Risponde Angelo Berlangieri

L’ASSESSORE REGIONALE ANGELO BERLANGIERI
 RISPONDE A GUIDO LUCCINI
La revisione normativa non intende in alcun modo consentire ad alberghi attualmente in  attività di poter ridurre del 50% le proprie superfici trasformandole in seconde case

L’ASSESSORE REGIONALE ANGELO BERLANGIERI
 RISPONDE A GUIDO LUCCINI
La revisione normativa non intende in alcun modo consentire ad alberghi attualmente in  attività di poter ridurre del 50% le proprie superfici trasformandole in seconde case
L’assessore Berlangieri

 Gentile Sig. Guido Luccini,

per prima cosa la ringrazio per l’interesse nei confronti del  mondo del Turismo e per i… commenti …e le segnalazioni fatto in merito alla revisione della Legge Regionale n°1/2008 “Misure per la salvaguardia e la valorizzazione degli alberghi”.

 Mi spiace che dalle sue parole si evinca come ci sia stato un involontario fraintendimento nella comunicazione rispetto a quelli che sono i veri obiettivi perseguiti con la revisione proposta, fraintendimento di cui mi scuso con lei e con tutti i lettori del blog.

Infatti la revisione normativa non intende in alcun modo consentire ad alberghi attualmente in  attività di poter ridurre del 50% le proprie superfici trasformandole in seconde case, sarebbe di certo un errore strategico in quanto come lei dice, e condivido, il motore dell’economia turistica è costituito dalle imprese ricettive e non dalle seconde case. Al contrario per gli alberghi, con l’approvazione avvenuta la scorsa settimana della nuova legge regionale sullo Sportello Unico per le Attività produttive, abbiamo previsto la possibilità d’interventi di riqualificazione e di ampliamento(per servizi alberghieri e per ricettività ovviamente e non per case) con procedure semplificate e accelerate rispetto al passato.

La proposta a cui lei si riferisce è relativa ad immobili che sono stati nel passato alberghi e che da alcuni o parecchi anni sono chiusi e inutilizzati(minimo dal 28 febbraio 2007) e che oggi si trovano in uno stato di totale abbandono e degrado nell’attesa, dei loro proprietari, di esser completamente trasformati o in condomini di seconde case o in pseudo strutture ricettive che alla fine sono sempre condomini di seconde case con al massimo una portineria!

Il nostro obiettivo è di evitare che questo accada e di far in modo che la maggior parte di questi 110 immobili non diventi un condominio di seconde case ma torni ad esser un albergo vero e proprio. Per questo abbiamo previsto che una parte della superficie di questi immobili, in una percentuale del 30% incrementabile solo per oggettive e motivate esigenze fino ad un massimo del 40% o 50%(la quota percentuale è ancora oggetto di discussione), possa esser utilizzata per realizzare unità residenziali utilizzabili secondo la formula, che lei cita, degli Apparthotel o delle Case Appartamenti Vacanza e i cui utili ricavati dalla vendita siano assolutamente vincolati per esser investiti nelle ristrutturazione del restante 70%(ridotto fino ad minimo del 60% o 50%) dell’immobile in un albergo non promiscuo di livello di classificazione minimo 3 stelle vincolato, in modo inderogabile e inestinguibile, per un minimo di 25 anni. In questo modo invece che condomini o pesudo strutture ricettive si realizzeranno nuovi alberghi includenti anche nuove formule di ricettività per la Liguria come quella, peraltro, degli Apparthotel.

Pertanto gentile Sig. Luccini nessuna illusione o circonvenzione ma solo un tentativo “sano” per stimolare gli investimenti nel recupero d’immobili abbandonati non per trasformarli nelle solite seconde case ma per vederli rinascere come nuove strutture alberghiere capaci, come già fanno gli alberghi attualmente in attività – che continueremo a proteggere e a favorirne la riqualificazione e lo sviluppo e non la conversione totale o parziale che sia in condomini –  di generare sviluppo, reddito e occupazione.

Grazie per l’attenzione

Angelo Berlangieri. 

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