UNA QUESTIONE DI STILE

Alle corte: o con me o contro di me.

Solo chi mi loda

è degno della mia attenzione,

non ho da perdere

nemmeno un attimo

del mio prezioso tempo

con chi pretende di mettermi

di fronte alle mie presunte contraddizioni

logiche, etiche e politiche,

o ai miei fantomatici passi falsi

(come la stroncatura di un articolo

di Elena Stancanelli, redattrice de La Stampa,

senza neanche averlo letto,

o di dare per certa la voce

 mai provata della brutta fine

del grande pedagogista sovietico

Anton Semenovic Makarenko

“perché sospettato di non condividere

I dogmi del marxleninismo”)

e, in ultima istanza,

di insegnarmi a vivere.

Io so quello che valgo,

non ho bisogno che qualcuno

mi venga a dire

quello che devo o non devo

pensare o fare,

 in cosa devo o non devo credere.

Io so, ad esempio,

di stare saldamente dalla parte giusta

della storia, approvando toto corde

 l’operazione militare speciale

lanciata dal Presidente di tutte le Russie

 Vladimir Putin

per riportare all’ordine e alla ragione

 la provincia ribelle dell’Ucraina.

PUBBLICITA’

Ho scelto la parte giusta

della storia e coerentemente di impegnarmi

 al servizio della causa anti-occidentale,

 vale a dire antiamericana,

il che significa contro la vera

scaturigine di tutte le guerre

che si stanno combattendo

oggi in questo mondo

che rischia di esplodere da un momento all’altro

per l’egoismo dello zio Sam.

 Sono certo

che soltanto con la morte

del mostro americano assetato

di sangue, di oro e di dominio

tutte le guerre finiranno d’incanto

e la Santa Madre Russia,

nella cui armata mi onoro di  militare

come combattente  volontario

sul fronte della propaganda mediatica,

 regnerà finalmente in pace

sul mondo intero liberato

dalla peste internazionale del dollaro.

Amen e così sia!.

Fulvio Sguerso

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7 thoughts on “UNA QUESTIONE DI STILE”

  1. Sono perplessa. Lodarsi e lodare la Russia. Una poesia, un articolo in versi ( non so come chiamarlo) che non fa onore a questa bella rivista

  2. Di nuovo l’ironia si è rivolta, contro di me, almeno nel caso della gentile lettrice Maria D.. Ragione per cui una spiegazione è necessaria: Il mio “articolo in versi” interpreta , estremizzandola, la posizione convintamente filorussa , antioccidentale e soprattutto antiamericana del prof emerito livornese di Filosofia Pier Franco Lisorini, che si serve di questa “belle rivista” come tribuna, (o anche come cattedra mediatica dato che si tratta di un docente, sia pure “a riposo”) per i suoi puntuali comizi settimanali contro la Nato, contro l’Ucraina, contro l’Ue, contro gli odiati “compagni”, e ora, anche contro la Destra di governo., accusata di assomigliare troppo alla Sinistra,; mentre esalta il uovo Zar di tutte le Russie Vladimir Putin. Spero di aver chiarito il senso di questo mio “articolo in versi” , ovviamente liberi.

  3. Insomma secondo lei quelle del prof livornese ( come se essere di livorno fosse una colpa) sarebbero comizi settimanali e non articoli in cui il professore esprime garbatamente i suoi pensieri di cui si può essere d’accodo o meno ma comunque sempre interessanti. Con lo stesso suo metro di giudizio si potrebbe dire che i suoi i “comizi” sono tutti a favore della sinistra più becera quella dei soumahoro e di Panzeri
    Buona giornata e cerchi di essere meno rancoroso, più aperto e tollerante verso chi non la pensa come lei.
    Elia Briamonte

  4. Beh, lei , signor Briamonte, parla esattamente come il prof. Lisorini: da suo bravo scolaro vedo che ne ha adottato, per rimanere in tema, anche lo stile. Complimenti! Siamo alle solite: chi critica il suo maestro è un intollerante, un fazioso, un “compagno” e della peggior specie, quella dei Soumahoro e dei Panzeri. Anche in questo caso di fronte a tanta evidente malafede non so se ridere o piangere. Neanche a farlo apposta su questo stesso numero di “Trucioli savonesi” è uscito un mio articolo “Lo sterco del diavolo”, in cui stigmatizzo il comportamento di Soumahoro e ancor più di Panzeri, perché sono ancora in grado di distinguere, a differenza sua, tra la gravità dei due comportamenti: le ricordo che nel primo caso si tratta di una colpevolezza esclusivamente politica, che, tra l’altro ha danneggiato gravemente l’immagine dell’estrema sinistra italiana,- della quale, detto per inciso, non ho mai fatto parte – dalla quale è stato espulso. Nel secondo caso siamo di fronte a reati come associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro sporco, oltre al danno incalcolabile che Panzeri ha inflitto alla sua (ex) parte politica, che ne ha immediatamente preso le distanze costituendosi parte civile contro di lui. Se non lo ha letto, vada a leggerlo. Certo è che commenti come il suo, più che supportare il prof. Lisorini, lo danneggiano. Ah, dimenticavo, una curiosità: in che senso secondo lei, considererei una colpa essere livornese? Se me lo volesse spiegare, gliene sarei grato. Un’ultima osservazione, stia più attento alle maiuscole, grazie. Buona giornata anche a lei. Fulvio Sguerso

    1. ….estrema sinistra italiana,- della quale, detto per inciso, non ho mai fatto parte….leggo questa frase e resto allibito. L’autore dello scritto è stato più volte candidato nell’estrema sinistra sia nelle vecchie circoscrizioni e anche candidato nelle elezioni con SEL, un partito che era di estrema sinistra tanto è vero che l’ex segretario di Sel di Savona ora è segretario di Sinistra Italiana. Capisco tutto, l’intolleranza, l’acredine anche le critiche più dure, ma negare ( per vergogna?) l’appartenenza all’ estrema sinistra proprio non mi va giù, anche di questi tempi in cui la sinistra non se la passa bene
      Elia

    2. Alcune precisazioni circa la mia risposta a Elia Briamonte. Quondo ho affermato di non aver mai fatto parte dell’estrema sinistra intendevo dire di Sinistra Italiana , di Rifondazione o, a maggior ragione, di gruppi antisistema come quello di Rizzo o antagonisti e anarchici. Non ho invece nessuna difficoltà ad ammettere di aver fatto parte di Sinistra Ecologia e Libertà di Niki Vendola, considerandolo un partito di orientamento socialdemocratico ed europeista, quindi non estremista. A conferma di questa mia posizione, quando è avvenuto lo scioglimento di Sel, mi sono ben guardato dal confluire in Sinistra Italiana, rompendo con i “compagni” che hanno scelto il partitino velleitario e anacronistico di Nicola Fratoianni. Punto.

  5. Mi complimento per il bell’articolo “Lo sterco del diavolo” di Fulvio Sguerso presente su questo n° di “Trucioli Savonesi”. Articolo nel quale si condanna senza riserve il riprovevole comportamento del deputato di “Alleanza Verdi e Sinistra” Aboubakar Soumahoro, del fondatore della ONG “Fight impunity” Antonio Panzeri, e della Vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili.

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