Re Ferendum [Il Flessibile]
A volte le cronache s’infiammano per notizie di scarsa rilevanza, cose di poco conto.
Altre volte si eclissano per importanti avvenimenti.
Non è mai il caso di generalizzare però sapere che il mondo dell’informazione è una giungla carica di insidie equivale al raggiungimento di una consapevolezza che non tutti conquistano.
Faccio fatica ad appassionarmi all’omicidio di Garlasco, il cui sequel sta andando in onda da alcune settimane.
Pare – osservando dall’esterno – che le indagini effettuate diciotto anni fa non siano servite a nulla; anzi, pare – osservando con ragguardevole cinismo – che siano state effettuate dal commissario Basettoni senza l’ausilio di Topolino.

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Eppure tornano tristemente alla ribalta i protagonisti di allora e occupano interi quarti d’ora di telegiornali.
Io che faccio? Salto ad altro canale, magari incrocio un episodio de La grande vallata: in quel caso posso confidare in un finale lieto e soprattutto certo.
Faccio fatica a digerire gli innumerevoli filmati che mostrano la guerra, morte e distruzione.
Li vediamo ogni giorno, passano sotto gli occhi del mondo.
Ormai non esiste neppure la pietà umana già dichiarata morta nel 1944 da Nuto Revelli (Pietà l’è morta), concetto ripreso nel 1982 da Francesco De Gregori (nella canzone San Lorenzo) e che oggi pare definitivamente archiviato.
Restiamo in attesa che si compia lo sterminio, che non esistano più esseri umani sui quali puntare le armi. È una sensazione pesantissima di impotenza e inutilità.
Per fortuna ci pensa il prossimo servizio che decanta la bellezza dello sport con la conclusione del campionato di calcio e la vittoria sul filo di lana di questa o quella squadra.
Fino all’ultimo respiro, sospira epicamente il cronista. Esatto, fino all’ultimo respiro.
L’informazione è un sovrano che ha occupato il trono con il tempo.
Ora detta le condizioni, scandisce il ritmo, ha potere di vita o di morte.
Noi siamo il popolo, termine obsoleto per definire la gente; abbiamo poche idee malate e confuse; siamo corpi trasportati dove il re decide, sbatacchiati di qua e di là come stracci.
Resisteremo fino a quando facendo zapping troveremo un episodio de La grande vallata.
Fino ad allora avremo ancora l’illusione della salvezza.
Poi Re Ferendum busserà alla nostra porta.