, il matrimonio morganatico, applicato soltanto all’alta nobiltà e alle famiglie regnanti, regola l’unione tra un nobile e una donna di condizione inferiore, in cui la moglie e i figli non hanno diritto alla successione dinastica, né all’eredità del patrimonio).
Dagmar ed Alessandro ebbero un matrimonio d’amore e cinque figli, il primo dei quali, Nicola, divenne l’ultimo zar alla morte del padre. Nicola II si sposò pochi giorni dopo la morte del padre ed Alessandra, la nuova zarina, ebbe fin da subito problemi nella corte russa perchè parlava poco il francese, lingua di corte, non conosceva la lingua russa ed era timida e fredda con la suocera, molto amata dal popolo. Il giorno dell’incoronazione vi fu una grande festa ed il popolo accorse per ricevere il dolce e la tazza commemorativa ma molte persone furono schiacciate dalle barricate e morirono e lo zar, consigliato male, proseguì i festeggiamenti e questa fu per molti l’inizio della fine dei Romanov in Russia. I primi figli dello zar furono quattro femmine ed Alessandra si recò da alcuni santoni per cercare di avere l’erede maschio che finalmente arrivò nel 1903 ma ben presto si capì che il piccolo era affetto da emofilia, malattia di cui Alessandra era portatrice sana, e questo fatto venne taciuto. La zarina venne quindi a sapere di Rasputin e lo portò a corte convinta che potesse guarire suo figlio ma i problemi continuarono a causa della sconfitta della guerra contro il Giappone nel 1905 e della Domenica di Sangue nella quale alcuni operai e contadini andarono dallo zar a chiedere riforme ma si pensò che questi volessero ucciderlo e le guardie spararono loro contro. Rasputin, nel frattempo, aveva sempre più potere e con l’inizio della Prima Guerra Mondiale lo zar fece il suo dovere con le truppe e la zarina, mal consigliata provò a gestire la nazione. Rasputin disse allo zar, poco prima della sua morte, che se fosse stao ucciso da alcuni membri della famiglia reale lo stesso zar sarebbe morto entro due anni, cosa che avvenne. Kerenskij, capo del governo provvisorio dopo l’abdicazione forzata dello zar, provò a chiedere l’esilio per l’ormai ex famiglia imperiale ma le trattative con il Regno Unito, il cui re, Giorgio V, era cugino dello zar, non andarono a buon fine e dopo la fuga di Kerenskij e l’arrivo di Lenin la fine di Nicola e della sua famiglia appariva ormai certa. In prigionia la dignità della famiglia imperiale, in un certo senso, li rivalutò e vennero tutti trasferiti due volte, prima a Tobol’sk e poi ad Ekaterinburg. Fino all’ultimo la famiglia sperò di essere salvata ed i bianchi (il movimento dei bianchi fu un movimento militare e politico nato nel 1917, durante la guerra civile russa, formato da diverse forze politiche con lo scopo di abbattere il potere sovietico e dei bolscevichi) provarono a riportarli sul trono ma la situazione precipitò. Quando furono tutti fucilati le figlie dello zar non morirono subito perchè avevano cucito nei vestiti alcuni gioielli ed i corpi vennero poi bruciati e fatti a pezzi. Subito dopo questi fatti nacquero alcune leggende e molte persone si dichiararono essere figlie del defunto zar, tra cui Anna Anderson che ad un certo punto credette davvero di essere Anastasia ma vi furono diverse incongruenze tra cui il fatto che Anna parlava polacco e non russo. I resti della famiglia vennero trovati nel 1978 ma vennero identificati solamente negli anni 90 grazie ad alcuni test del dna tra cui quello del principe Filippo, marito della regina Elisabetta, la cui nonna era la sorella di Alessandra. All’appello mancavano due corpi ma poi vennero trovati e nel luogo dove vennero trovati furono edificate due chiese e lo zar e la zarina vennero canonizzati dalla chiesa ortodossa”. “Anche ai giorni nostri il popolo russo ha bisogno di una guida forte e gli zar davano per scontato di essere vulnerabili”, conclude la scrittrice. |