Lettura di un’immagine

LETTURA DI UN’IMMAGINE 119
Ritratto di Maria Salviati de’ Medici
e Giulia de’ Medici
Olio su tavola (1537 circa) di Jacopo Carucci,
detto il Pontormo Walters Art Museum Baltimora

LETTURA DI UN’IMMAGINE 119
Ritratto di Maria Salviati de’ Medici
e Giulia de’ Medici
Olio su tavola (1537 circa) di Jacopo Carucci, detto il Pontormo Walters Art Museum Baltimora

Questo ritratto su tavola dipinto dal Pontormo (Pontorme,Empoli, 1494 – Firenze, 1557) conservata al Museo Walters Art di Baltimora, raffigura Maria Salviati, vedova di Giovanni de’ Medici (Giovanni delle Bande Nere), figlia di Lucrezia de’ Medico, la primogenita di Lorenzo il Magnifico e di Jacopo Salviati, genero di Lorenzo e madre di Cosimo I, patriarca del ramo granducale dei Medici. Giulia de’ Medici è la figlia naturale del Duca di Firenze Alessandro, assassinato dal cugino Lorenzino de’ Medici nel 1537. La figura austera di Maria è rappresentata frontalmente di tre quarti su un fondo scuro da cui emerge quasi lentamente illuminata da una fioca luce, con lo sguardo severo e triste rivolto verso lo spettatore. Il capo e le spalle sono coperte da un ampio velo, chiaro sulla fronte e scuro sulle spalle, insieme alle maniche dell’abito nero, che quasi si confondono con il grigio cupo dello sfondo, sovrastano e insieme proteggono la piccola Giulia, che guarda un poco smarrita verso un punto alla sua sinistra fuori dallo spazio del quadro. Con notevole cura sono disegnate le belle e lunghe mani di Maria, – in cui si può riconoscere, come nel suo lungo collo, uno stilema tipico del manierismo -. e la manina destra di Giulia. Maria tiene nella mano sinistra una medaglia mentre porge la destra alla piccola Giulia che subito l’afferra. Maria è in lutto e non indossa nessun monile. Giulia sembra sul punto di scoppiare in pianto. Anche riguardo alla forma, le tonalità scure del dipinto riflettono lo stato d’animo dei due personaggi, dimostrando la capacità del pittore di cogliere, oltre ai tratti esteriori delle figure, anche quelli interiori, verso i quali i’ipocondriaco Pontormo era particolarmente sensibile

      FULVIO SGUERSO  

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