Savona dal 1 aprile al 2 maggio: CARLO VERCELLI VISIONARIETÁ CROMATICHE
10003Inaugurazione:Sabato 1 aprile 2023
Periodo: 1 aprile 2023 – 2 maggio 2023
Luogo: GULLIarte – Via Nostra Signora dell’Olmo 5/7/9 – Savona
+39 019 812894 +39 347 8055044
info@gulliarte.it gulliatelier@gmail.com www.gulliarte.it
Orari: 11.30 – 13.00 I 15.30 – 19.30
Catalogo in galleria: testi a cura di Gulli Antonella
SABATO 1 APRILE alle ore 18.00 s.inaugura
la nuova sede della Galleria GULLIarte, a Savona
in Via Nostra Signora dell’Olmo 5/7/9.
In questa occasione, si aprirá nei nuovi spazi espositivi, la personale del
Maestro Carlo Vercelli – VISIONARIETÁ CROMATICHE.
Un’esposizione di 20 tele inedite, del Maestro Vercelli, ideate e realizzate per la mostra inaugurale della nuova sede della Galleria GULLIarte.
Testo di presentazione a cura di Gulli Antonella:
A volte la pittura si muove tra limiti ambigui e apparentemente contraddittori: essa dice conil silenzio, asserisce nel momento in cui si nasconde, si manifesta velandosi di cromatismi.
Le opere di Carlo Vercelli si sviluppano in un’atmosfera densa di emozioni vibranti, taloramalinconiche, che sfumano oltre i limiti dello spazio e del tempo.
Una narrazione, quella dell’artista, che si esprime tramite forme e colori in modo onirico ecela un sapiente percorso di ricerca, maturato ed evolutosi nel tempo.
Nelle opere di Carlo Vercelli appare, é vero, un qualche richiamo all’espressionismo tedesco, segnatamente quello di Kierchner, reso autonomo dallo svolgimento attraverso un percorso pittorico profondamente poetico.
Le sue tele appaiono infatti come poesie dipinte, a volte monocrome, a volte cromaticamente vivaci, inserite comunque in uno spazio non ben definito, .
La potente contrapposizione di grandi masse di colore, l’uso disinvolto delle coordinate spaziali, il suggerire più che definire, l’alludere anzi che concludere costituiscono la sua sintassi.
Le sue figure quasi senza identità di genere si compongono di linee tracciate come impressioni, quasi senza peso, eppure sono volume, si muovono in uno spazio fluttuante dove tutto è dinamico, il colore trascina ombre quasi sfatte, ma pulsanti, provocando vere e proprie distorsioni astratte, capaci di esprimere movimento, tecnica, sentimento, il tutto in sintonia con alcune correnti dell’astrattismo novecentesco.
In certe opere l’artista si sofferma nel tentativo di limare la linea dei corpi sino a creare un sottile confine tra figura e contesto. In altre fa dialogare il colore con la forma emergente dal nulla; qui Vercelli esprime tutta la sua forza: crea gli artefatti di una visione che diventa contenuto quando lo sguardo dell’osservatore si allontana.
É in questa alternanza tra significato (rappresentazione mentale) e significante (l’immagine) che la potenza del lavoro degli ultimi anni emerge, espressione di un tenace e sofferto impegno poetico, dove ricorre la distorsione, l’anomalia, la sfasatura, tutte equazioni imprescindibili dalla contemporaneità, con coerenza, precisione e puntualità proprie di un professionista dell’arte.
Biografia Carlo Vercelli
Carlo Vercelli nasce a Savona nel 1956. Un percorso accademico alle spalle, la frequentazione assidua di un ambiente culla della Scapigliatura Lombarda, il contatto con artisti del calibro del pittore Eros Pellini, lo scultore Renzo Zacchetti e il disegnatore Mario Uggeri, contribuiscono a rendere la sua una vita piena di sfumature, sia a colori che in scala di grigi, proprio come gli oli e le tempere che con pennellate decise ed energiche imprime sulle tele.
Le sue opere sono un autentico diario visivo, un viaggio alla scoperta di un universo in continuo mutamento, riletto in una personale chiave espressiva. Un approccio che svela una profonda ricerca soggettiva, ma anche il desiderio di trasmettere un messaggio intimo e ricco di valori.
Il suo carattere riservato lo porta a preferire i pennelli e le mani che definisce” i suoi strumenti primari” al posto delle parole.
L’artista attinge alla tradizione della nuova figurazione. Gli elementi visivi astratti vengono quindi manipolati e contaminati per arrivare a un’espressione figurativa: la poetica assume un valore espressivo determinante e il linguaggio si fa sempre più originale e personale, raggiungendo quell’intimità tipica della tradizione italiana della prima metà del ‘900.
Con le sue emozioni e le prese di posizione su tematiche attuali come il giudizio, al quale tutti noi siamo sottoposti quotidianamente, le opere che presenta diventano carismatiche, in grado di far riflettere sia su quello che si vede sia su quello che riempie gli spazi vuoti, volutamente lasciati dal pittore.
Egon Schiele , Willem De Kooning e Joaquín Torrents Lladó, sono tre artisti a cui l’artista fa riferimento per la sua pittura, che sostiene debba essere” per nulla funzionale ma piuttosto emozionale e riflessiva”.
Le donne che spesso raffigura ci esortano a guardare oltre l’effimero lato estetico fatto di tacchi e di pose portando alla luce verità interiori più forti di quelle vendute dalla società come assolute. “Le donne che raffiguro non sono muse. La donna è vita, colei che ti segue anche dopo la morte.”
Ha al suo attivo numerose collettive e personali.
Nel corso degli ultimi anni ha arricchito la sua esperienza anche come critico e storico dell’arte, anche in trasmissioni radiofoniche e dirette social.