“YouPol”, la app per segnalare bullismo e spaccio

Presentata “YouPol”, la app che permette di segnalare fenomeni di bullismo e spaccio anche in forma anonima

Presentata “YouPol”, la app che permette di segnalare fenomeni di bullismo e spaccio anche in forma anonima

 E’ stata presentata presso la Questura di Savona, la app “YouPol” che permette di segnalare, anche in forma anonima, alle forze dell’ordine fenomeni di spaccio e bullismo.

“Questa app permetterà di segnalare alla Polizia fenomeni di bullismo e spaccio anche in forma anonima”, ha dichiarato il vicequestore aggiunto Rosalba Garello, “anche se per noi è meglio che la persona che compie la segnalazione possa essere identificata perchè il nostro lavoro si semplifica. Con questa app, scaricabile sia su Apple che su Android, si possono inviare messaggi ed effettuare chiamate d’emergenza e dopo essere stata sperimentata in grandi questure è da poco attiva in tutti i capoluoghi di provincia.

  


 

Il messaggio di segnalazione sarà ricevuto dalla sala operativa che provvederà ad inviare una volante sul territorio segnalato ed i messaggi possono essere di contenuto diverso come, ad esempio, un fenomeno di delinquenza reiterato che si può raccontare. Dopo la segnalazione ci sarà un esposto ed una verifica concreta e la app rappresenta una sorta di sicurezza partecipata facendo della collaborazione del cittadino un valore aggiunto al nostro lavoro”.

 


 

“La app è dedicata in particolar modo ai giovani ma non solo”, riprende Rosalba Garello, “e può essere usata anche per segnalare fenomeni di bullismo nelle scuole con la possibilità di invio di foto e filmati per meglio identificare i soggetti autori di reato. Dall’avvio del progetto i download sono stati più di 118.000 con 1152 segnalazioni di casi di bullismo e 2132 per uso di stupefacenti. Per prevenire fenomeni di bullismo, presenti in particolar modo nelle scuole medie, abbiamo fatto progetti molto importanti con le scuole e questa app ha tra gli scopi principali proprio quello di far emergere fenomeni di questo genere ed è stata voluta dal Ministero e dalla Polizia di Stato per comunicare al meglio con i giovani usando il loro linguaggio ed i loro strumenti”.

  SELENA BORGNA  

 

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