PSR (piano di sviluppo rurale)

PSR (piano di sviluppo rurale)
e nuove opportunità per l’agricoltura ligure

PSR (piano di sviluppo rurale)
e nuove opportunità per l’agricoltura ligure

 “Mi sento in dovere di ringraziare l’assessore regionale Stefano Mai e mi sento in dovere di ringraziare la regione per i bandi emessi in favore dell’agricoltura ligure”, sono state le prime parole del vicesindaco di Carcare Cristian De Vecchi alla presentazione del nuovo PSR (piano di sviluppo rurale) durante l’Antica Fiera del Bestiame a Carcare, “e credo inoltre che valorizzare questo settore sia molto importante dando così all’agricoltura ligure un’ottima opportunità di crescita. Questa fiera è per Carcare una rassegna importante legata al paese ed alle sue tradizioni, che hanno origini molto antiche. Circa 100 anni fa, a Carcare s’incontravano le varie aziende per scambiare i capi di bestiame, in prevalenza bovini. Questo evento valorizza il nostro patrimonio e vi sono, con la regione, ottime sinergie e disponibilità per incentivare questo settore”.

 

Dello stesso avviso il primo cittadino carcarese Franco Bologna, che ha espresso così la sua soddisfazione: ”Il PSR è molto importante e bisogna aderirvi con intelligenza. I fondi, in questo periodo, sono molto importanti e la regione è un interlocutore diretto con la quale si possono avere molte opportunità. Come ho già evidenziato, il rapporto con le associazioni e le istituzioni è molto importante e continuo, infatti questa festa è per tutti i comuni valbormidesi una grande opportunità per esporre le produzioni agricole e il bestiame”.

“I sindaci sono un ottimo tassello per le comunità di appartenenza e il PSR è un’opportunità molto importante”, ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai, “e i fondi sono circa 54 milioni di euro da usare entro il 2022. Credo che la diffusione dei nuovi cibi, come gli insetti, non sia per noi un vantaggio e voglio sottolineare come il PSR sia un’ottima opportunità per i comuni, che hanno sempre meno risorse per i servizi. Il piano di sviluppo rurale nazionale è di circa 2 miliardi e 200 milioni e i fondi per la formazione e l’informazione sono destinati anche agli agricoltori e ai forestali.

Per ciò che riguarda i sistemi di qualità per certificare le produzioni, sono disponibili circa 3000 euro massimi per azienda affinché i marchi possano essere promossi, mentre per gli investimenti in forma semplificata le domande verranno convertite entro il 15 settembre, ma vi è una criticità per quanto riguarda il formato elettronico delle domande. Dal 16 settembre vi sarà il bando ufficiale a graduatoria, mentre il 15 settembre il bando verrà aperto a sportello. Per ciò che concerne la trasformazione, il bando non è stato ancora aperto ufficialmente e voglio sottolineare l’importanza, nel nostro piano, delle infrastrutture soprattutto per gli incendi boschivi e le vasche di accumulo che possono essere usate anche per le emergenze degli incendi.

 

Gli investimenti non produttivi e in particolare i muretti a secco hanno riscontrato problemi nel bando in quanto l’agenzia ministeriale ha criticità per il personale e vi sono circa 50 bandi per ciascuna regione. Il bando è iniziato il 16 agosto e il sistema si è subito bloccato. La Liguria ha effettuato circa 3000 domande e il psr ha circa 50 sottomisure, ciascuna con una cifra, e le cifre possono essere modificate tra di loro.

Il dissesto idrogeologico e le calamità naturali, cosa purtroppo molto conosciuta nella nostra regione, ha fatto sì che le aziende lavorassero per il territorio ed è un dovere morale mantenere le aziende esistenti sul territorio. Sarà erogato un contributo per le strutture delle aziende danneggiate della zona di Albenga e Ceriale e 15 comuni della provincia di Genova. Attualmente non vi sono contributi per la produzione persa, ma dal 2017 verranno versati contributi in favore della produzione. Per quanto riguarda la prevenzione ed il monitoraggio, possono accedere ai finanziamenti gli enti pubblici, i consorzi ma anche le imprese private e il finanziamento sarà del 100%. Le attività dei giovani sotto i 41 anni possono ricevere una tantum da 18000 a 36000 euro a fondo perduto, ma l’attività deve già essere avviata.

I finanziamenti agli enti pubblici non possono essere ottenuti da tutti, ma occorre che il comune sia nella fascia D e lo stesso vale per i contributi in favore delle infrastrutture turistiche. Per ciò che riguarda la banda larga, vi è un accordo con il ministero dello sviluppo economico, ma la regione ha messo dei paletti allo stesso. Contributi per la riqualificazione dei paesaggi possono essere richiesti da tutti i comuni, indipendentemente dalla fascia di appartenenza, e possono accedere sia enti pubblici che privati cittadini al bando per il reimpianto delle foreste. Vi è stato un accordo con il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Veneto e le provincie autonome di Trento e Bolzano per una strategia comune per il taglio dei boschi sostenibile e ogni regione ha un impegno a tempo.

 

Le associazioni di produzione sono un’ottima strategia per lavorare insieme e ciò si può anche riscontrare nei comuni, dove lavorare insieme è un obbligo. I consorzi, che effettuano acquisti collettivi, hanno ottimi risultati. La non-concorrenza non è auspicabile e i prodotti devono andare sul mercato con il loro valore, infatti quando si vede nei supermercati olio a 5 euro al litro, questo è sicuramente olio importato privo di certificazioni.

Per ciò che concerne le misure cicliche per la produzione, si pensa soprattutto al bene degli animali usando fertilizzanti biologici e valorizzando specie a rischio estinzione. Il PSR prevede per questi animali fondi del 100% circa per ogni animale. Il biologico è un’ottima realtà, ma ciò non può essere introdotto ovunque e nella nostra regione una realtà che si adatta molto bene è quella di La Spezia.

In questo piano, notevole importanza hanno le indennità compensative per i terreni con valore ambientale importante, le cosiddette “isole della biodiversità” e il benessere degli animali, a cui verranno dedicate più aree esterne.

La cooperazione è molto importante e ognuno si specializza in un determinato settore, dando così importanza alla filiera. Per ciò che riguarda il GAL (gruppo azione locale), voglio sottolineare il mio disappunto nel vedere fuori i comuni costieri e credo che puntare sull’outdoor sia un’ottima cosa.

 

 Riguardo ai prossimi bandi, mi sento in dovere di dire come sia difficile aprirli, in quanto il SIAN non è disponibile e ho già chiesto al ministero di impiegare personale pagato dalla regione Liguria per svolgere questi compiti. Circa 10 giorni fa, a Roma, abbiamo proposto questo progetto, che può essere poi adottato da altre regioni in collaborazione con AGEA. Una novità che voglio sottolineare è quella per cui occorre scegliere, tra la politica agricola comune e il PSR, dove prendere i fondi.

Voglio terminare questo mio intervento ringraziando il comune di Carcare ed il suo sindaco per la disponibilità e voglio evidenziare come il lavoro dell’agricoltore sia difficile e la crisi del latte di Genova ne è la prova. In questo mio anno da assessore regionale ho visitato molte aziende e gli allevatori sono sempre alla ricerca di aiuti, che vengono dati in base alla PAC (politica agricola comune). La tracciabilità del cibo è molto importante e il piano ne terrà conto. Vi sarà un aiuto per i territori colpiti da dissesto idrogeologico e nel 2015 sono stati destinati circa 500.000 euro del bilancio regionale in favore dell’agricoltura. Non vi è purtroppo la tracciabilità di tutti i prodotti che mangiamo e l’olio, in certi casi, viene venduto come “olio europeo” senza conoscerne la provenienza. L’olio ligure costa circa 10/12 euro al litro e purtroppo le persone tentano a guardare quello più economico senza pensare alla qualità. La politica nazionale e quella comunitaria non aiutano per nulla questi settore e abbiamo recentemente ottenuto la tracciabilità del latte con un documento firmato da tutti gli assessori regionali. Abbiamo chiesto la tracciabilità di tutti i prodotti caseari ed è stato introdotto un decreto nazionale che attende la ratifica dell’Unione Europea”, ha concluso l’assessore Mai.

SELENA BORGNA

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.