Risposta polemica a Jorge De Sena
RISPOSTA POLEMICA
A JORGE DE SENA
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RISPOSTA POLEMICA
A JORGE DE SENA
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“Ci sono cose che si possono dire solo in una ganga di sciocchezze, con delle assurdità, delle contraddizioni. Sventura vuole che siano le più preziose”. Ha detto una volta Paul Valèry, inviso ai surrealisti e ai paroliberi neofuturisti orecchianti d’avanguardia (o di retroguardia), agli operatori metalinguistici di metapoesia più libresca del LIVRE di Mallarmé eternamente incompiuto, come incompiuto è il poema dei poemi, ininterrotto, sempre sognato e mai nemmeno iniziato (in ogni senso) dall’altissimo Poeta futuro. La bestialità umana non saprebbe di essere bestiale se non fosse anche umana. E proprio questa è la tragedia o, per chi ci crede, l’inferno (dove, non per niente, si trova “l’infamia di Creti”). E la lingua, oltre che la nostra patria, è anche il nostro labirinto. Ma Arianna è morta, e il nuovo Teseo dovrà trovarsi da solo una via d’uscita (sempre che esista).
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