Riflessioni oziose su un aforisma di Albino Luciani

Riflessioni oziose su
un aforisma di Albino Luciani

 
Riflessioni oziose su
un aforisma di Albino Luciani

Lassù c’è san Tommaso, santo così flemmatico che, se un bue fosse entrato nella sua stanza, avrebbe continuato a studiare; e c’è anche san Giovanni Eudes, che si sentiva bollire d’ira al solo vedere un eretico. C’è Francesco di Sales, il santo delle belle maniere, artista nel parlare e nello scrivere; e c’è il Curato D’Ars, campione dei colpi di disciplina sulla propria schiena e delle patate mangiate colla muffa dopo una settimana dalla cottura.”.

Prima o poi lo comprerò questo libretto di Albino Luciani (Albino Luciani, Illustrissimi, Edizioni A.P.E., Mursia, Milano 1979). Anzi sarà l’unico libro di un Papa che troverà posto nella mia bibliotechina, magari a fianco del Traité sur la Tolérance di Voltaire.

Albino Luciani

Per ora mi accontento di questa citazione (che suppongo fedele a priori) perché mi rivela che la tolleranza (assieme alla santità) sono virtù davvero rare. San Tommaso sicuramente è stato uno che s’è consumato gli occhi a leggere le (sacre) scritture e a citarle con una pignoleria “scientifica” a supporto delle sue squisite “questiones”. Queste, non c’è bisogno di comprarle (come per il libretto di Albino Luciani). Si trovano nelle biblioteche numeriche e, gratis, su Google Libri:..GUARDA….liberamente scaricabile nel formato pdf per la vostra fonte di “Sapere”. Nonostante la ruggine del mio Latino è bello leggere nel Libro II, parte 2, Quaestio XII che è cosa buona e giusta per la Chiesa punire con la morte un principe apostata, ma che di diritto, occorre togliere la vita a un qualunque eretico (vedi anche la Quaestio XI). Evidentemente questo santo è in paradiso solo in virtù della sua fede, non certo per le opere. Probabilmente è in paradiso più per le sue opere che per la fede San Giovanni Eudes ed è sorprendente apprendere proprio da Alino Luciani questo “ribollire d’ira” di fronte all’eresia. Molto più simpatico Francesco di Sales (mi perdoni il Santo se non antepongo il suo titolo). Se non altro trovo di lui (da fonte laica e cattolica) che ammetteva di potersi sbagliare su qualcosa per cui uno che sbaglia per bontà ha, a mio avviso, migliori attributi di “santità” rispetto alle sue decantate “buone maniere” derivategli da una condizione nobiliare e da una conseguente educazione.

San Tommaso d’Acquino

Altrettanto simpatico il curato d’Ars (peraltro patrono dei parroci) al secolo Jean-Marie Baptiste Vianney. Leggendo un po’ quello che la Rete offre piace sicuramente un Prete che antepone la Morale al Dogma. Mi ricorda un po’ un buon Prete scomodo che viveva il Vangelo per il centro storico di Genova, tra quei vicoli che, di botto, si allargano per far posto a San Lorenzo, con il suo bel finto matroneo. Certo che ricordare  di Francesco di Sales le frustate che si dava sulla schiena e le sole patate ammuffite lo trovo personalmente riduttivo rispetto le sue battaglie, esponendosi in prima persona, a che gli uomini acquistassero la coscienza di non andarsi ad ubriacare nelle osterie e ricordarsi di portare a casa un boccone per moglie e figli messi al mondo con nonchalance (come l’ortodossia vuole).

    

Il curato D’ars                                 San Francesco

La mia iniziale riflessione sulla eterogeneità di santi che popola il paradiso si scontra con il flemmatico Tommaso d’Aquino quando afferma:

“Cosicché si vede come causata da una natura particolare (dell’azione del seme maschile), una donna non sia altro che una mancanza, o una caso negativo. Per il potere attivo dello sperma, esso cerca sempre di produrre qualcosa di completamente uguale a sè stesso, cioè un maschio. Se invece viene generata una donna, questo può accadere perché il seme è debole, o perché la materia (fornita dalla femmina) è inadeguata, oppure per l’azione di fattori esterni come l’azione dei venti meridionali che rendono umida l’aria.” . Se non è sbagliata troppo la traduzione e la citazione è la Quaestio 92, art. 1, Vol. 1 di questo flemmatico “santo”e Filosofo.  Ma se cercate il suo completo punto di vista sulle donne,  vi suggerisco lo sconfessato: http://cfivarese.altervista.org/Aforismi_contro_le_donne.html

vedrete che non è solo…

Ma, a proposito di “santità”: perché ad Albino Luciani non venne in mente Francesco d’Assisi?

Salvatore Ganci

http://www.salvatoreganci.ssep.it

 

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