Savona, Capitale della Cultura: l’Appello di Monsignor Marino e il ruolo della Chiesa nella storia della Città
di Ivan Drogo Inglese
Savona, 20 novembre – Nel cuore del Teatro Chiabrera di Savona, gremito di entusiasmo e speranze, si è svolta la cerimonia per la candidatura di Savona a Capitale Italiana della Cultura, un progetto guidato con passione dal sindaco Marco Russo e dall’assessore alla cultura Nicoletta Negro. Durante l’evento, che ha visto alternarsi interventi di molte figure rappresentative delle realtà locali, l’intervento più incisivo è stato quello di monsignor Calogero Marino, vescovo di Savona.
Monsignor Marino ha conquistato il pubblico con due affermazioni che sintetizzano non solo la missione di Savona nella sua candidatura, ma anche un valore universale: “Tutti hanno diritto alla cultura” e “Una città che si candida a rappresentare la cultura deve essere una città aperta”. Queste parole risuonano come un manifesto, un richiamo a una cultura inclusiva che abbatta barriere e crei ponti tra le persone.
L’Eredità della Chiesa Savonese
Nel dibattito sulla candidatura, è emerso anche il ruolo centrale della Chiesa savonese nello sviluppo della città. Da secoli, la Chiesa ha lasciato un’impronta indelebile sull’arte, sulla cultura e sull’istruzione di Savona. Questa eredità si riflette non solo nei monumenti, ma anche nei valori di apertura e condivisione, perfettamente incarnati dall’intervento di Monsignor Marino.
Un esempio chiave del contributo della Chiesa savonese è la figura di Papa Sisto IV, nato a Pecorile, nei pressi di Celle Ligure. Conosciuto universalmente come il promotore della Cappella Sistina di Roma, Sisto IV ha voluto onorare la sua terra d’origine con un’opera altrettanto straordinaria: la Cappella Sistina di Savona, progettata come mausoleo per i suoi genitori. Questo capolavoro, meno noto ma altrettanto prezioso, è una testimonianza del profondo legame tra la Chiesa e l’arte.
Un altro grande nome legato alla candidatura è quello del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nato a Stella, una figura che incarna i valori di libertà e giustizia. La sinergia tra personalità storiche come Sisto IV e Pertini sottolinea il ruolo di Savona come crocevia di cultura e spiritualità.
Un Patrimonio che Guarda al Futuro
L’influenza della Chiesa savonese non si ferma alla storia, ma continua a essere attuale. Il Santuario di Nostra Signora di Misericordia, simbolo spirituale e culturale della città, ha recentemente ricevuto un importante riconoscimento internazionale: grazie alla segnalazione di Giovanni De Filippi, Presidente dell’Azienda Opere Sociali, è stato inserito nell’edizione 2025 delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dalla Commissione Europea e dal Consiglio d’Europa. Questo traguardo rafforza ulteriormente la candidatura di Savona, evidenziando il ruolo della città nel panorama culturale europeo.
Cultura e Inclusione: Una Candidatura Corale
La candidatura di Savona a Capitale Italiana della Cultura non è solo un progetto amministrativo, ma un’opportunità per riscoprire e valorizzare l’identità di una città che ha saputo coniugare spiritualità, arte e impegno sociale. Le parole di Monsignor Marino rappresentano un invito a guardare alla cultura come strumento di unione e inclusione. In questo contesto, la Chiesa savonese emerge non solo come custode della tradizione, ma come promotrice di valori universali che rendono Savona una candidata meritevole di questo prestigioso riconoscimento.
Se Savona riuscirà a ottenere il titolo, sarà grazie alla forza della sua storia e alla capacità di aprirsi al futuro con lo stesso spirito di accoglienza e inclusività che ha caratterizzato il suo passato
Ivan Giuseppe Drogo Inglese Presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano
da La discussione