Provincia di Savona

La Corte dei Conti condanna, ma il debitore non paga
Credito da 2 milioni  di euro:
la Provincia di Savona si affida al detective

La Corte dei Conti condanna, ma il debitore non paga
Credito da 2 milioni di euro: la Provincia di Savona si affida al detective
Savona –  L’amministrazione provinciale di Savona ha un debitore che dovrebbe versare nelle casse dell’ente oltre due milioni di euro, ma finora tutti i tentativi di “recupero crediti” sono falliti. A questo punto la Provincia ha deciso di affidarsi  ad una società privata di investigazioni per scoprire un eventuale “tesoretto” nascosto. Sia sul fronte immobiliare, mobiliare, oppure presso terzi. Il compito è stati affidato all’agenzia investigativa  Axerta Spa di Padova. (vedi atto…)

 

E’ quanto emerge dalla determinazione dirigenziale del segretario generale Piero Araldo ed affidata al servizio affari legali dell’avvocato Gianluca Ercole.

L’atto burocratico pubblicato sul sito on line della Provincia porta alla ribalta una notizia pare inedita. Si da atto che la Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale Regionale della Liguria, con sentenza del 18 ottobre 2007, ha condannato (il nome viene omesso)  a risarcire alla Provincia di Savona la somma di 1milione 915.515, 87 euro, oltre alla rivalutazione monetaria dal primo giugno 2002, fino al deposito della sentenza. Inoltre a versare gli interessi legali dal deposito della sentenza fino all’integrale pagamento.

Dallo stesso atto emerge che il 16 novembre 2000 è stato annotato nel registro delle persone giuridiche l’avviso dell’inizio liquidazione generale dei beni della persona/ditta (non si dice il nome) nell’interesse di tutti i creditori.

L’amministrazione provinciale, cita a questo punto, una sentenza della terza sezione della stessa Corte dei Conti, nella motivazione depositata il 6 maggio 2009,  secondo la quale “le esecuzioni delle sentenze  che concludono i giudizi di conto e di responsabilità amministrativa non soggiacciono tuttavia, al divieto di azioni individuali esecutive”.

Si aggiunga che fino ad oggi tutti gli inviti al pagamento e le richieste a conoscere la consistenza del patrimonio del debitore (società) in liquidazione, rivolti al commissario liquidatore non hanno ottenuto riscontro.

Da qui la necessità di affidarsi ad un’agenzia investigativa qualificata, per reperire informazioni utili ad ulteriori azioni nei confronti dell’insolvente. Complessivamente l’agenzia ha richiesto per tale servizio poco più di 850 euro. Cifra tutto sommato modesta se si riuscirà finalmente ad avere qualche utile aiuto.

Tra l’altro, si tratta di fatti accaduti negli anni in cui alla guida dell’amministrazione provinciale non c’era l’attuale giunta. Erano stati i predecessori ad avviare, con successo, un’azione di richiesta danni attraverso la Corte dei Conti.

E oggi, quella ingente somma, farebbe davvero comodo alle casse provinciali che hanno portato ai massimi livelli tutte le imposizioni ed i balzelli possibili. Basti pensare all’addizionale massima sulle assicurazioni auto, sui trapassi di proprietà dei veicoli. Solo per citare i casi più eclatanti di pressione fiscale verso i contribuenti.  

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